Gruppo Mediocredito Centrale, risultati 9 mesi con utile a 67,5 mln (+17,7), 1,7 miliardi di finanziamenti; irrobustito il capitale con TCR al 17,66%
I risultati mostrano una crescita del CET1 Ratio (+16,44%) e Total Capita Ratio al 17,66%, scende a 5,1 l’NPE ratio lordo; Si consolida il rilancio di BdM Banca, che registra un utile di 26, 7 mln (+44% rispetto al 2024)
I risultati del 30 settembre 2025 approvati dal Consiglio di Amministrazione di Mediocredito Centrale in data 5 novembre 2025 mostrano una crescita del CET1 Ratio (+16,44%) e Total Capita Ratio al 17,66%, scende a 5,1 l’NPE ratio lordo
Il Consiglio di Amministrazione di Mediocredito Centrale ha approvato il Resoconto intermedio di gestione del Gruppo Mediocredito Centrale al 30 settembre 2025 che mostra una performance positiva di tutte le Banche del Gruppo. Forte crescita delle attività commerciali con oltre 1,7 miliardi di finanziamenti erogati a famiglie e imprese.
Il Gruppo MCC ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2025 con un utile consolidato di 67,5 milioni di euro, +17,7% rispetto a 57,4 milioni al 30 settembre 2024, grazie alla positiva performance di tutte le banche del Gruppo: la Capogruppo MCC ha conseguito un utile di 23,9 milioni (rispetto a 19,7 milioni al 30 settembre 2024), BdM Banca un utile di 26,7 milioni (rispetto a 18,6 milioni al 30 settembre 2024) e Cassa di Risparmio di Orvieto un utile netto di circa 8,9 milioni (circa 9,3 milioni al 30 settembre 2024). Il risultato aggregato delle tre banche ammonta quindi a 59,5 milioni (47,6 milioni al 30 settembre 2024) a cui si aggiunge l’effetto positivo delle scritture di consolidamento per 8 milioni (9,8 milioni al 30 settembre 2024).
In particolare:
Il margine di interesse si attesta a 209,8 milioni (-4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a 220,7 milioni); in particolare gli interessi attivi si riducono di 47,9 milioni (336,7 milioni vs 384,6 milioni al 30 settembre 2024, -12,5%), mentre gli interessi passivi scendono di 37,4 milioni (126,5 milioni vs 163,9 milioni al 30 settembre 2024) per effetto principalmente della riduzione dei tassi di interesse di mercato.
Le commissioni nette sono pari a 139,5 milioni (+22,6% rispetto a 113,8 milioni al 30 settembre 2024); in crescita le commissioni da servizi di investimento (+28%), da gestione delle misure agevolative (+21,5%), da consumer finance (+20,4%) e da attività bancaria (+15,2%).
Gli altri proventi e oneri finanziari risultano positivi per 34,1 milioni, in netto miglioramento rispetto al dato del 30 settembre 2024, positivo per 6,1 milioni. In particolare, l’effetto è generato principalmente da: (i) utili da cessione di attività finanziarie pari a 23,3 milioni (9,3 milioni al 30 settembre 2024) per realizzo di plusvalenze sul portafoglio titoli del Gruppo; Il risultato della valutazione delle attività al fair value positivo per 5,1 milioni (rispetto ad un valore negativo di -5,4 milioni al 30 settembre 2024) per effetto principalmente della valutazione delle quote degli OICR detenuti.
Il margine di intermediazione è pari a 383,4 milioni, +12,6% vs 340,6 milioni al 30 settembre 2024.
Le rettifiche per rischio di credito ammontano a 73 milioni (46,4 milioni al 30 settembre 2024), in particolare composte da: (i) rettifiche analitiche nette sul portafoglio deteriorato (stage 3) pari a 70 milioni; (ii) rettifiche collettive nette sul portafoglio in bonis (stage 1 e stage 2) pari a 3 milioni. Il costo del rischio si attesta all’1,1% (0,8% al 31 dicembre 2024 e 0,6% al 30 settembre 2024). Il dato include le rettifiche straordinarie effettuate per l’attività di derisking, per il mantenimento e il consolidamento di adeguate coperture sul portafoglio crediti non performing legate alla componente della legacy.
I costi operativi ammontano a 251,2 milioni (+3,2% vs 243,5 milioni al 30 settembre 2024). Sensibile il miglioramento del cost/income ratio pari a 62% (70% al 30 settembre 2024). In dettaglio la macrovoce rileva: +7,2 milioni di spese per il personale; -4,3 milioni di minori altre spese amministrative; +9 milioni di maggiori accantonamenti ai fondi rischi e oneri; maggiori altri proventi netti di gestione per 4,3 milioni.
