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Assange, ok all'estrazione negli Usa: la decisione dell'Alta Corte di Londra

L'Alta Corte di Londra ha ribaltato la sentenza di primo grado consentendo l'estradizione di Julian Assange negli Usa, dove rischia fino a 175 anni di carcere

10 Dicembre 2021

Assange, ok all'estrazione negli Usa, la decisione dell'Alta Corte di Londra

Fonte: lapresse.it

Con una decisione inaspettata l'Alta Corte di Londra ha dato parere positivo all'estradizione di Julian Assange negli Usa, dove rischia di scontare 175 anni di carcere per la divulgazione di file governativi top secret. La Corte londinese ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati statunitensi e ribaltato la sentenza di primo grado, che si opponeva al trasferimento di Assange sulla base di un supposto pericolo di suicidio per quest'ultimo. Delusione da parte del team legale del fondatore di Wikileaks, che hanno definito la sentenza "un grave errore giudiziario".

Assange, Londra da l'ok all'estrazione negli Usa

Nell'emettere la sentenza i giudici britannici hanno accolto le rassicurazioni circa il trattamento carcerario che verrà riservato ad Assange qualora dovesse essere estradato negli Stati Uniti. Nel motivare la sentenza il capo della magistratura inglese Lord Ian Burnett ha infatti dichiarato: "Questo rischio è a nostro giudizio escluso dalle rassicurazioni che vengono offerte. Questa conclusione è sufficiente per determinare il ricorso a favore degli Usa".

Il pericolo di suicidio ipotizzato per Assange era correlato alla possibilità che potesse essere sottoposto a un regime di detenzione ingiustificatamente duro, tanto da procurargli danni psicologici. Secondo gli psichiatri che lo hanno visitato, Assange soffrirebbe infatti di depressione e avrebbe manifestato tendenze suicide. Da parte loro, le autorità statunitensi hanno però assicurato i giudici che in caso di incarcerazione Assange non sarà sottoposto a regime di isolamento né prima né dopo il processo, consentendogli inoltre di scontare la pena in un carcere in Australia (l'imputato è infatti cittadino australiano).

Pronto un nuovo ricorso all'Alta Corte

A questo punto ci si aspetta che i legali del fondatore di Wikileaks facciano ricorso contro il verdetto dell'Alta Corte. Nel frattempo il caso verrà rinviato al tribunale di primo grado di Westminster per essere nuovamente esaminato. Stella Moris, membro del team di avvocati nonché compagna di Assange, ha infatti definito la sentenza dei giudici britannici "un grave errore giudiziario", annunciando la volontà di fare ricorso all'Alta Corte "al più presto possibile".

L'Alta Corte potrebbe però impiegare settimane, se non addirittura mesi, per riesaminare il caso e deliberare, avvalendosi della facoltà di respingerlo nuovamente. In tal caso, gli avvocati si dicono pronti a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Julian Assange è accusato dagli Stati Uniti di essere entrato illegalmente all'interno di server governativi americani e di aver sottratto e divulgato documenti relativi alle guerre in Afghanistan e in Iraq oltre a comunicazioni diplomatiche risalenti al 2010. Attualmente risulta incriminato dagli Usa sulla base della legge anti-spionaggio del 1917 nota come Espionage Act.

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