24 Ottobre 2024
Gaza, fonte LaPresse
Gli attacchi di Israele su Gaza non si fermano e oggi almeno 16 persone sono state uccise e 32 sono rimaste ferite in un attacco dell'Idf contro una scuola nel campo profughi di Nuseirat. Secondo l'ospedale Al Awda tra le vittime ci sono anche bambini. La scuola Al-Shuhada, prima di essere colpita da Israele, stava dando rifugio ai palestinesi sfollati.
Gli attacchi di Israele sulla Striscia di Gaza diventano ogni giorno sempre più “atroci”, infatti, la protezione civile di Hamas ha affermato che in 19 giorni sono state uccise “oltre 770 persone” dalla nuova offensiva militare dell'Idf nel nord di Gaza. “Ci sono più di 770 morti dall'inizio dell'operazione militare e ci sono ancora morti sotto le macerie (degli edifici presi di mira dai raid) e nelle strade”, ha dichiarato Mahmoud Bassal.
Inoltre, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), ha parlato di un vero e proprio “piano” di Israele per "svuotare" la Striscia di Gaza della popolazione palestinese, "soprattutto ora nella parte nord" del territorio. Abu Mazen lo ha dichiarato a Kazan, durante il vertice dei Brics allargato, con la partecipazione di una quarantina di Paesi e del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. “È passato un anno da quando i palestinesi hanno subito la più grande catastrofe dai tempi della Nakba del 1948, la guerra israeliana in cui furono commessi crimini di genocidio e pulizia etnica”, ha aggiunto Abbas.
“Oggi abbiamo avuto l'opportunità di parlare della strada da seguire per riportare a casa gli ostaggi e ottenere un cessate il fuoco. I negoziatori si incontreranno nei prossimi giorni” ha dichiarato Antony Blinken, nella conferenza stampa tenuta a Doha al termine dell'incontro con il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.
Blinken ha ribadito che occorre procedere a “una valutazione su quale sia la posizione di Hamas dopo la morte” del suo leader, Yahya Sinwar, sottolineando che Israele dovrebbe utilizzare questo "momento cruciale” per mettere fine alla guerra in Medio Oriente e “assicurarsi che tutti gli ostaggi tornino a casa e costruire un futuro migliore per la gente di Gaza”. Tra i fronti diplomatici aperti da Blinken anche quello con il principe ereditario e primo ministro saudita Mohammed bin Salman durante il quale le parti hanno discusso gli sforzi per porre fine al conflitto a Gaza e affrontare le questioni di sicurezza e umanitarie.
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