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Ansaldo Energia registra un miglioramento finanziario e annuncia oltre 81 milioni di euro di investimenti entro il 2026, accompagnati da 200 nuove assunzioni

Il gruppo Genovese supererà entro l’anno prossimo i 2800 addetti, in netto aumento le performance rispetto alle previsioni, investimenti per circa 70 milioni di euro volti a sostenere l’aumento dei volumi produttivi e favorire la modernizzazione

24 Novembre 2025

Ansaldo Energia registra un miglioramento finanziario e annuncia oltre 81 milioni di euro di investimenti entro il 2026, accompagnati da 200 nuove assunzioni

Previste per la fine del 2026 ulteriori 200 assunzioni all’interno del gruppo Genovese, Ansaldo Energia. Le assunzioni andranno a completare il personale già in via di espansione dall’anno scorso, portando l’azienda a quota 2.800 addetti. Previsti, inoltre, 81 milioni di euro di investimenti.


L’azienda, controllata da Cdp Equity (Società di Cassa depositi e prestiti) annuncia l’esternalizzazione di alcune lavorazioni. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, Ansaldoavrebbe registrato un netto miglioramento della propria situazione finanziaria e commerciale”. L’aumento degli ordini, nettamente superiore alle previsioni per il 2025, ha permesso di autorizzare investimenti per oltre 81 milioni di euro, includendo un importante piano di assunzioni tuttora in corso: 200 nuove figure professionali verranno inserite nella sede di Genova, passando dai circa 2.400 dipendenti di fine 2024 a quasi 2.600 a fine 2025.

Nel 2025, "il gruppo ha realizzato investimenti per circa 70 milioni di euro, volti a sostenere l’aumento dei volumi produttivi, attraverso l’introduzione di nuovi macchinari, l’ammodernamento di quelli già operativi, lo sviluppo del prodotto e il miglioramento continuo dei processi".

Come evidenziato in azienda, in un contesto di forte crescita ed espansione del mercato “alcune lavorazioni specifiche vengono e verranno affidate a partner esterni al fine di garantire i tempi di consegna concordati con i clienti, evitare o mitigare l’esposizione dell’azienda al pagamento di penali da ritardo e sostenere i volumi produttivi complessivi sul sito di Genova, oggi in significativo aumento”. Questa scelta “consente di gestire in modo efficiente il carico di lavoro, specie nel caso di commesse di service urgenti, che si sovrapporrebbero alle attività di fabbrica già pianificate, mantenendo la piena attività dello stabilimento, mentre proseguirà il piano di nuove assunzioni, in modo organico e strutturato. L’esternalizzazione di alcune lavorazioni - specificano in Ansaldo - è una prassi consolidata nel settore, cui il gruppo ricorre, e ricorrerà, ogni qual volta i piani di produzione lo renderanno necessario, sempre con l’obiettivo di assicurare efficienza, qualità e rispetto degli impegni verso i clienti”.

 Le perplessità dei sindacati 


Tuttavia, le parole dell’azienda suscitano incertezza e critiche provenienti dai sindacati. In particolare da Fim-Cisl e Fiom-Cgil, le quali mettono in dubbio l’entità degli investimenti fatti nel 2025 per i nuovi macchinari. Ogni nuova macchina utensile, obiettano i sindacati, “ha un costo che può variare da un milione a cinque milioni di euro. Quindi, nel caso estremo, nel 2025 avremmo dovuto vedere nelle nostre officine 15 macchinari nuovi. Sfidiamo chiunque a farsi un giro in officina per trovarli”. In merito all’esternalizzazione, obiettano, quella “che loro chiamano prassi consolidata è il nostro lavoro che viene mandato via da Genova e, foglia dopo foglia, sta spogliando la nostra fabbrica”.

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