11 Ottobre 2022
fonte uk photo
Secondo tutti gli analisti l'assemblea generale dell'ONU d'emergenza in corso in queste ore è la più difficile di sempre in quanto vedrà domani la votazione di tutti gli stati contro la Russia e l'annessione dei territori annessi, compresa la violazione da parte della Russia della Carta dell'Onu.
L'assemblea in queste ore ha visto alcune votazioni programmatiche e propedeutiche alla votazione di domani che sarà incentrata sulla Russia. Fino a questo momento invece si è discusso su come effettuare questa operazione e la Russia ha chiesto il voto segreto ma ha visto la mozione presentata dall'Albania che ha fugato ogni dubbio, il voto sarà palese.
Un "pro o contro la Russia" questa è la scelta degli Stati che parteciperanno all'assemblea d'emergenza.
E intanto già gli umori vengono sondati per comprendere quanto la Russia sia realmente isolata: Pechino ad esempio ha chiesto la de escalation poiché, la situazione economica globale sta mettendo a rischio anche il suo commercio.
Alla mozione voluta dall'Albania che ha chiesto invece il voto palese il presidente generale dell'ONU, Csaba Karosi è andato avanti chiedendo a tutti gli stati membri di passare direttamente ai voti: la Cina si è astenuta mentre tutti gli altri stati hanno votato sì per 107 voti e 13 no. A pesare di più è stato il sì dell'India.
Per una maggiore sicurezza, il presente generale ha chiesto una seconda votazione stavolta sulla richiesta proposta dalla Russia del voto segreto. A questo punto se sono avuti 14 sì e 100 no con 38 astenuti.
Il presidente generale ungherese poi ha detto no alla Russia di cambiare il programma dell'assemblea, la richiesta era quella di passare direttamente ai voti della risoluzione. Dopo una sfilza di no e dinieghi da parte degli Stati membri che erano presenti in assemblea, la Russia avrebbe dovuto aspettare mercoledì e intanto sondare tutti coloro che erano incerti per indurli a cambiare idea. E invece in maniera temeraria la Russia ha chiesto di risolvere tutto in un solo giorno ma Karosi ha preferito lasciar tutto com'era stabilito: la votazione ci sarà domani.
Se la risoluzione dovesse passare ci vorrebbero due terzi di voti espressi tra sì e no Senza contare gli astenuti. In pratica se su 193 paesi se ne dovessero presentare 120 ottanta di questi dovrebbero essere per il sì mentre Quaranta per il no e solo in questo modo passerebbe la risoluzione contro mosca per l'annessione dei territori. Se invece dovesse accadere il contrario, tutti gli stati membri dovrebbero quindi chiedere ai propri governi di riconoscere i territori annessi e a quel punto quattro territori ucraini diventerebbero inevitabilmente russi.
A pesare enormemente c'è anche l'accordo di Minsk che considera le due repubbliche separatiste come effettivamente autonome. In un qualche modo la diplomazia internazionale già nel 2015 l'aveva considerate separate dall'ucraina e quindi l'assemblea generale è chiamata ad esprimersi tenendo conto di una serie di elementi che però, per prevalere, dovrebbero essere discussi all'interno dell'assemblea.
Sicuramente quello che peserà tantissimo sarà l'astensione e la richiesta di escalation da parte di Pechino, alleato di mosca è che ha appena concluso l'esercitazione militari in territorio Russo in caso di difensiva.
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