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Gaza, il dietrofront di Tajani dopo mesi di silenzio sul genocidio: “Basta bombardamenti, spari e morti, contrari a deportazione palestinesi”

Tajani, dopo aver ribadito la posizione italiana di 2 popoli, 2 Stati, ha ricordato l’adesione dell’Italia a un documento firmato con altri 24 Paesi per chiedere ad Israele lo "stop alla guerra"

21 Luglio 2025

Gaza, il dietrofront di Tajani dopo mesi di silenzio sul genocidio: “Basta bombardamenti, spari e morti, contrari a deportazione palestinesi”

Tajani Fonte: Imagoeconomica

Dopo mesi di silenzio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani fa dietrofront e interviene con toni decisi sul conflitto in Medio Oriente. “Basta bombardamenti, basta morti, basta sparare”, ha affermato con fermezza, aprendo a una netta condanna al genocidio in corso nella Striscia di Gaza. Tajani ha anche espresso la contrarietà dell’Italia a qualsiasi ipotesi di deportazione della popolazione palestinese: “Siamo contrari all'isolamento, alla deportazione in altri paesi del mondo della popolazione palestinese”.

Gaza, il dietrofront di Tajani dopo mesi di silenzio sul genocidio: “Basta bombardamenti, spari e morti, contrari a deportazione palestinesi”

Nel corso di un punto stampa davanti a Palazzo Chigi, il vicepremier ha lanciato un appello esplicito per una tregua immediata. “Bisogna arrivare immediatamente al 'cessate il fuoco' in Medio Oriente e far entrare gli aiuti umanitari. La situazione a Gaza è insostenibile. Quello che sta accadendo non va bene”, ha dichiarato Antonio Tajani, in quello che sembra un dietrofront dopo mesi di silenzio. Il riferimento è diretto agli attacchi in corso, anche in aree segnalate come “sicure”, come quella di Deir al-Balah, dove si trovano operatori italiani e dell’ONU. “Ho ricevuto notizia che nella zona di Deir al-Balah ci sono operatori italiani e delle Nazioni Unite: è una zona di Gaza che sarebbe una 'zona sicura' e che invece da ore è sottoposta a fuoco israeliano. Abbiamo chiesto informazioni al governo israeliano, soprattutto chiediamo con forza che quegli attacchi, ma anche tutti gli attacchi, cessino immediatamente”.

Tajani ha ribadito la posizione italiana: 2 popoli, 2 Stati, rinnovando l’impegno per una pace duratura. “I palestinesi hanno la loro terra, hanno diritto ad avere un loro Stato, che deve riconoscere Israele, che deve essere riconosciuto da Israele. Quindi nulla di ostile nei confronti di Israele, ma il popolo palestinese deve poter realizzare il proprio sogno. Noi non cambiamo linea, è sempre stata quella: due popoli, due Stati”.

Il ministro ha sottolineato come sia fondamentale proteggere i civili e far affluire gli aiuti. “Bisogna cessare il fuoco definitivamente, liberare gli ostaggi israeliani, proteggere la popolazione palestinese e fare entrare massicciamente gli aiuti umanitari e sanitari”, ha affermato, richiamandosi anche alle parole del Papa. “Ci sono ogni giorno troppi morti, facciamo nostre le parole del Papa”.

Sul piano diplomatico, Tajani ha ricordato l’adesione dell’Italia a un documento firmato con Regno Unito, Francia, Portogallo e Austria: “Abbiamo firmato un documento con alcuni paesi, Gran Bretagna, Francia, Portogallo, Austria, per chiedere un immediato cessate il fuoco, per far entrare il prima possibile aiuti umanitari, perché la situazione a Gaza è davvero insostenibile”. A chi gli ha chiesto se si tratti di un cambio di rotta rispetto all’esecutivo Netanyahu, ha risposto: “No, noi abbiamo sempre detto queste cose”.

Nessuna apertura a sanzioni generalizzate contro Israele, ma fermezza contro gli estremismi. “Le sanzioni non le dà l’Italia, noi già le abbiamo inflitte ad alcuni coloni violenti in Cisgiordania, ma non c'è nessun cambiamento di linea”, ha precisato. Tuttavia, ha invitato lo Stato ebraico a fare la sua parte: “Israele deve compiere dei passi in avanti decisi, senza perdere tempo. C’è anche il problema che riguarda i coloni”.

Infine, un passaggio anche sul piano internazionale: “Sosteniamo l'azione degli Stati Uniti, di Qatar ed Egitto per arrivare a una soluzione, al cessate il fuoco. Bisogna fare entrare alimenti, aiutare la popolazione civile, ci stanno ogni giorno troppi morti, questo è inaccettabile”, ha detto Tajani. “Facciamo nostre anche le parole di Papa Leone: aver sparato contro una chiesa cristiana ha provocato un grave turbamento in tutta la popolazione cristiana, anche nel nostro Paese”.

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