22 Maggio 2025
Collage LaPresse
Le delegazioni di Russia e Ucraina si incontreranno in Vaticano a metà giugno. A riferirlo è il Wall Street Journal, citando fonti informate sui fatti. Dopo i negoziati di Istanbul, che si sono svolti tra delegazioni tecniche e con Volodymyr Zelesnky e Vladimir Putin grandi assenti, il nuovo capitolo per raggiungere la fine del conflitto dovrebbe essere il vertice ospitato dal Vaticano. Non è ben chiaro se questo incontro avrà effettivamente luogo, nessuna conferma ufficiale è ancora arrivata da ambo le parti, ma di sicuro non è casuale che l'indiscrezione del giornale statunitense arrivi dopo che Papa Leone XIV si sia più volte offerte di ospitare dei colloqui di pace. Il Pontefice si è inoltre espresso fin dall'inizio del suo ministero in favore della pace, auspicando durante il primo Regina Coeli "una pace giusta" per il conflitto.
Non sono noti gli esponenti delle delegazioni di Mosca e Kiev che potrebbero partecipare a questo eventuale vertice, ma le fonti del Wall Street Journal sono sicure che per Washington saranno presenti il segretario di Stato e consigliere per la sicurezza nazionale ad interim Marco Rubio e l'inviato presidenziale per l'Ucraina Keith Kellogg. Intano Donald Trump avverte sulle intenzioni di Putin.
Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano americano, il presidente Trump avrebbe comunicato ai leader europei che "Putin non è pronto a mettere fine alla guerra", in quanto ritiene di star vincendo. Secondo tre fonti citate dal Wall Street Journal, il tycoon avrebbe comunicato questo ai leader europei lunedì, poco dopo la telefonata avuta con lo zar.
Nella telefonata si è parlato di quanto andato in scena in Turchia, della divisione dei territori e della neutralità dell'Ucraina. Il presidente russo è stato il primo a parlare e a dichiarare: "Un cessate il fuoco con l'Ucraina sarà possibile solo una volta raggiunti accordi appropriati. Siamo pronti a lavorare con Kiev su un memorandum per i futuri colloqui di pace. Sì a compromessi, ma eliminare cause della crisi". Prima di sentire Putin, Trump aveva avuto una chiamata anche con Zelensky. Il tycoon ha chiesto "negoziati subito".
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