06 Novembre 2025
Iveco ha chiuso il terzo trimestre 2025 con risultati in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, rivolgendo l’attenzione alla disciplina operativa e alla redditività di lungo termine. Il titolo ha aperto gli scambi a Piazza Affari giovedì 6 novembre in ribasso di circa mezzo punto percentuale, a quota 18,3 euro.
I ricavi consolidati, escluse le attività Defence, si sono attestati a 3,1 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,2 miliardi del Q3 2024 e al di sotto delle attese degli analisti (3,35 miliardi). L’utile netto è sceso a 16 milioni, mentre l’utile netto adjusted si è ridotto a 40 milioni dai 94 milioni dell’anno precedente. L’ebit adjusted è pari a 111 milioni (183 milioni nel Q3 2024), con un margine operativo del 3,6% (dal 5,7%). Per le sole attività industriali, l’ebit adjusted è sceso a 76 milioni (da 144 milioni), con un margine al 2,5% (da 4,6%).
Il calo dei risultati riflette principalmente minori volumi nel segmento camion e un minor assorbimento dei costi fissi, parzialmente compensati da un miglior mix e da volumi in crescita nel settore bus, sostenuto da nuovi contratti e dalla domanda europea per veicoli a basse emissioni.
Il free cash flow industriale è risultato negativo per 513 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai -283 milioni del Q3 2024, principalmente a causa delle minori vendite e del ciclo stagionale del capitale circolante.
Alla luce dei risultati dei primi nove mesi, Iveco ha aggiornato le stime per l’intero 2025. L’ebit adjusted è ora previsto tra 830 e 880 milioni (precedentemente 880-980 milioni), ridotto a 680-730 milioni escluse le attività Defence.
Per le attività industriali, i ricavi netti sono attesi in calo tra il 3% e il 5% rispetto al 2024 (tra -4% e -6% senza Defence), con un ebit adjusted stimato tra 700 e 750 milioni (550-600 milioni senza Defence). Il free cash flow industriale è previsto tra 250 e 350 milioni, inferiore alla precedente forchetta di 350-400 milioni.
Olof Persson ha dichiarato che nel quarto trimestre è atteso un miglioramento della redditività rispetto all’anno precedente in tutte le business unit, grazie al Programma di Efficienza. Il CEO ha sottolineato la disciplina sui prezzi, la gestione dei costi e il contenimento delle scorte.
Il portafoglio ordini nel settore bus resta solido, supportato dagli accordi quadro con Ile-de-France Mobilités per la fornitura di fino a 4.000 autobus e pullman a basse e zero emissioni tra il 2026 e il 2032.
La cessione del business Defence a Leonardo, per un valore d’impresa di 1,7 miliardi di euro, procede secondo i piani e dovrebbe completarsi entro il primo trimestre 2026.
Parallelamente, l’offerta pubblica di acquisto di Tata Motors sul resto del gruppo (escluse le attività Defence), del valore di 3,8 miliardi di euro, è attesa entro la metà del 2026, subordinata al completamento della cessione a Leonardo.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia