08 Maggio 2022
fonte: imagoeconomica.it
Lunedì 9 maggio 2022 la Russia dichiara "guerra totale"? Mentre continua lo scontro tra le truppe di Kiev e quelle di Mosca, il giornalista Toni Capuozzo fa il punto della situazione e non usa mezzi termini. A 72 giorni di distanza dall'invasione russa nel Donbass - o, come la chiama il Cremlino, "l'inizio dell'operazione speciale in Ucraina" - la situazione non è ancora chiarissima, così come non lo sono le intenzioni di Vladimir Putin. Se c'è chi da una parte è sicuro che il 9 maggio il leader russo è pronto ad annunciare "guerra totale", dall'altra c'è chi smentisce categoricamente una tale azione da parte del vertice di Mosca.
Toni Capuozzo, in ogni caso, non ha dubbi sul modus operandi di Putin: secondo il giornalista, il capo del Cremlino starebbe aspettando di sfruttare "gli errori commessi dai Paesi Occidentali", Italia compresa. Lo rivela ai microfoni de Il Giornale, e aggiunge: "Putin non è un giocatore di scacchi. È un judoka e la sua principale strategia è quella di sfruttare gli errori dell'avversario. Trasforma l'energia di attacco dell'avversario a suo favore".
Il presidente russo "sta dunque aspettando i nostri errori. Se dovesse dire: io da domani ordino il cessate il fuoco, prendo Azovstal con la fame e non sparo più un colpo lascerebbe la responsabilità di sparare i colpi per riprendere il Donbass all'Ucraina, mettendola così in grande imbarazzo", continua Capuozzo. Inoltre il 9 maggio, proprio quando si celebra il Giorno della Vittoria in Russia, il Cremlino potrebbe "dichiarare la guerra totale, ma credo che sfrutterà la debolezza degli avversari", aggiunge il giornalista.
Toni Capuozzo conclude parlando del coinvolgimento degli Usa e di Joe Biden: "Credo che anche in America si stia aprendo un dibattito su questo conflitto. Non c'è chiarezza su dove si voglia andare a parare. Nonostante l'opinione pubblica sia distante, comincia ad esserci un dibattito: questa guerra conviene davvero all'America?", si domanda. Infine precisa: "Fino ad ora, l'America ha ottenuto una Nato risuscitata, un'Europa messa in riga e, da un punto di vista economico, depressa. E questo non dispiace a Washington. Siccome la prospettiva non è più vincere nel giro di poche settimane, ma affrontare un lungo conflitto per riconquistare il Donbass e Mariupol, è cambiato tutto".
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