27 Aprile 2024
fonte: imagoecomica
Un nuovo caso politico rischia di infiammare i già tesi rapporti tra Russia e Italia. Si tratta della decisione da parte del presidente russo, Vladimir Putin, di nazionalizzare la filiale dell'azienda italiana Ariston presente sul territorio trasferendo tutto il controllo alla Gazprom. Immediata la reazione del governo italiano per bocca del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che sembra intenzionato a chiedere chiarimenti a Mosca e si sta già attivando per un incontro con l'ambasciatore russo a Roma: "Ho dato mandato al Segretario generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore della Federazione russa in Italia. Il Governo chiede chiarimenti sulla vicenda della nazionalizzazione dell'Ariston Thermo Group. Al lavoro anche con Bruxelles, in raccordo con la Germania", infatti anche la tedesca Bosh è passato sotto il controllo sovietico.
La mossa subito dopo che il tribunale russo ha dato ragione all’istituto di credito statale VTB Bank nel suo tentativo di recuperare 439,5 milioni di dollari da JPMorgan Chase, fondi che la banca americana ha congelato nei conti statunitensi dopo l’invasione dell’Ucraina. Il tribunale ha ordinato il sequestro dei fondi nei conti russi di JPMorgan e di “beni mobili e immobili”, tra cui la partecipazione della banca in una filiale russa, secondo un ordine del tribunale pubblicato mercoledì.
La decisione è stata presa ieri quando dopo che Putin ha messo la sua firma sul decreto per il trasferimento delle sedi russe di Ariston e Bosh alla Gazprom Domestic Systems, società che si occupa di produrre elettrodomestici per conto del gruppo statale Gazprom. Ma dal Cremlino tengono subito a precisare che si tratta di una nazionalizzazione temporanea. E le notizie, in merito alla motivazione che ha spinto il presidente russo a trasferire a Gazprom la Ariston Thermo Rus LLC e la BSH Household Appliances LLC, sono praticamente zero. Quello che si sa è che non è la prima volta che accade: già lo scorso anno il numero 1 del Cremlino aveva fatto la stessa operazione, con le stesse modalità temporanee, con le filiali russe di Danone e di Carlsberg, entrambe passate alla Rosimushchestvo, l'Agenzia federale per la gestione delle proprietà, attraverso il controllo delle azioni. In quella circostanza Putin fu quasi costretto in quanto la Danone aveva annunciato l'intenzione di voler abbandonare il mercato russo. In questo caso non è affatto chiaro il provvedimento.
Intanto dal gruppo Ariston fanno sapere di essere stati tenuti all'oscuro e di non sapere nulla di questo decreto di passaggio della sua filiale russa sita a San Pietroburgo da oltre 20 anni. Dall'azienda fanno sapere che le relazioni con il governo russo sono sempre state corrette anche dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Sarà avviato un processo di valutazione degli impatti economici che questa decisione può comportare.
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Commenti all'articolo
map49
27 Aprile 2024 - 16:21
Tajani convoca l'ambasciatore russo sai che paura gli prende mi vengono in mente le parole dette 2 anni fa""presto la Russia fallirà ""si però al momento è l'Italia e l'Europa che stanno fallendo brava Meloni continui a seguire nonno Biden e continui a subire i ricatti dall'Europa e della Ursula A GIUGNO RICCORDARSI CHI VOTARE PER RIMEDIARE IN PARTE E RITROVARE L'ORGOGLIO ITALIA MA QUELLO VERO
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