15 Gennaio 2025
Diversi funzionari sia israeliani sia di Hamas hanno confermato che è stato raggiunto un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio di decine di ostaggi dopo 15 mesi guerra. Secondo fonti israeliani i primi ostaggi potrebbero essere liberati già questo sabato.
L’accordo dovrebbe sospendere i bombardamenti israeliani a Gaza che hanno mietuto fino ad oggi più di 46.000 vittime, in un conflitto che ha destabilizzato tutto il Medio Oriente.
La conferma è arrivata dal funzionario di Hamas Basem Naim, proprio mentre le IDF affermavano di aver condotto un bombardamento nella città di Jenin, in Cisgiordania.
Il presidente eletto Donald Trump, il cui inviato per il Medio Oriente si è unito al consigliere di Biden per il Medio Oriente Brett McGurk per i colloqui a Doha, è stato il primo leader ad annunciare l’accordo annunciandolo in un post sulla sua piattaforma social media Truth Social: “Abbiamo un accordo per gli ostaggi in Medio Oriente. Saranno rilasciati a breve. Grazie!”, ha scritto Trump.
Secondo le prime indiscrezioni sarebbero questi i primi dettagli dell’accordo per il cessate il fuoco diviso in tre fasi.
Durante la prima l'esercito israeliano si ritirerà fino a 700 metri all'interno di Gaza, parallelamente ritirandosi anche dal confine di Gaza con l'Egitto, noto come Corridoio di Filadelfia, per poi ritirarsi completamente nelle fasi successive. Israele rilascerà circa 1.200 prigionieri palestinesi, tra cui 250 ergastolani, contro la liberazione di 33 ostaggi israeliani. Tra questi priorità alle donne soldati e civili, ai bambini e agli uomini sopra i 50 anni.
I feriti di Gaza potranno attraversare il confine con l’Egitto per ricevere le cure mediche e Israele aprirà il valico di Rafah sette giorni dopo l’inizio della prima fase. L'accordo prevede che ogni giorno del cessate il fuoco sia consentito l'ingresso a Gaza di 600 camion carichi di aiuti umanitari, 50 dei quali trasportano carburante.
Israele quindi rilascerà 30 detenuti palestinesi per ogni ostaggio civile e 50 detenuti palestinesi per ogni soldato israeliano rilasciato da Hamas. Priorità sarà data alle donne e i bambini palestinesi sotto i 19 anni detenuti dal 7 ottobre 2023 entro la fine della prima fase.
Il rilascio degli ostaggi avverrà nel corso di un periodo di sei settimane, con almeno tre ostaggi liberati ogni settimana, con priorità agli ostaggi vivi, seguiti dai copri dei morti.
Le negoziazioni sulla seconda fase dell’accordo inizieranno al sedicesimo giorno della prima fase e includeranno il rilascio dei rimanenti ostaggi e il progressivo ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia. La terza, infine è ancora tutta da definire e riguarda la ricostruzione e la governance della Striscia attualmente governata da Hamas.
L'ufficio di Netanyahu è però più cauto. In un comunicato dichiara che tutti i dettagli dell’accordo verranno definiti mercoledì sera e che il piano dovrà essere dal Gabinetto di Sicurezza israeliano e poi dall'intero governo.
A Gaza invece i palestinesi sono scesi in strada pe festeggiare il raggiunto cessate il fuoco nonostante i funzionari di Hamas abbiano invitato la popolazione a rimanere nelle abitazioni.
Le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi contro Gaza durante le ultime fasi delle negoziazioni per il cessate il fuoco in Qatar, bombardando una scuola trasformata in rifugio e diverse abitazioni nella Striscia, uccidendo almeno 62 persone nelle ultime 24 ore. La guerra di Israele a Gaza ha ucciso almeno 46.707 palestinesi e ne ha feriti 110.265 dall'inizio delle ostilità, il 7 ottobre 2023, quando almeno 1.139 persone sono state uccise durante gli attacchi guidati da Hamas, con la presa di più di 200 ostaggi israeliani.
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