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Guerra in Ucraina, vertice Nato: soldati ai paesi baltici? Erdogan boicotta Svezia e Finlandia

E mentre Draghi, Sholz e Macron incontrano Zelensky a Kiev per parlare di ricostruzione dopo un interminabile viaggio in treno, la Nato deve decidere cosa fare per l'invio di altri 35 mila uomini a este in Estonia, Lettonia e Lituania che giurano: "i russi ci invaderanno". La Turchia boicotta l'entrata nell'Alleanza di Svezia e Finlandia

16 Giugno 2022

nato

E mentre i tre leader europei si dirigono in treno verso Kiev con 11 ore di viaggio e check point a piedi. Ma non sono arrivati in treno, bensì in aereo all'aeroporto di Rzeskow Jasionka. Poi il viaggio interminabile dalla Polonia al Ucraina dove un treno li attendeva provvisto di tre vagoni e un altro convoglio al seguito per le emergenze.

E così i tre compagni di viaggio si recano in Ucraina, in un paese di guerra dove avrebbero poi visitato tutti i luoghi da ricostruire. Ma non c'è soltanto questo sul tavolo, anche l'annosa questione degli armamenti nato, quelli che Joe Biden ha promesso per un miliardo di dollari a Volodymyr Zelensky che proprio due giorni fa aveva ammonito i partner occidentali dicendo che "i ritardi non sono giustificati".

Ed è di armamenti che Kiev dice di avere bisogno e sono gli armamenti l'unica cosa che arriva. Almeno fino ad oggi quando sono sopraggiunti i tre capi di stato: Draghi, Macron e Sholz. Mario Draghi che è stato da poco in Israele con la scusa di voler stimolare i negoziati di pace ma stringendo accordi per un gasdotto che di pace non ha nulla e che dovrebbe portare il gas in Egitto e dall'Egitto dovrebbe arrivare liquefatto all'Italia. L'EstMed è il progetto di un sogno che si chiuderà fra parecchi anni e che porterà allo stivale un pò di gas che andrebbe rigassificato esattamente come quello americano.

Anche la visita dei tre capi di stato è un dono offerto a Kiev, una possibilità di confronto, forse la possibilità di ottenere una promessa: quella di ricevere armi? Già fatto. Quella di entrare nell'Unione Europea? Ci ha già pensato Ursula von der Leyen durante il suo ultimo viaggio in Ucraina, dove ha calpestato il suolo insanguinato di Bucha.

Guerra in Ucraina, vertice Nato: la strategia di Stoltenberg

L'altra questione sul tavolo che non si può nemmeno nominare ed è il nuovo schema strategico della NATO che al momento sta rafforzando le sue truppe a est.

Dopo la vicenda del Piper rincorso dai servizi segreti di mezza Europa che è partito da una località lettone non troppo distante da Kaliningrad, l'enclave russa in Europa dove è previsto il posizionamento di centinaia di testate nucleari, tremano persino in Estonia dove la città di Narva dista solo 160 km dai missili posizionati a San Pietroburgo.

E mentre la Nato provoca il Cremlino inviando armamenti all'Ucraina, si discute anche sui nuovi sistemi di alleanze che verranno presentati nel vertice Nato previsto dal 28 al 30 giugno 2022.

Guerra in Ucraina, vertice Nato: la questione baltica

Due questioni sul tavolo, la prima: rispondere all'appello dei paesi baltici come Estonia, Lituania è Lettonia di ricevere 50 mila soldati per rafforzare i confini e accettare Svezia e Finlandia all'interno dell'Alleanza. Sono entrambe questioni che rischiano di restare sospese perché per la prima i 50000 soldati risultano eccessivi per tre paesi con 6 milioni di abitanti. Ma per la seconda c'è un paese Nato che si è messo di mezzo e ha tutta l'intenzione di boicottare l'assorbimento di Svezia e Finlandia: Erdogan infatti ha mandato in aria i piani di Stoltenberg di attuare un vertice con i presidenti dei due paesi Nord europei che confinano con la Russia.

E la Turchia è centrale negli equilibri europei: da una parte mantiene un solido controllo presso il confine siriano e sugli sbocchi via mare lungo lo stretto dei Dardanelli che, qualche giorno fa, ha visto passare le navi russe impegnate nei corridoi del grano, quelli che nemmeno l'ONU è riuscita a stabilire e che il Cremlino ha organizzato da solo portando parte del grano russo presso i paesi del nord Africa, mettendo dunque un freno alla crisi alimentare che la diplomazia occidentale non aveva nessun interesse a risolvere.

Poi c'è il terzo argomento ma non sul tavolo, bensì sotto. Riguarda l'entrata nella Nato dell'Ucraina. Una questione controversa perché sia Ucraina che Russia siedono già come partner presso il consiglio della pace della NATO, ma non ne fanno parte in quanto alleati.

Attualmente la NATO ha 4 basi con 1000 soldati ciascuna in Polonia, la stessa Polonia che ha subito minacce nucleari dalla Russia pochi giorni fa. Dall'inizio dell'invasione la NATO ha attivato la Response Force. E gli Stati Uniti hanno inviato ventimila soldati in Europa. Il comandante della NATO ha 42 mila soldati sotto il suo comando nel vecchio continente e 120 jet in allerta con 20 navi pronte a rispondere.

Eppure a Tallinn hanno paura e, benché la Russia non si sia ancora mossa, loro sono pronti a giurarci: "Ci invaderanno!".

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