19 Luglio 2024
Nella convention repubblicana di Milwaukee Donald Trump ha accettato formalmente la nomination per la corsa alla presidenza e ha fatto il suo primo discorso dopo l’attentato. Di rilievo le sue dichiarazioni in merito all’immigrazione: progetta una "maxi deportazione" e la chiusura del confine messicano.
Donald Trump, nel suo primo discorso dopo l’attentato al comizio di Butler, ha detto: "Sono sopravvissuto perché avevo Dio dalla mia parte". La conferenza si è tenuta alla convention repubblicana di Milwaukee, e con essa ha formalmente accettato la nomination per la Casa Bianca: "Stasera, con fede e devozione, accetto con orgoglio la vostra candidatura a presidente degli Stati Uniti". Ha garantito al popolo americano: sarò "il presidente di tutta l'America, non di metà". E sembra già certo del suo trionfo: "Sarà una vittoria incredibile". A presenziare anche la moglie Melania, che però si è rifiutata di intervenire, e la figlia Ivanka.
Il pubblico repubblicano ha acclamato le parole di Trump e ha ripreso in coro il suo "Fight, Fight, Figth", parole che l’ex presidente aveva gridato col pugno alzato appena dopo essere stato colpito. Trump ha raccontato i dettagli dell'assalto e ha ribadito che aveva Dio dalla sua parte. "Non dovrei essere qui stasera", ha aggiunto, mentre la platea gli ha risposto a gran voce: "Invece sì". Ha quindi commemorato Corey Comperatore, il vigile del fuoco rimasto ucciso nell'attentato; ha baciato il suo elmetto e mostrato la sua giacca da pompiere per poi richiedere un minuto di silenzio.
La parte più rilevante del discorso dell’ex presidente ha però riguardato il capitolo sull’immigrazione. Il tycoon ha esordito dicendo che gli immigrati stanno rubando il lavoro agli americani; ha affermato: "Siamo diventati una discarica per il mondo, che ride di noi". Così arriva la promessa: nel primo giorno della sua eventuale presidenza estenderà le trivellazioni petrolifere e chiuderà il confine col Messico, dove intende completare il muro. "Lanceremo la più grande deportazione della nostra storia", ribadisce.
Infine, il candidato repubblicano si è espresso in merito ai conflitti nel mondo, affermando che la sua presidenza sarà in grado di riportare la pace. Così ha detto: "Metteremo fine a ogni singola crisi internazionale che è stata creata dall'amministrazione in carica, inclusa la orribile guerra tra Russia e Ucraina. Con me non sarebbe mai successo. E quella causata dall'attacco di Hamas contro Israele". Poi lancia un ultimatum ad Hamas: "Vogliamo indietro i nostri ostaggi prima del mio nuovo mandato o pagherete un caro prezzo".
Non manca, infine, una menzione alla Nord Corea e al nucleare: "Andavo molto d'accordo con Kim Jong Un. Sapete, è bello andare d'accordo con qualcuno che ha molte armi nucleari o altro. Abbiamo fermato i lanci di missili dalla Corea del Nord. Ora Pyongyang si sta comportando di nuovo male, ma quando torneremo, andrò d'accordo con lui. Anche a lui piacerebbe rivedermi. Penso di mancargli se volete sapere la verità".
Il discorso di Trump, durato circa 90 minuti, si è concluso fra le esultazioni e il lancio in aria di 100mila palloncini rossi, bianchi e blu. Fra gli applausi ha esclamato: "Renderemo di nuovo grande il nostro Paese. Ogni giorno mi impegnerò per onorare la fiducia che avete riposto in me e non vi deluderò mai e poi mai. Prometto che non vi deluderò mai. Per tutti gli uomini e le donne dimenticati che sono stati trascurati, abbandonati e lasciati indietro, voi non sarete più dimenticati. Andremo avanti e insieme vinceremo, vinceremo, vinceremo".
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