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Vittime civili in guerra, “in Ucraina 9.614 morti di cui 554 bambini in 563 giorni”, “in Palestina 8.796 morti di cui 3.648 bambini in 25 giorni” - IL CONFRONTO

In Medio Oriente una vera e propria strage di civili, mentre a Kiev la controffensiva dell’esercito ucraino è in fase di stallo

03 Novembre 2023

Vittime civili in guerra, “in Ucraina 9.614 morti di cui 554 bambini in 563 giorni”, “in Palestina 8.796 morti di cui 3.648 bambini in 25 giorni” - IL CONFRONTO

Due guerre a confronto. Quella in Ucraina e quella in Palestina. I dati dicono che in Ucraina sono morti 9.614 civili, di cui 554 bambini, in 563 giorni (dal 24 febbraio 2022 al 10 settembre 2023). In Palestina, invece, i morti sono stati 8.796, di cui 3.648 bambini, in 25 giorni (dal 7 ottobre al 1°novembre). E i numeri (evidenti) purtroppo sono destinati ad aumentare.

Vittime civili in guerra, la controffensiva di Kiev è a un punto morto

“Se si guardano i manuali della Nato e i calcoli che avevamo stimato, quattro mesi avrebbero dovuto essere sufficienti per raggiungere, combattere e riprendere la Crimea”. Nelle parole rilasciate del comandante in capo ucraino Valery Zaluzhny c’è un mix di frustrazione e oggettività. Gli obiettivi fissati dalla controffensiva non sono stati raggiunti, con appena 17 km di terreno riconquistati in 5 mesi.
Dopo i primi tentativi falliti di controffensiva delle forze armate ucraine, Zaluzhny ha sostituito diversi comandanti e trasferito personale militare da alcune brigate in prima linea, ma ciò non ha portato a nulla. Per sbloccare la situazione al fronte, riferisce il comandante in capo dell’esercito ucraino, Kiev ha bisogno di “qualcosa di nuovo, come la polvere da sparo, che i cinesi hanno inventato e che usiamo ancora. Cioè serve l’uso attivo delle nuove tecnologie. Il rischio più grande di una guerra di logoramento di trincea è che potrebbe trascinarsi per anni ed esaurire lo Stato ucraino”. Le parole sanno tanto di resa allo strapotere militare russo, con i soldati di Vladimir Putin che non sono stati scacciati come sperato dalle armi fornite dai paesi occidentali, ora concentrati sul conflitto in Medio Oriente per Gaza.

In Palestina è stato “completato l’accerchiamento di Gaza city”

E proprio in Palestina è stato “completato l’accerchiamento di Gaza city”. La principale città dell’enclave palestinese è sotto il controllo di Israele, che nella serata di ieri ha comunicato che “le nostre forze sono nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza city, che è completamente circondata”. Tel Aviv, però, non è ancora pronta a rifornire di carburante gli ospedali della Striscia, aprendo così, come se ce ne fosse bisogno, un altro fronte di attrito con l’esercito.

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