21 Giugno 2025
Putin, fonte: Wikipedia
Al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, Vladimir Putin lancia un messaggio potente e inequivocabile, avvertendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “I russi e gli ucraini sono un unico popolo, e in questo senso tutta l'Ucraina è nostra”. Secondo Putin, infatti, “dove c’è il piede di un soldato russo, è territorio di Mosca”. Il leader di Mosca non ha negato l'interesse per Sumy, come anticipato dal Giornale d'Italia.
Putin, intervenendo davanti a una platea di ospiti russi e stranieri, ha voluto chiarire la posizione di Mosca: la Russia non chiede la capitolazione di Kiev, bensì “il riconoscimento delle realtà emerse sul terreno”. Il capo del Cremlino, pur ribadendo che la Russia continuerà a considerare Kiev indipendente, condiziona questo status alla sua neutralità e alla rinuncia ai territori ormai occupati da truppe russe. L’ingresso dell’Ucraina nella NATO resta, per Mosca, una linea rossa invalicabile.
Incalzato sulle operazioni militari in corso, Putin ha poi rilanciato una massima emblematica: “È una vecchia regola: dove c'è il piede del soldato russo, quello è nostro”. Un principio che va ben oltre le attuali linee del fronte e che potrebbe preludere a nuove avanzate. Il leader russo, pur negando di avere “per ora” l’obiettivo di conquistare Sumy, città settentrionale dell’Ucraina, non ha escluso questa possibilità futura. Il riferimento è alla creazione di una “fascia di sicurezza” larga fino a 12 chilometri lungo il confine russo-ucraino, nella regione di Kursk, teatro di violenti scontri.
Intanto, prosegue l’offensiva russa anche nella regione orientale di Kharkiv, dove il ministero della Difesa ha annunciato la presa del villaggio di Moskovka, a nord della città strategica di Kupyansk. Le operazioni militari, insomma, non danno segni di rallentamento, mentre il conflitto si avvita in una lunga guerra di logoramento.
Ma le sfide per Putin non sono solo militari. Proprio al Forum di San Pietroburgo, sono emerse preoccupazioni crescenti sullo stato dell’economia russa. “Alcuni specialisti ed esperti evidenziano i rischi di stagnazione e persino di recessione e questo, ovviamente, non può essere tollerato in nessuna circostanza”, ha ammesso il presidente. Un’allerta condivisa anche dal ministro dello Sviluppo Economico Maxim Reshetnikov, secondo cui il Paese è “sull’orlo di una transizione verso la recessione”. Il Fondo Monetario Internazionale, pur certificando una crescita del 3,8% nel 2024, prevede un brusco rallentamento al 1,5% nel 2025.
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