13 Maggio 2025
Trump e Bin Salman, fonte: imagoeconomica
Trump è in Arabia Saudita dove è stato accolto dal principe Bin Salman. I due sono pronti a firmare accordi commerciali da miliardi di dollari, compreso uno sulla vendita di armi Usa per 100 miliardi. Nel pacchetto ci sarebbero missili, sistemi radar e aerei da trasporto. Si tratta della prima di 3 tappe, che vedrà il tycoon andare in Qatar domani e negli Emirati Arabi Uniti - a cui Washington ha venduto armi per 1,4 miliardi di dollari - giovedì. Si tratta del primo importante viaggio diplomatico all'estero del secondo mandato del presidente americano. Il presidente non è da solo, ed è accompagnato dai magnati della finanza e del tech.
Tra Trump e Bin Salman c'è un rapporto privilegiato: subito dopo l'insediamento del tycoon, il principe aveva promesso 600 miliardi di dollari di investimenti negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni. Una cifra che il presidente americano ha rivisto al rialzo: "L’ultima volta hanno investito 450 miliardi di dollari. Ma nel frattempo si sono arricchiti. Così ho detto che dovranno pagare mille miliardi di dollari alle aziende americane in quattro anni, e loro hanno accettato".
Nel corso della giornata di oggi verranno firmati accordi che includeranno almeno 100 miliardi di dollari di forniture militari per missili, sistemi radar e aerei da trasporto. Non è un caso che il mese scorso Trump abbia firmato un ordine esecutivo per allentare le restrizioni sulle vendite di alcune armi, oltre a importanti intese nel settore energetico e minerario.
Anche in Qatar è previsto l’annuncio di investimenti per 200-300 miliardi di dollari, compreso un grande accordo per aerei commerciali con Boeing e uno da due miliardi di dollari per l’acquisto di droni MQ-9 Reaper. Proprio il Qatar è il Paese che ha deciso di regalare un Boeing 747-8 da 400 milioni di dollari.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno già dichiarato a marzo che investiranno 1.400 milioni di dollari negli Stati Uniti nel prossimo decennio in settori come l’intelligenza artificiale, i semiconduttori, l’energia e la produzione manifatturiera.
"L’amministrazione Trump vuole che questo viaggio sia un evento importante. Ciò significa molti annunci di accordi e collaborazioni sensazionali che possano essere spacciati per un vantaggio per l’America", ha affermato Robert Mogielnicki, ricercatore senior presso l’Arab Gulf States Institute, un think tank di Washington. "Normalizzare i rapporti con Israele - ha aggiunto - è un compito molto più impegnativo che stendere il tappeto rosso per il presidente Trump e annunciare accordi di investimento".
Trump non è solo nel suo viaggio nel Golfo Persico ma è accompagnato da magnati del tech e della finanza. In Arabia Saudita si terrà un business forum con le imprese locali e statunitensi incentrato su tecnologia, intelligenza artificiale ed energia al quale parteciperanno il ceo di X e Tesla Elon Musk, di Open AI Sam Altman, di Meta Mark Zuckerberg e l’amministratore delegato di BlackRock Larry Fink. E poi, il ceo di Exor John Elkann, quello della banca Citigroup Jane Fraser e di Blackstone Stephen Schwarzmann. Il fondatore di Nvidia Jensen Huang, il numero uno di Ibm Arvind Krishna, l’amministratore delegato di Amazon Andy Jassy. E poi il finanziere Ray Dalio, il numero uno della Boeing Kelly Ortberg e i vertici di Alphabet (Google).
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