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Attentato a Mosca auto esplosa, muore la figlia di Dugin, l'ideologo di Putin: chi è il mandante?

L'auto esplosa era "imbottita" di esplosivo, una descrizione che arriva direttamente da Mosca: non ci sono ancora indicazioni sull'ordigno utilizzato

21 Agosto 2022

Attentato a Mosca, auto esplosa, muore la figlia di Dugin, ideologo di Putin: chi è il mandante?

L'auto esplosa a Mosca ieri sera intorno alle 21.45 locali era "imbottita di esplosivo", un lavoro "fatto mentre la giovane Daria Dugina era impegnata col padre Aleksandr Dugin in una conferenza, nei pressi del villaggio di Velyki Vyazomi, a circa 20 chilometri a ovest rispetto alla capitale russa. Chi è il mandante? Si può ricavare quest'informazione dall'esplosivo presente sull'auto? Qualcuno ha aiutato Kiev o l'attentato ha una matrice americana?

Attentato a Mosca, muore la figlia di Dugin: gli ucraini da soli ne sarebbero stati capaci?

Forse una verità gli ucraini l'hanno detta questa mattina, nel commentare l'attentato: "Kiev non ha responsabilità, non ha partecipato all'attentato". Ed in effetti cosa avrebbero potuto fare le forze ucraine che nemmeno hanno saputo lanciare un missile a Kramatorsk colpendo per errore una stazione piena di ucraini? La difficoltà nella preparazione e nel rafforzamento della compagine relativa all'intelligence ucraina è nota, quella relativa alla preparazione militare di un esercito fatto di cittadini arruolati, lo è ancora di più. Di qualche giorno fa infatti la sostituzione di altri due membri tra i vertici dei servizi segreti di Kiev.

Zelensky, almeno su quel piano, è così in difficoltà che la stessa squadra del Ministero degli Esteri russo ha dichiarato qualche giorno fa che "Kiev sta facendo una guerra eterodiretta dagli americani". Lavrov e i vertici del Cremlino alludono proprio all'impiego dell'intelligence Usa nella scelta di obiettivi mirati, che hanno affinato anche recentemente la direzione dei missili ucraini in Crimea, dove non a caso, la base segreta dei nove aerei distrutti è stata colpita anche grazie all'impiego di alcuni satelliti: quelli americani? Non sarebbe un mistero. Furono gli stessi satelliti americani a colpire, con forza, la reputazione russa dopo il massacro di Bucha (che però ha visto una corresponsabilità di entrambi gli eserciti n.d.r.).

Attentato a Mosca, muore la figlia di Dugin: dietro c'è l'intelligence Usa?

Della prova del ruolo americano nella guerra che sta piegando le economie globali, ci sarebbero le prove, le intercettazioni che però il Cremlino non ha ancora diffuso. Parimenti esiste un'altra verità, la guerra tra i servizi segreti russi e quelli americani ed europei, in particolare britannici, "nel furto di armi e munizioni", denunciato già due mesi fa quando i battaglioni russi dovevano strisciare ventre a terra insieme agli ucraini intorno alle trincee per prendere proiettili usati. Anche Mosca ha avuto le sue perdite e le armi sequestrate  sono state anche quelle russe.

E sorge un dubbio: chi, se non l'intelligence americana, avrebbe avuto la preparazione e la cura di poter preparare un attentato in tempi così rapidi? Se l'ordigno utilizzato fosse rudimentale, questa sarebbe la prova del coinvolgimento dei servizi segreti, sì ma quali? E se l'ordigno fosse invece di fabbricazione bellica e di tipo ucraino? Chi avrebbe potuto installarlo nell'auto esplosa? Gli Usa, i servizi britannici o Kiev? Ecco, stando ai dati elencati all'inizio, quest'ultima ipotesi, benché verosimile, appare già più improbabile.

Attentato Mosca: chi è il mandante? L'ipotesi dell'agente ibrido

Da fonti aperte emerge il coinvolgimento ucraino in sinergia con l'intelligence Usa. Del resto per destreggiarsi a Mosca serviva qualche agente ibrido che sapesse parlare bene il russo. E' noto infatti che non sempre i russi sanno parlare ucraino, ma quasi sempre gli ucraini parlano russo.

Secondo il Guardian, che raccoglie i rumor tra le correnti filorusse, i dirigenti del Cremlino avrebbero accusato Kiev dell'attentato. In particolare, il canale telegram di Denis Pushilin, il leader russo della Repubblica di Donetsk, nel Donbass, ha apertamente accusato l'Ucraina: "Vigliacchi infami! I terroristi del regime ucraino, nel tentativo di eliminare Aleksandr Dugin hanno fatto saltare in aria sua figlia. Era una vera ragazza russa!", ha scritto.   

Ma "l'Ucraina non ha nulla a che fare con l'omicidio della figlia di Dugin", assicura Mykhailo Podolyak, il principale consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ripreso dal Kiev Independent. "Non siamo uno stato criminale, a differenza della Russia, e sicuramente non uno stato terrorista", dichiara Podolyak alla Tv nazionale.

Di sicuro c'è che il tipo di esplosivo non è stato ancora diffuso nemmeno sui canali russi: il tutto sarebbe ancora coperto dal segreto d'indagine fanno sapere gli inquirenti che questa notte hanno visitato e fatto rilevamenti sul luogo dell'attentato. L'auto è attualmente analizzata da una squadra di artificeri, esperti analisti militari, polizia scientifica.

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