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Gaza, Microsoft fornisce al Mossad cloud Azure personalizzato per archiviare migliaia di conversazioni palestinesi, Albanese: "Aiuto a genocidio"

L'Unità 8200 dell'intelligence israeliana usa una versione personalizzata del cloud Azure di Microsoft per fare sorveglianza di massa sui palestinesi: il piano di schedatura biometrica della BCG in realizzazione

06 Agosto 2025

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Nuova inchiesta sulle grandi aziende del mondo occidentale e del loro ruolo a Gaza. Nel mirino, Microsoft, accusata di aiutare il Mossad a portare avanti il genocidio nella Striscia. La società di Bill Gates ha infatti personalizzato il suo programma cloud Azure ad hoc per l'intellligence israeliana, così da permetterle di archiviare migliaia di conversazioni fra palestinesi e di esercitare una sorveglianza di massa.

Gaza, Microsoft fornisce al Mossad cloud Azure personalizzato per archiviare migliaia di conversazioni palestinesi, Albanese: "Aiuto a genocidio"

Un’indagine giornalistica del Guardian ha rivelato che Microsoft ha sviluppato una versione personalizzata del suo cloud Azure per permettere all’Unità 8200, l’intelligence militare israeliana, di archiviare milioni di chiamate telefoniche quotidiane dei palestinesi in Gaza e Cisgiordania.

Iniziato alla fine del 2021 con un incontro tra il comandante di Tel Aviv Yossi Sariel e l’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella, il progetto è operativo dal 2022: l’archivio su Azure consente lo storage e l’analisi di conversazioni di massa – fino a "un milione di chiamate l’ora" secondo fonti interne alla 8200.

L’uso del cloud ha permesso di pianificare bombardamenti mirati, raccogliere informazioni per arresti, estorsioni e persino assassinii post factum. Microsoft dichiara di "non essere stata informata sulla natura dei dati", ma documenti trapelati mostrano collaborazione stretta tra i suoi ingegneri e l’unità di intelligence israeliana, con server operanti in datacenter nei Paesi Bassi e Irlanda.

Questo tipo di sorveglianza è vista come un proseguimento del controllo oppressivo su milioni di civili, spesso senza alcuna accusa specifica. Francesca Albanese, relatore Onu sui diritti umani nei territori occupati, ha denunciato il sistema ed inserito Microsoft tra le aziende sospettate di trarre vantaggi dal cosiddetto «genocidio economico» contro i palestinesi.

Non solo tecnologia: anche l’investitore Bill Gates è finito sotto accusa per profitti derivanti dalla collaborazione di Microsoft con le forze israeliane durante le operazioni militari a Gaza. Il rapporto Onu individua Big TechMicrosoft, Amazon, Google — come parte di un’alleanza globale che sostiene politiche di occupazione e repressione in violazione del diritto internazionale.

Gli elementi emersi fanno pensare che i progetti della Boston Consulting Group (BCG), richiesti di comune accordo da Israele e Stati Uniti, sul piano "Aurora" e, più in generale, sul disegno di deportare i palestinesi da Gaza, siano effettivamente in fase di realizzazione. Anche la parte del progetto riguardante componenti biometriche e riconoscimento facciale di ogni palestinese sarebbe quindi confermata.

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