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Armi Usa all’Ucraina, Mosca prende in giro Trump: “Lo zio Sam spara bolle di sapone, il campo di battaglia determinerà la diplomazia”

Prime reazioni da Mosca dopo la decisione di Trump di inviare armi all'Ucraina tramite la Nato e minacciare sanzioni al 100% qualora non si raggiungesse la pace in 50 giorni

15 Luglio 2025

Armi Usa all’Ucraina, Mosca prende in giro Trump: “Lo zio Sam spara bolle di sapone, il campo di battaglia determinerà la diplomazia”

Zio Sam, fonte: Ria Novosti

Arrivano le prime reazioni da Mosca poche ore dopo la decisione di Trump di inviare nuove armi Usa all'Ucraina tramite la Nato, oltre ad una serie di altre richieste come la pace in 50 giorni o possibili dazi al 100%. Ria Novosti, una delle tre agenzie di stampa statali, ha pubblicato una foto generata dall’intelligenza artificiale che mostra uno Zio Sam con i lineamenti di Donald Trump che con una pistola giocattolo spara bolle di sapone verso le torri del Cremlino. Questa è più o meno l'immagine che danno da Mosca alla svolta di Trump.

Armi Usa all’Ucraina, Mosca prende in giro Trump: “Lo zio Sam spara bolle di sapone"

L'agenzia scrive: "Gli Stati Uniti hanno di nuovo — per l’ennesima volta! — cambiato la loro politica riguardo alle forniture di armi all’Ucraina. Ieri le fornivano, oggi non le forniscono, domani le forniranno di nuovo. La nostra strategia di stritolare gli armamenti occidentali e di denazificare fisicamente l’Ucraina sta funzionando bene e non c’è motivo di abbandonarla. (…) Restano le sanzioni, i famigerati dazi del 500% che i legislatori americani imporranno a qualsiasi Paese del mondo che acquisti idrocarburi dalla Russia. No, non si tratta di un refuso o di uno zero in più: nei loro piani ci sono davvero dazi del 500%... I nostri principali acquirenti oggi sono India e Cina. Gli Usa vogliono davvero dichiarare un blocco commerciale nei confronti di questi giganteschi Paesi? Sarà davvero molto interessante assistere a questo spettacolo…".

Così invece la vicepresidente dell’Istituto governativo di ricerche e previsioni strategiche Viktoria Fedosova: "Le orecchie di Trump sono accarezzate dagli elogi dei burocrati americani, e lui sembra felice di firmare l’ordine esecutivo necessario, condito con una buona dose di lusinghe su come sta rendendo l’America di nuovo grande con un tratto di penna".

Il canale Telegram Rybar: "La montagna ha partorito un topolino inoffensivo. La retorica statunitense sul mantenimento della pace è stata prevedibilmente sostituita da dichiarazioni sull’imminente fornitura di nuove armi al regime di Kiev. Dal consueto sproloquio di Trump si può distinguere che l’Europa pagherà per l’assistenza. Tutto questo rafforza la nostra convinzione: l’importante per la Russia è rendersi conto che nelle circostanze attuali sono le realtà sul campo di battaglia a determinare la diplomazia, e non il contrario".

Aleksej Zhuravlev, vicepresidente della commissione Difesa della Duma: "Mi affretto a deludere il presidente americano: al momento non commerciamo quasi nulla con gli Stati Uniti, un misero fatturato commerciale di otto miliardi di dollari".

Si passa poi al tema delle sanzioni al 100% invocate da Trump, qualora il Cremlino non riuscisse a raggiungere un accordo con Kiev entro 50 giorni: "Se Trump si riferisce alla Cina come principale partner commerciale della Russia, la sua carta è già stata battuta da tempo. Trump ci ha già provato, ma Pechino ha risposto duramente, facendogli passare la voglia. La sua è una minaccia insignificante", dice Alexey Kalmykov, commentatore economico per il servizio russo della Bbc.

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