L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte, che include il risultato di Cassa di Risparmio di Orvieto, è pari a 16,2 milioni (vs 17,1 milioni al 30 settembre 2024). Da un punto di vista patrimoniale, la situazione consolidata al 30 settembre 2025 evidenzia i seguenti principali aggregati.
Il portafoglio titoli HTCS, costituito per la quasi totalità da Titoli di Stato della Repubblica Italiana e di altri primari emittenti, è pari a 2.733,6 milioni (2.074,3 milioni al 31 dicembre 2024). In particolare, il portafoglio si compone di titoli di debito per 2.693,5 milioni (2.049,5 milioni al 31 dicembre 2024) costituiti per il 98% da titoli di amministrazioni pubbliche. I titoli di capitale ammontano a 40,1 milioni (24,8 milioni al 31 dicembre 2024) e comprendono, per 23 milioni, titoli di partecipazione nel capitale della Banca d’Italia.
I crediti netti verso clientela sono pari a 9.125,7 milioni (+5,2% vs 8.670,9 milioni al 31 dicembre 2024). A livello aggregato, prima dell’applicazione degli effetti di PPA, i crediti deteriorati verso clientela, esclusi quelli di CR Orvieto, presentano un saldo contabile netto pari a 259 milioni (253,5 milioni a fine 2024), con un grado di copertura pari al 43,4% (45,9% al 31 dicembre 2024). L’NPL lordo e netto di Gruppo - escludendo i titoli classificati nella voce 40.b - risulta rispettivamente pari a 5,1% (vs 5,3% al 31dicembre 2024) e a 3,0% (vs 3,0% al 31 dicembre 2024); includendo i suddetti titoli, in termini lordi pari a 7,8% (6,4% al 31/12/2024) ed in termini netti pari a 5,7% (vs 4,1% al 31 dicembre 2024).
Le attività non correnti e gruppi di attività in dismissione sono pari a 1.576,5 milioni (1.554 milioni al 31 dicembre 2024) e comprendono gli attivi riferibili a CR Orvieto a seguito della classificazione secondo IFRS5.
La raccolta diretta si attesta pari a 12.062,2 milioni (+6% vs 11.353,8 milioni al 31 dicembre 2024), per effetto dell’andamento: della raccolta da banche, in contrazione, passando da 1.156,8 milioni a 1.008,7 milioni (-13%) a seguito della riduzione delle esposizioni verso banche centrali; della raccolta da clientela, pari a 9.577,6 milioni vs 9.099,8 milioni al 31 dicembre 2024 (+5%) grazie principalmente alla crescita dei conti correnti da clientela e dei PcT di raccolta; dei titoli in circolazione incrementati (+35% passando da 1.097,2 milioni a 1.475,8 milioni) a seguito dell’emissione social per nominali 500 milioni effettuata dalla Capogruppo lo scorso marzo.
I fondi per rischi e oneri ammontano a 169 milioni, in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2024 pari a 195,9 milioni per la prevalenza di utilizzi relativi alla legacy rispetto ai nuovi accantonamenti.
Le passività associate ad attività in via di dismissione sono pari a 1.228,6 milioni, rispetto a 1.230 milioni al 31 dicembre 2024, relative alle passività di CR Orvieto a seguito della classificazione secondo IFRS5.
Il patrimonio netto consolidato ammonta a 1.109 milioni, rispetto a 1.044 milioni al 31 dicembre 2024 principalmente per effetto dell’utile di periodo.
Per quanto riguarda l’adeguatezza patrimoniale a livello consolidato, considerato il computo nel CET1 dell’utile di periodo al 30 settembre 2025, i ratio patrimoniali consolidati si attestano al 16,44% (CET1/Tier1 ratio, 15,03% al 31 dicembre 2024) e al 17,66% (Total capital ratio, 16,19% al 31 dicembre 2024), quindi ampiamente al di sopra dei requisiti SREP indicati dall’Autorità di vigilanza.
Infine, il Consiglio di Amministrazione di Mediocredito Centrale ha approvato il “progetto sportelli” di BdM Banca che, attraverso una razionalizzazione ed un efficientamento della presenza territoriale, ha l’obiettivo di ottimizzare il presidio della banca ed estendere la rete commerciale. Il progetto sarà ora soggetto all'iter di valutazione dell'Autorità di vigilanza. Anche il Consiglio di Amministrazione di BdM Banca ha approvato i risultati dei primi nove mesi del 2025.
I requisiti SREP richiesti dall’Autorità di vigilanza da ultimo con comunicazione del gennaio 2025 sono pari a:
CET 1 ratio: 10,1%
Tier 1 ratio: 12,0%
Total Capital ratio: 14,5%.
Ad essi si somma il Systemic Risk Buffer (SyRB) introdotto dalla Banca d’Italia e pari a 1% addizionale sulla componente rischio di credito, corrispondente a circa lo 0,87% addizionale sul totale degli RWA.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.