15 Settembre 2024
fonte Ansa/Epa
A 10 mesi dall'attacco aereo israeliano su un tunnel a Jabaliya, l'Idf ha amesso di avere “ucciso 3 ostaggi” nell'operazione militare su Gaza. I cadaveri erano stati recuperati il 14 dicembre ma solo ora l'esercito di Israele avrebbe convocato i familiari delle vittime per informali sulle dinamiche della morte. Le vittime erano il sergente Ron Sherman e il caporale Nik Beizer, entrambi 19enni, e il civile Elia Toledano, 28enne. Le forze di difesa israeliane hanno informato che gli uomini sono rimasti uccisi per un “fuoco amico in un tunnel di Hamas” a Jabaliya.
Hamas aveva replicato che quello era stato un vero e proprio raid e non un “fuoco accidentale”. L'operazione militare sarebbe avvenuta a novembre e, secondo alcune fonti, l'Idf avrebbe attaccato nei pressi del luogo in cui sono stati rinvenuti i corpi, per “prendere di mira il comandante della Brigata Gaza Settentrionale di Hamas, Ahmed Ghandour, che si nascondeva in un tunnel”.
Sulla questione si era espressa la madre di Ron Sherman, la dottoressa veterinaria Maayan Sherman. La donna ha affermato che i risultati del rapporto patologico - con cui l'Idf ha dichiarato che “i corpi non presentavano segni di traumi o colpi di arma da fuoco” - suggerivano, invece, che fossero stati uccisi con “gas velenosi nei tunnel”. La madre della vittima ha citato in accusa il governo israeliano di “aver messo consapevolmente a rischio gli ostaggi”. In un post su Facebook aveva scritto: "Non da Hamas, pensate piuttosto ad Auschwitz e alle docce, ma senza nazisti e senza Hamas. Non con fuoco accidentale, non con fuoco amico, ma con omicidio premeditato: bombe con gas velenosi".
L'esercito israeliano ha annunciato di aver attaccato oggi, 15 settembre, l'ex scuola Ghazi Al-Shawa di Beit Hanoun, al nord della Striscia di Gaza. Secondo l'Idf nella scuola “si nascondeva un gruppo di terroristi di Hamas che aveva allestito un centro di comando per lanciare attacchi missilistici”. I media palestinesi hanno smentito dichiarando, invece, che la scuola veniva utilizzata come “rifugio per gli sfollati di Gaza” e non come un rifugio di Hamas.
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