26 Novembre 2021
fonte: Twitter @fisco24_info
Al netto del super Green pass sembravamo essere tornati a un'apparente normalità, ma ecco che la variante sudafricana mischia nuovamente le carte e costringe i governi l'Europa a tornare mentalmente allo stato d'allerta di marzo 2020. A poche ore di distanza dai primi proclami di stop ai voli la variante è stata infatti già individuata in Belgio, ricalibrando un'agenda mediatica per cui ogni nuovo primo contagio nazionale farà notizia a se. Tutto questo a dimostrazione di come l'angoscia da pandemia sia ormai un atteggiamento di cui non possiamo più fare a meno.
Secondo le poche informazioni al momento riportate dai media, questo primo caso europeo di variante sudafricana è stato riscontrato in una donna proveniente dall'Egitto e giunta nel continente dopo aver viaggiato attraverso la Turchia. Non sarebbe stato pertanto registrato alcun collegamento con il Sudafrica, paese nel quale si ipotizza sia nata la nuova variante. La paziente, che non era vaccinata e non era mai stata infettata in passato, ha sviluppato i primi sintomi 11 giorni dopo il suo arrivo in Europa, presentando inoltre una carica virale molto elevata al momento delle diagnosi.
Si tratta al momento del primo caso certificato di variante sudafricana nel Vecchio Continente, anche se non può essere confermato che casi precedenti non si siano già manifestati sul territorio europeo. Attualmente la variante sudafricana desta preoccupazione nella comunità scientifica, alla luce delle sue numerose mutazioni che potrebbero aumentarne la contagiosità o peggio consentirle di eludere la protezione data dal vaccino.
In risposta a quest'ultimo dubbio tuttavia, la casa farmaceutica Pfizer ha già dichiarato che basteranno appena cento giorni per aggiornare il loro vaccino e renderlo così efficace alla nuova variante. La tecnologia a mRna sulla quale si basa infatti, consente di poter aggiornare il farmaco con grande rapidità, proprio per poter rispondere immediatamente a eventuali mutazioni del Sars-CoV-2.
Come se non bastasse, la notizia del primo caso europeo di variante sudafricana giunge a poche ore dall'annuncio di nuove restrizioni fatto dal primo ministro belga Alexander De Croo, che aveva definito l'attuale situazione "insostenibile". Da lunedì 27 novembre in Belgio si tornerà dunque ai tempi del primo lockdown, con discoteche chiuse, feste private vietate nei locali pubblici, ristoranti aperti solo fino alle 23 e permesso di recarsi fisicamente sul luogo di lavoro soltanto per un giorno alla settimana.
Limitazioni anche nel vaccinatissimo Portogallo, che dopo aver annunciato l'inizio dello Stato di calamità per il prossimo 1° dicembre si appresta a imporre un'ulteriore stretta nelle prima settimana del 2022. Dal 2 al 9 gennaio infatti, il governo di Lisbona ha infatti disposto lo smartworking obbligatorio, il prolungamento delle vacanze natalizie prolungate per tutti gli alunni e l'utilizzo obbligatorio della mascherina in tutti gli spazi chiusi.
Decisioni simili anche in Repubblica Ceca, dove a seguito dell'aumento dei contagi saranno cancellati i tradizionali mercatini di Natale, mentre bar, ristoranti e discoteche saranno obbligati a chiudere alle 22. Per il paese mitteleuropeo ha tuttavia inciso un tasso vaccinale ben al di sotto della aspettative, con soltanto il 58% della popolazione che ha completato il ciclo di immunizzazione.
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