07 Aprile 2024
fonte: Twitter
Svelato il nome del capo dell'intelligence di Israele: si chiama Yossi Sariel. Un imbarazzante errore di sicurezza nel quale è incappato quest'ultimo, per colpa di un suo libro pubblicato su Amazon. Lo scoop è del Guardian, che parla di una "imbarazzante falla di sicurezza legata a un libro che Sariel ha pubblicato su Amazon, che ha lasciato una traccia digitale a un account Google privato creato a suo nome, insieme al suo ID univoco e ai collegamenti ai profili delle mappe e del calendario dell'account. Una versione elettronica del libro includeva un indirizzo email anonimo che può essere facilmente ricondotto al nome e all'account Google di Sariel". Due decenni nell'ombra e poi lo sbaglio, proprio nel periodo più delicato, mentre si sta combattendo una guerra a Gaza, che dovrebbe presupporre segretezza e discrezione.
E invece l'identità di uno dei ruoli più delicati dell'esercito israeliano è alla mercé di tutti. Yossi Sariel comandante dell'Unità 8200, una delle agenzie di sorveglianza più potenti del mondo, quasi come se fosse la NSA, Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti.
Sariel è stato vittima o colpevole di un vero e proprio errore banale, che non si confà ad un istituzione di questo tipo. Il capo del cyberspionaggio di Israele è l'autore segreto di The Human Machine Team, nel quale viene spiegato il ruolo dell'intelligenza artificiale e di come questa possa trasformare il rapporto tra personale militare e macchine. Sariel sostiene "la necessità di progettare una macchina speciale in grado di elaborare rapidamente enormi quantità di dati per generare migliaia di potenziali "bersagli" per attacchi militari in piena guerra". Il libro dà anche una visione dei sistemi avanzati basati sull'intelligenza artificiale che l'Idf ha sperimentato durante la guerra a Gaza.
Un autore segreto appunto, il libro è stato pubblicato nel 2021 dal generale di brigata YS, uno pseudonimo utilizzato da Sariel, con le iniziali del suo nome e cognome.
L'Idf, che già deve fare i conti con i molteplici errori dei suoi ufficiali, ha descritto la divulgazione dei dati personali di Sariel come "un errore", aggiungendo che "la questione sarà esaminata per evitare il ripetersi di casi simili in futuro". Un portavoce dell'esercito ha aggiunto che l'indirizzo e-mail non era quello personale di Sariel, ma "dedicato specificamente a questioni relative al libro stesso".
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