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Qatargate indagati, tutti i nomi. Pd primo partito coinvolto, che si definisce “parte lesa”


Tra gli oltre 60 eurodeputati coinvolti nello scandalo spuntano i nomi dei dem Moretti, Cozzolino e Benifei. I tre, non indagati, ribadiscono “estraneità all’inchiesta”

16 Dicembre 2022

Qatargate indagati, tutti i nomi. Pd primo partito coinvolto, che si definisce “parte lesa”


Fonte: Imagoeconomica

Sono oltre 60 gli eurodeputati che sarebbero coinvolti nel Qatargate. Appartengono ai gruppi dei Socialisti e democratici, al Partito popolare e ad altri schieramenti di sinistra. I nomi più in vista sono quelli della greca Eva Kaili Greca, ex vicepresidente del Parlamento europeo, del suo compagno Francesco Giorgi, consigliere per il Medio Oriente e il Nord Africa dell’eurodeputato del Pd, Andrea Cozzolino, Pier Antonio Panzeri, ex eurodeputato che dal Pd è passato ad Articolo 1, la moglie Maria Colleone, la figlia Silvia Panzeri, Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati, Marc Tarabella, vicepresidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la penisola arabica ed esponente dei Socialisti e democratici e Niccolò Figà-Talamanca, direttore generale della Ong “Non c’è pace senza giustizia”. Anche se non indagati nell’inchiesta sulle presunte tangenti del Qatar per influenzare la politica europea, sulla stampa sono rimbalzati anche i nomi di politici appartenenti al gruppo dei Socialisti all’Europarlamento, tra i quali, tra gli altri, quelli di Alessandra Moretti, Brando Benifei e Andrea Cozzolino, tutti del Pd e tutti pronti a passare alle azioni legali per ribadire la loro “estraneità ai fatti“. Inoltre, tra 13 europarlamentari che fanno parte del cosiddetto Eu Parliamentary Friendship Group, una sorta di gruppo istituzionale europeo di “amici del Qatar“, figurano gli italiani Fulvio Martusciello e Luisa Regimenti di Forza Italia e Dino Giarrusso, ex M5s ora indipendente. Nessuno dei tre risulta indagato né coinvolto in qualche modo nello scandalo Qatargate.

Qatargate indagati, tutti i nomi: da Eva Kaili a Pier Antonio Panzeri

“L’eurodeputata del Pd Moretti ribadisce la propria totale estraneità all’inchiesta in corso, per cui non risulta indagata così come nessuno dei suoi collaboratori, e rilancia le diffide a tutela della propria onorabilità contro chiunque continui ad accostare il suo nome a tali gravissimi episodi corruzione”, si legge una nota diffusa dall’ufficio stampa dell’eurodeputata. Riguardo a un suo viaggio in Qatar, Moretti ha precisato “di essersi recata con altri colleghi deputati per una missione ufficiale che aveva come oggetto la libertà di espressione, i diritti delle donne e dei rifugiati, tematiche che da sempre la vedono in prima linea». Quella di Doha non è, a onor del vero, l’unica missione ufficiale alla quale Moretti ha partecipato con altri colleghi di Strasburgo per occuparsi di emancipazione femminile e immigrazione”. L’esponente del Pd è stata due volte protagonista di sopralluoghi tra Bosnia e Croazia con una delegazione di deputati dem, “per verificare la situazione dei migranti e la vergogna dei respingimenti illegali”. La nota si conclude con un annunciando “querele riguardo agli articoli gravemente diffamatori di alcuni organi di stampa sugli episodi di corruzione al Parlamento europeo”.

Qatargate, Cozzolino: “Sono indignato e del tutto estraneo alle indagini”

Anche Cozzolino ha rimarcato la propria estraneità alle indagini. “Sono profondamente indignato per le vicende giudiziarie che apprendo dalla stampa e che minano fortemente la credibilità delle istituzioni europee”, ha sottolineato. “Personalmente sono del tutto estraneo alle indagini: non sono indagato, non sono stato interrogato, non ho subìto perquisizioni né, tantomeno, sono stati apposti sigilli al mio ufficio. Sono pronto a tutelare la mia storia e la mia onorabilità in ogni sede. Inoltre non ho mai incontrato persone vicine ad agenzie o servizi di sicurezza, né tanto meno ho mai perseguito interessi, vantaggi o utilità personali nella mia vita politica”. Benifei invece, ha affidato le sue parole a Facebook: “Sono consapevole di aver fatto sempre tutto il necessario per difendere l’integrità politica del nostro partito e determinato a chiedere che venga fatta luce su tutto quanto accaduto”.

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