01 Maggio 2024
Neonato (Poixabay)
Il numero di figli per donna è sceso a 1,6 negli Stati Uniti nell’anno 2023, il livello più basso da quando il governo americano ha cominciato a pubblicare le statistiche quasi 100 anni fa. Si tratta di un numero ben al di sotto del livello necessario per mantenere stabile la popolazione, 2,1 per donna. La grande discesa era iniziata negli anni Sessanta, per poi stabilizzarsi intorno a 2 tra il 1990 e il 2010. Ora l’America si aggiunge a quasi tutti i paesi europei che rimangono sotto la “soglia di sostituzione” a fini demografici.
Il tema è molto importante in termini economici, poiché cominciano già ad emergere carenze di forza lavoro in numerosi settori: quello più drammatico è il settore sanitario, dove si fatica a trovare personale sanitario per le cure a domicilio, in particolare gli assistenti infermieristici. Altri settori sono quelli della ristorazione, delle forze dell'ordine e delle scuole. Si tratta di attività essenziali in cui diventa difficile evitare un calo della disponibilità e della qualità dei servizi, vista la difficoltà di trovare personale qualificato.
La popolazione complessiva degli Stati Uniti continua comunque a crescere: ha toccato 340 milioni di individui nei primi mesi del 2024. A questo punto, però, l’aumento è dovuto all’immigrazione, considerando il minor livello di nascite. La combinazione di questi fattori porta molti analisti ad invocare un aumento dei programmi per concedere la residenza ai numerosi migranti illegali negli Stati Uniti, oltre a pensare a come aumentare il numero di arrivi in modo controllato.
Il dibattito politico, invece, va nella direzione opposta. I repubblicani si lamentano del numero record di arrivi al confine Sud durante gli anni di Biden, e Trump promette di utilizzare le forze armate per aumentare drasticamente le deportazioni se sarà rieletto alla Casa Bianca. Anche tra i democratici, l’inefficienza del sistema di accoglienza provoca una reazione contro gli arrivi continui.
Il paradosso è evidente: il populismo politico è stato guidato da un ampio senso di malcontento a causa della perdita di lavoro produttivo dovuto al processo di globalizzazione, generando rabbia riguardo all’immigrazione, ma oggi il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è molto basso (3,8%) e i datori di lavoro si lamentano di non poter coprire tutti i posti disponibili.
Per molti anni, la risposta a chi voleva sostituire i lavoratori domestici con immigrati a basso costo era evidente: cominciare ad offrire stipendi e condizioni più dignitose avrebbe portato presto a una riduzione delle carenze. Recentemente, questo processo sta avvenendo in parte: per attrarre i lavoratori, le aziende si trovano costrette ad aumentare la paga e offrire maggiori benefit. Gli effetti sono positivi per i meno abbienti, ma la partecipazione degli americani alla forza lavoro rimane bassa in termini storici: il 62,5% rispetto al picco di oltre il 67% nel 2000. (Per fare un confronto, in Italia il tasso è del 66,3%, il più basso in Europa.)
Tornando alla questione delle nascite inferiori, è interessante notare che le donne americane hanno meno figli di quanto vorrebbero. Secondo diversi sondaggi, il numero di figli ideale sarebbe 2,7, ben al di sopra del tasso di natalità del 1,6. Tra i motivi di questo divario ci sono sicuramente le difficoltà economiche, così come le preoccupazioni per l'accesso alle cure mediche in relazione alla gravidanza, al centro delle polemiche come effetto collaterale dello scontro sul diritto all’aborto.
I demografi prevedono che tra qualche decennio la popolazione globale smetterà di crescere, iniziando un lungo periodo di declino. In molte parti del mondo, questa tendenza è già una realtà, compensata solo dall'immigrazione proveniente da paesi a basso reddito. Per mantenere il livello attuale dei servizi nei paesi avanzati, è necessario ragionare su come creare condizioni di lavoro dignitose anche nei settori più umili dell'economia e garantire che chi desidera avere figli possa farlo senza preoccuparsi della precarietà del reddito e dei servizi necessari per la famiglia.
di Andrew Spannaus
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