12 Aprile 2023
Continua la lunga onda delle tensioni che da diversi giorni infiammano Israele e che hanno provocato a Tel Aviv la morte del nostro connazionale, Alessandro Parini. Nella giornata di ieri, infatti, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha vietato l’accesso alla Spianata delle Moschee ad ebrei e turisti fino al termine del Ramadan.
La decisione, entrata in vigore oggi, è stata presa al fine di evitare l’acuirsi di frizioni con la minoranza musulmana di Gerusalemme. Solo sette giorni fa, infatti, l’irruzione di reparti di sicurezza israeliani nella Moschea di Al-Aqsa aveva scatenato in tutto il Paese un clima da guerra civile a cui erano seguiti centinaia di arresti e diversi attentati ispirati da Hamas. Ad infiammare gli animi degli arabo-israeliani avevano contribuito anche, il 19 marzo scorso, le parole del Ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich. L’alto funzionario, infatti, ad una conferenza a Parigi aveva fatto mostra di una mappa del “Grande Israele” (comprendente Palestina, Giordania e Cisgiordania), accompagnandola dalla frase: “I palestinesi non esistono”.
Le tensioni tra ebrei e musulmani arrivano in un momento di grande difficoltà per il Paese, già profondamente scosso dalle proteste contro lo stesso Netanyahu. La sua, tentata, riforma della giustizia, accusata di essere liberticida ed autoritaria, ha portato in piazza centinaia di migliaia di israeliani, con interi reparti delle forze armate che si sono apertamente schierati dalla parte dei manifestanti. Ne è scaturita una crisi all’interno dello stesso governo che ha condotto, due settimane fa, al siluramento del ministro della Difesa, Yoav Gallant. La decisione, invece di ricompattare l’esecutivo, ha avuto come conseguenza quella di alienare ancora di più larghe fette delle forze armate al governo.
Netanyahu si è quindi trovato costretto a reintegrare Gallant nel suo ruolo. Sarebbe stato proprio il reinsediato Ministro della Difesa ad aver fatto pressioni sul Presidente perché sulla questione “Spianata delle Moschee” fosse adottata una linea morbida. Il bando all’accesso alla Spianata per gli ebrei non è un’idea facile da accettare per l’opinione pubblica israeliana. Il sito è, infatti, anche un luogo sacro del giudaismo. Il divieto ad accedervi fino al 23 maggio, data di termine del Ramadan, ha acceso non poche polemiche nel Paese. Tuttavia, per adesso, sembra che le tensioni interreligiose si stiano quietando.
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