20 Giugno 2025
Amir-Saeid Iravani e Danny Danon
Scontro acceso tra Israele e Iran durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu a Ginevra. L’ambasciatore iraniano Amir-Saeid Iravani ha denunciato gli attacchi contro il proprio Paese, parlando apertamente di “deliberati crimini di guerra”. Immediata la replica dell’omologo israeliano, Danny Danon, che ha respinto le accuse con toni durissimi, attaccando l’ambasciatore di Teheran: “Basta con il teatro e la recita, non sei una vittima”.
Durante il suo intervento, l’ambasciatore iraniano all’Onu, Amir-Saeid Iravani, ha accusato Israele di aver preso di mira siti nucleari iraniani "pacifici e protetti", precisando che tali impianti sono “sottoposti alle ispezioni Aiea più accurate del mondo”. Un'accusa che, se confermata, potrebbe configurare una grave violazione del diritto internazionale. Iravani ha poi denunciato altri attacchi israeliani compiuti in giornata, affermando: “Solo oggi Israele ha danneggiato due ospedali, non sono stati incidenti, o danni collaterali, ma deliberati crimini di guerra”. Dichiarazioni forti che hanno scosso la platea diplomatica, generando ulteriore tensione.
Particolarmente significativo è stato il riferimento agli Stati Uniti, accusati dall’ambasciatore iraniano di un possibile coinvolgimento attivo nel conflitto. “Siamo allarmati dal fatto che gli Stati Uniti, in quanto depositari del Trattato di non proliferazione, possano unirsi a questa guerra”, ha dichiarato Iravani, sollevando interrogativi sulla neutralità di Washington nel contesto delle attuali ostilità.
Non si è fatta attendere la replica israeliana, affidata all’ambasciatore Danny Danon. In un intervento durissimo, Danon ha accusato l’Iran di ipocrisia e doppiezza diplomatica: “Non hai vergogna, tu, il tuo leader supremo, di aver chiesto pubblicamente e ripetutamente per anni la distruzione di Israele e degli Stati Uniti. Chiedi protezione a questo Consiglio mentre cerchi di sterminare la nostra gente. Basta con le recite e con il teatro”. Ha poi concluso affermando: “Non sei una vittima, non sei neanche un diplomatico. Sei un lupo, che finge di essere altro”.
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