10 Luglio 2025
La situazione a Gaza è catastrofica. Le bombe israeliane colpiscono quotidianamente i palestinesi, mietendo vittime in modo costante e organizzato. I più fragili sono i primi a morire: bambini, donne e anziani perdono la vita non solo per gli attacchi dell'Idf ma anche perché nella Striscia cibo, medicina, carburante e i beni di prima necessità sono ridotti al minimo. Un report dell'UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, avverte che circa 50mila donne incinte e in allattamento non hanno accesso al cibo "da giorni", morendo di fame. Di conseguenza, anche i loro bambini sono esposti allo stesso rischio, a cui si aggiungono altre complicazioni più gravi, come parto prematuro, malformazioni e morte neonatale.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attraverso il suo Direttore Generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ribadito l'emergenza umanitaria, sottolineando come la grave scarsità di cibo, carburante e medicine stia mietendo vittime, con un impatto devastante soprattutto sulla popolazione infantile. La carenza di risorse fondamentali, che paralizza ogni forma di assistenza sanitaria, è un fattore determinante nell'aumento dei decessi e delle condizioni di salute critiche.
Inoltre i bambini muoiono anche per gli attacchi dell'Idf, che vengono effettuati sulla Striscia in maniera indiscriminata. Alcuni giorni fa, una bomba mk82 (di fabbricazione Usa) è stata sganciata dall'esercito israeliano sull'internet cafè al-Baqa, sulla Spiaggia di Gaza, uccidendo 39 persone. Tra le vittime vi erano diversi bambini, uccisi mentre festeggiavano un compleanno nel locale: i festeggiamenti sono stati interrotti da una sorda esplosione e le giovani vite sono state cancellate in un attimo.
Aspetto centrale della carenza di cibo e aiuti umanitari è però quello legato al sistema di distribuzione di questi aiuti, gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF). La fondazione è accusata di essere strumentalizzata per scopi militari e di essere una "trappola mortale". Secondo alcune testimonianze di soldati dell'Idf riportate dal quotidiani israeliano Haaretz, i militari israeliani sparerebbero di proposito ai civili palestinesi disarmati, rendendo questi centri di distribuzione dei luoghi di morte. "È un campo di sterminio" ha dichiarato un soldato israeliano.
La Ghf inoltre è finita al centro di uno scandalo insieme a Boston Consulting Group (BCG), per via di alcuni legami tra i membri della società di consulenza, l'impresa di aiuti umanitari e il progetto "Aurora", che prevederebbe la deportazione dei palestinesi.
Anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha lanciato l’allarme, segnalando un preoccupante aumento degli incidenti violenti nei punti di distribuzione degli aiuti, dove le folle disperate per il cibo e le medicine si scontrano, causando vittime tra i civili. Questi episodi, uniti alla carenza di infrastrutture sanitarie, stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario già al collasso, con ospedali e cliniche sovraffollate e privi di risorse vitali.
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