04 Dicembre 2025
La lettera
Caro Direttore,
scusi l'anonimato che ho deciso di tenere per ovvi motivi (tengo famiglia).
Con ampia libertà d'uso e di divulgazione.
Le invio comunque vive cordialità.
Due popoli IN due Stati
Sia gli israeliani che i palestinesi non vogliono "due popoli in due Stati": i primi perché non si sentirebbero sicuri (a ragione), i secondi perché sostengono che la Palestina (tutta) è dei palestinesi (anche questo, a ragione). Già questo basterebbe per dire come una proposta da entrambe le parti sia solo tempo perso.
Soluzione
Israele in Sassonia e/o Turingia (ma va bene anche un'altra Regione tedesca) non sarebbe una odiosa occupazione ma un giusto risarcimento dello Stato tedesco al popolo ebreo. Risarcimento non pagabile da altri se non ingiustamente.
Peraltro, lo Stato di Israele, rifondato in una parte dell'attuale territorio tedesco sarebbe logico: quelle terre sono segnate dallo sterminio di milioni di avi ebrei per mano tedesca.
Il prof. Sgarbi, argomentando in proposito, ha giustificato l'appoggio a Israele da parte dell'Occidente con la necessità di "compensare la Shoah". Come dire: il danno lo hanno fatto i tedeschi ma lo facciamo pagare ai palestinesi!
Secondo quale logica? Mettiamo le cose a posto: chi rompe paga. Non già io rompo e tu paghi.
Con la scusa della "terra promessa da Dio" si è pensato di occupare la Palestina: ad opporsi sembravano essere quattro "straccioni" che in poco tempo sarebbero stati dispersi... ma i quattro "straccioni" si sono rivelati partigiani combattenti per cacciare l'invasore come i nostri partigiani quando hanno "trovato l'invasor". Forse si è pensato che gli "straccioni" non abbiano diritto di difendere la loro patria e quindi vengono considerati non già partigiani ma semplicemente "terroristi" da annientare. Sono ormai più di settant'anni e la resistenza palestinese non molla e quindi si è pensato che non resti altro che il genocidio e la deportazione (alla faccia dei valori morali dell'Occidente).
Naturalmente resta chiaro che la resistenza non deve colpire i civili e quindi è grave e da condannare senza "se e ma" quanto avvenuto il 7 ottobre e quanto si fa con gli ostaggi civili. Ma lo Stato israeliano democratico ma anche terrorista sta facendo di peggio: la rappresaglia tedesca era in misura di 1/10, ma lo Stato israeliano di più: 1/60.
Coerenza dell'Occidente e responsabilità
Se è giusto che l'Occidente sostenga la lotta del popolo ucraino, che combatte contro l'invasore, fornendogli aiuti economici e armi, è coerente e logico che l'Occidente sostenga, con aiuti economici e armi, la lotta del popolo palestinese che difende i propri territori dagli invasori e cioè da quegli ebrei - e solo quelli (!) - organizzati in Stato israeliano.
Infatti, la responsabilità del genocidio in corso non è imputabile solo ai governanti dello Stato israeliano ma allo Stato israeliano intero che ha espresso quel governo: sarebbe troppo facile dire "sono stati quelli di quel partito politico". L'esercito israeliano rappresenta tutto il popolo israeliano e cioè tutta la comunità di quello Stato.
Lo stesso identico discorso vale per la pretesa separazione delle responsabilità tra Stato di Germania (cioè l'intero popolo tedesco) e i nazisti.
A "compensare la Shoah", caro prof. Sgarbi, è giusto che sia lo Stato di Germania che finalmente paga il debito, mai estinto, che ha con la Comunità ebrea.
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