05 Maggio 2025
Eyal Zamir, fonte: Facebook @Progetto Dreyfus
Spaccatura in Israele tra il governo Netanyahu e l'Idf sul piano dell'occupazione di Gaza ed espansione dell'offensiva nella Striscia. Se il gabinetto non ha avuto ripensamenti, lo stesso non si può dire dell'esercito israeliano, che si è posto contro: "Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un'operazione su larga scala nella Striscia", ha detto il capo di stato maggiore Eyal Zamir.
Frasi che non passano inosservate, soprattutto se a dirle è il capo dell'Idf. Il gabinetto israeliano ha approvato questa notte all'unanimità il piano per espandere le operazioni militari nella Striscia di Gaza, ma non sembra piacere a tutti. Zamir ha anche avvertito il primo ministro Netanyahu sugli aiuti umanitari: "Non faremo morire di fame Gaza, gli aiuti devono arrivare presto", ha detto. Tuttavia, finora i ministri sono stati fermi nel rifiuto di far passare qualsiasi aiuto verso la Striscia.
Il piano potrebbe essere attuato solo dopo la visita di Donald Trump nella regione la prossima settimana. Intanto, continuano i bombardamenti nell'enclave, soprattutto nel nord-ovest di Gaza City e nella città di Beit Lahiya, che hanno provocato 20 morti.
Non solo l'Idf, anche le famiglie degli ostaggi sono preoccupate del'escalation. Il Forum delle famiglie ha dichiarato che "Netanyahu sta scegliendo i territori anziché gli ostaggi". Einav Zangauker, il cui figlio Matan è tenuto in ostaggio, ha invitato i soldati a "non presentarsi in servizio come riservisti per motivi morali ed etici". Lo Stato ebraico ha infatti richiamato migliaia di riservisti per attuare il piano. Non è ancora chiaro per quanto tempo questi saranno tenuti a prestare servizio, ma si parla di un "periodo significativo". La maggior parte sarà impiegata per sostituire i soldati in servizio obbligatorio attualmente dislocati al confine nord e in Cisgiordania, così da liberare unità da inviare sul fronte di Gaza.
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