09 Ottobre 2023
Potrebbe iniziare da un momento all'altro l'attacco terrestre israeliana dentro i confini della Striscia di Gaza. A riportarlo è il Washington Post, secondo cui l'invasione del territorio palestinese da parte di Tel Aviv sarebbe ormai imminente, "attesa entro le prossime 24-48 ore". Sempre secondo la testata americana, il governo Netanyahu avrebbe ricevuto l'appoggio statunitense a dare il via alle operazioni militari. A riprova di questo, si cita lo spostamento della Uss Gerald Ford, la più grande portaerei del mondo, e di tutto il suo gruppo di attacco (compreso di alcune decine di mezzi tra cacciatorpediniere ed incrociatori) nel Mediterraneo Orientale.
Nella giornata di ieri, domenica 8 ottobre, la dichiarazione da parte del presidente israeliano Netanyahu dello stato di guerra. "La dichiarazione di guerra di Israele, una formalità per lo più simbolica, permetterebbe al governo di attuare una più ampia mobilitazione delle riserve militari. I funzionari statunitensi si aspettano che le forze israeliane lancino un'incursione di terra nella Striscia di Gaza, densamente popolata, nelle prossime 24-48 ore", è l'analisi del Wp.
Nelle scorse ore si sono iniziati a diffondere numerosi video di lunghi convogli di carri israeliani Merkava dirigersi verso i confini della Striscia. "Ci vuole più tempo del previsto per riportare la situazione in una posizione difensiva e di sicurezza", ha commentato il tenente colonnello Richard Hecht durante un briefing con la stampa, aggiungendo poi che al momento sarebbero in corso ancora diversi scontri a fuoco lungo il confine.
"Durante la notte - gli fa eco una nota del Ministero della Difesa - l'Idf ha colpito più di 500 obiettivi strategici di organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza. 436 palestinesi sono stati uccisi. Tra i palestinesi uccisi, figurano 91 bambini e 61 donne. 2.271 persone sono rimaste ferite, inclusi 244 bambini e 151 donne". Resta imprecisato il numero di civili coinvolti negli attacchi notturni.
In arrivo nel Levante, poi, la squadra d'attacco della Uss Gerald Ford, la più grande portaerei al mondo, del valore di circa 13 miliardi di dollari, con la quale gli Stati Uniti intendono monitorare gli avvenimenti in Israele. Dalla Casa Bianca, intanto, è già stato confermato il via libera alla fornitura di materiale bellico a Tel Aviv, in particolare munizioni per caccia. Una richiesta mossa dallo Stato ebraico ed in un primo momento creduto potesse impantanarsi nel caos di un congresso Usa senza Speaker e con due ali che battono in direzione opposta sul tema degli aiuti militari all'Ucraina.
Bipartisan, invece, si è dimostrato essere l'appoggio alle forze armate israeliane, nonostante, si sottolinea da Washington, gli armamenti che saranno nei prossimi giorni forniti fanno parte di stock già garantiti da contratti precedenti l'inizio dell'attacco di Hamas.
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