17 Aprile 2025
Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia, si è espressa a Il Giornale d'Italia riguardo al nostro appello rivolto alla Presidente del Consiglio per fermare il genocidio a Gaza, riconoscere la Palestina come Stato sovrano, per la realizzazione di 2 popoli e 2 Stati e per sottoporre la questione palestinese durante i colloqui di oggi con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Giorgia lo sa bene", queste le parole che la sorella Arianna ha rivolto al nostro giornale in merito alla nostra richiesta di fermare il genocidio a Gaza, facendo intendere la vicinanza all'appello da noi fatto.
Arianna Meloni, sorella della Presidente del Consiglio, raggiunta da Il Giornale d'Italia in merito all'appello da noi lanciato per fermare il genocidio a Gaza ha infatti replicato: "Giorgia lo sa bene", esprimendo vicinanza alla popolazione palestinese e con il pensiero che la premier possa porre sul tavolo durante i colloqui con Donald Trump anche la questione del riconoscimento dello Stato di Palestina, come sta già facendo anche la Francia diventando il 148° Stato a riconoscerla. I negoziati con il presidente statunitense, che vedono l'Italia affrontare i temi dei dazi, del gas naturale liquefatto (gnl) e dell'aumento della spesa militare, sono l'occasione per parlare con Trump della questione palestinese e per adoperarsi per fermare il genocidio a Gaza.
Le parole della sorella di Giorgia Meloni a Il Giornale d'Italia aprono al riconoscimento da parte dell'Italia, dopo la Francia, dello Stato di Palestina, con soluzione 2 popoli e 2 Stati e stop al genocidio a Gaza, da mettere sul tavolo con Trump. Abbiamo ritenuto che sia questa la sostanza della dichiarazione "Giorgia lo sa bene", e non una "mera dichiarazione di circostanza", vista la profondità di pensiero e di cuore che caratterizzano Giorgia e Arianna Meloni. Il coraggio di Fratelli d'Italia si scontra con la necessità di superare le divergenze nella maggioranza con Forza Italia e Lega.
Antonio Tajani, vicepremier e leader di FI, in merito alla questione palestinese si era schierato con Israele: "Oggi è impossibile per noi riconoscere la Palestina perché la Palestina non esiste. Ci sono la Cisgiordania e Gaza. La Palestina non è uno Stato per il momento, per noi è impossibile riconoscere la Palestina. Farlo sarebbe un messaggio negativo per la pace perché è un chiaro messaggio contro Israele".
Matteo Salvini, vicepremier e segretario della Lega, aveva invitato in Italia il premier israeliano Benjamin Netanyahu, da molti "paragonato a Hitler", nonostante su di lui penda un mandato di arresto per crimini di guerra contro l'umanità emesso dalla Corte Penale Internazionale dell'Aia (CPI). Salvini si era rivolto al Primo ministro israeliano come "Bibi Netanyahu", definendolo "un leader liberamente eletto e non paragonabile ad Hamas".
Dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, attacco che Il Giornale d'Italia condanna, sono morti oltre 51mila palestinesi, 1630 dalla rottura del cessate il fuoco del 18 marzo; i feriti sono oltre 116.300, inclusi donne e bambini. Tuttavia secondo uno studio pubblicato su The Lancet, i dati ufficiali “sottostimano il vero totale di circa il 40%“. I decessi sarebbero oltre 80mila (di cui il 60% sarebbe comporto da bambini, donne e anziani). I numeri continuano però ad aumentare incessantemente, ogni giorno nuovi attacchi sconvolgono Gaza, mietendo decine, centinaia, migliaia di vite.
A seguito delle parole di Arianna Meloni, auspichiamo che la Repubblica Italiana possa riconoscere lo Stato di Palestina come nazione sovrana quanto prima, affinché si configurino 2 popoli e 2 Stati che possano vivere e convivere vicini, come accade da tempo, nel rispetto reciproco.
L'appello alla Premier Giorgia Meloni per fermare il genocidio a Gaza, il riconoscimento dello Stato di Palestina e la realizzazione di 2 popoli e 2 Stati, da porre sul tavolo con Trump.
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