25 Aprile 2025
Fonte: X @OD
È Peter Brabeck-Letmathe il successore ad interim di Klaus Schwab alla guida del World Economic Forum. L’annuncio arriva in un momento delicato per l’organizzazione di Davos, simbolo della governance globalista e della cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. La scelta di Brabeck-Letmathe non sorprende: è infatti un uomo perfettamente in linea con la visione del suo predecessore. Nel 2005 Brabeck-Letmathe dichiarò che “l’acqua non è un diritto pubblico”.
Austriaco, ex presidente e CEO di Nestlé, Brabeck-Letmathe è attualmente membro di 6 consigli di amministrazione e vanta una lunga carriera al vertice di ben tredici multinazionali. Il suo profilo è quello dell’insider perfetto del grande capitale, ma anche un nome tutt’altro che nuovo nelle cronache critiche sulla globalizzazione. È, tra le altre cose, un investitore della casa farmaceutica Moderna, nonché direttore di GESDA, l’ente svizzero che promuove scoperte scientifiche d’avanguardia, inclusa la controversa tecnologia a mRNA. Tra i membri di GESDA figura anche Enrico Letta, a conferma dei legami tra il potere economico e quello politico.
Come Schwab, anche Brabeck-Letmathe è un entusiasta sostenitore del transumanesimo e della completa automazione del lavoro umano. Ma se c’è un tema su cui ha fatto discutere a livello globale, è la questione dell’accesso all’acqua. Le sue parole sul tema hanno sollevato indignazione in tutto il mondo e tornano oggi a far riflettere.
“Affermare che, in quanto essere umano, hai diritto all’acqua è una soluzione estrema… come qualsiasi altro alimento, l’acqua dovrebbe avere un valore di mercato”. Una frase emblematica del pensiero dell'ex dirigente Nestlé, che nel 2005 si era già espresso in termini simili, sostenendo che “l’acqua non è un diritto pubblico” e che la fornitura idrica globale dovrebbe essere nelle mani delle aziende per poterne trarre profitto.
Secondo la sua visione, il problema dell’accesso all’acqua non va risolto garantendo un diritto, bensì “dando un valore a un prodotto alimentare in modo che tutti siano consapevoli del suo prezzo, e quindi che si dovrebbero prendere misure specifiche per la parte della popolazione che non ha accesso a quest’acqua, e ci sono molte diverse possibilità”.
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