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Desio, apicoltore espone striscione contro guerra Gaza "stop genocidio", multa da 430 euro per "propaganda non autorizzata", lui: “È repressione”

L'apicoltore Marco Borella: "Il mio vuole essere un messaggio di pace, esattamente l’opposto di quello che mi viene contestato, la mia opinione è che questa sia una guerra oscena, a cui bisogna porre fine"

16 Ottobre 2024

Desio, apicoltore espone striscione contro guerra Gaza "stop genocidio", multa da 430 euro per "propaganda non autorizzata", lui: “È repressione”

Un apicoltore di Desio, Monza Brianza, ha esposto sul proprio bancone del miele uno striscione con scritto "stop bombe a Gaza, stop al genocidio" ed è stato multato con una sanzione di 430 euro per "propaganda politica non autorizzata".

Desio, apicoltore espone striscione contro guerra Gaza "stop genocidio", multa da 430 euro

L'apicoltore protagonista di questa vicenda che ha sollevato moltissime polemiche si chiama Marco Borella. Lui ha esposto sul suo banco a un mercatino di Desio uno striscione in cui esprimeva il proprio pensiero contro la guerra a Gaza e che riportava in particolare due richieste: "Stop alle bombe su gaza e stop al genocidio".

All'apicoltore comasco è stata contestata la violazione dell'articolo 23 del Codice della Strada perché secondo alcuni si tratterebbe di un "messaggio violento, offensivo o discriminatorio", e bisognerà attendere un eventuale ricorso al giudice di pace contro la sanzione da 430 euro (la cifra minima prevista da una norma molto ampia che disciplina la "pubblicità sulle strade e sui veicoli") che potrebbe fare Borella. "È da un paio di mesi che sul banco dove espongo il miele appendo questo striscione — ha raccontato l'apicoltore a Radio Popolare —. Cosa che deve aver suscitato l’attenzione di qualcuno che non ha gradito, e così, sul posto, sono arrivati i carabinieri. Mi hanno chiesto di rimuoverlo, dicendo che facevo propaganda politica non autorizzata. Io mi sono rifiutato perché penso che la scritta in questione non violi i diritti di nessuno e non istighi a nessun tipo di odio. Al mio rifiuto, i militari hanno chiamato un loro superiore e mi hanno fatto la multa. Trovo che questo sia un caso di repressione del dissenso. Il mio vuole essere un messaggio di pace, esattamente l’opposto di quello che mi viene contestato, la mia opinione è che questa sia una guerra oscena, a cui bisogna porre fine".

Dal comando dei carabinieri di Monza confermano l’intervento, specificando che non è stata imposta la rimozione, anche se non è chiaro se sia avvenuta su iniziativa dei militari di pattuglia intervenuti al mercato di Desio o a seguito di segnalazione da parte di qualcuno. Borella ha annunciato ricorso, ma ha aggiunto anche che, per non rischiare altre multe, difficilmente esibirà ancora lo striscione.

"Lesa la libertà di espressione e pensiero"

"Una vicenda che lascia davvero basiti, un atto davvero grave perché va a ledere la libertà di espressione e di pensiero di ognuno. Un gesto umano, sociale prima ancora che politico, quello dell’ambulante, punito in maniera sconsiderata", hanno fatto sapere in una nota congiunta i segretari del Partito Democratico delle province di Monza e Brianza, e di Como Lorenzo Sala e Carla Gaiani. Commento al quale si uniscono anche gli attivisti di Brianza Rete Comune, che chiedono polemicamente se "un messaggio contro le bombe possa essere considerato un vero problema".

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