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Borse europee in rosso per le paure legate a una bolla dell'IA: Milano -2,05%, Francoforte -1,42%, Parigi -1,76%, Londra -1,21%

Le paure legate al possibile scoppio di una bolla legata alle aziende dell'IA stanno influenzando l'andamento dei mercati europei, dopo alcune dichiarazioni allarmanti del CEO di Google

18 Novembre 2025

Borse europee in rosso per le paure legate a una bolla dell'IA: Milano -1,84%, Francoforte -1,47%, Parigi -1,40%, Londra -1,24%

Piazza Affari. Fonte: Imagoeconomica

Le Borse europee viaggiano in terreno negativo a causa dei timori legati allo scoppio di una bolla nel settore dell'intelligenza artificiale. L'idea che ci sia un eccesso di valore nelle azioni delle grandi società tecnologiche circola da un po', ma le parole del CEO di Google, Sundar Pichai, hanno messo in apprensione i mercati.

La paura per la bolla IA frena le Borse europee

Il CEO di Alphabet (la parent company di Google) Sundar Pichai ha dichiarato, in un'intervista, che nessuna azienda sarebbe immune dallo scoppio di un'eventuale bolla dell'IA. Tanto è bastato per affossare prima i mercati asiatici, con il Nikkei a -3,22% e l'Hang Seng a -1,72%, ma anche a rovinare la giornata delle Borse europee.

Milano è la peggiore e perde l'1,86% seguita da Francoforte (-1,42%), Parigi (-1,76%) e Londra (-1,21%). Un pessimismo che segna una giornata di attesa: dopo la chiusura di Wall Street arriveranno infatti i risultati del terzo trimestre di Nvidia. Gli analisti prevedono che, a seconda di come verranno interpretati, questi numeri potrebbero causare un cambiamento del 7% nel valore delle azioni della società. In positivo o in negativo, dipenderà dai dati stessi.

Ad aggravare la situazione ci sono anche alcuni dati sull'economia americana, attesi in serata ma dati per certo come negativi, visto che coprono il periodo di ottobre, durante il quale il governo federale non ha funzionato a causa dello shutdown.

Le paure per i risultati di Nvidia si legano a quelle di molti investitori che sostengono che i recenti risultati straordinari dei mercati e in particolare delle aziende tech legate all'IA non siano altro che una bolla speculativa. Le tesi a sostegno dell'idea della bolla sono:

  • l'IA non sta generando profitto e non sembra in grado di mantenere le promesse;
  • le azioni delle aziende tech hanno un valore molto alto;
  • ci sono stati diversi accordi circolari tra le grandi aziende.

Nonostante in molti abbiano già fatto notare questa situazione, la bolla non è però ancora scoppiata. Diversi analisti, per spiegare questa situazione, hanno fatto notare che questo mercato non è spinto tanto dagli investimenti istituzionali (banche, fondi) o dagli investitori retail, quanto dalle aziende stesse.

Le società tech hanno accumulato in 20 anni più riserve liquide di qualsiasi altra società che non sia obbligata per legge, come banche o assicurazioni, ad avere scorte di denaro molto consistenti. Non si tratta quindi di investimenti fatti a debito, ma di società in salute che hanno deciso di investire il proprio denaro in un progetto ad alto rischio ma che, negli ultimi 20 anni, è sembrato l'unico ad avere il potenziale di generare profitti notevoli: l'IA.

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