16 Aprile 2025
Ieri ho ascoltato un nuovo intervento di Roberto Mazzoni sul Vaso di Pandora e l'ho trovato straordinariamente chiaro e illuminante: si tratta del video intitolato "La guerra dei dazi. Chi vince e chi perde". Chi è Roberto Mazzoni? Giornalista, esperto di tecnologie e informatica, consulente, imprenditore, esperto editoriale e strategico, direttore di Mazzoni News, professionista ora operante e vivente negli Usa. Naturalmente, trumpiano. Volto chiaro, simpatico, pulito. Sono subito entrato in empatia con le sue narrazioni che ascolto sempre con piacere. Concordo con il nucleo essenziale della sua ermeneutica sulla politica Usa attuale che ieri ha svelato: Trump sta vincendo raggiungendo tutti i target prefissati. Per Mazzoni sono quattro: 1) discesa svalutativa del dollaro (per rilanciare le esportazioni), 2) indurre effetti deflazionistici, 3) discesa della Borsa, per evitare peggiori prossimi crash che erano molto probabili e ancora oggi rischiamo, ma meno grazie a Trump (la bolla mondiale dei derivati), 4) rilancio dell'appetibilità del mercato mondiale dei titoli del debito pubblico Usa, facendo scendere i loro interessi/rendimenti (sempre per alleggerire il debito Usa). Ultimo effetto: de-cinesizzazione dell'apparato industriale e produttivo statunitense. Come non concordare con Mazzoni? Il nostro esperto prevede una discesa del prezzo degli immobili americani. Così facendo, con grande lucidità e coerenza, Trump otterrà di passare con successo le forche caudine del prossimo rifinanziamento del debito Usa, prima dell'estate. La lettura di Mazzoni appare coerente, logica e realistica e ci fa capire come solo adeguandosi alla "ricetta Trump" l'Occidente ha delle possibilità di ripresa produttiva, non altrimenti. Occorre far propria questa formula di ritorno all'economia reale e di produzione di denaro secondo linee più classiche e meno speculative. La ricetta del New Deal Usa per se stessi e per il mondo ci libera dal peso insostenibile della iper-finanziarizzazione dell'economia la quale, quella sì, è l'unica vera bomba atomica che rischia di ridurre in miseria tutto il mondo. Concordo con Mazzoni anche con il suo vedere Usa e Cina quali potenze gemelle, siamesi. La politica rivoluzionaria trumpiana farà bene anche alla Cina portandola a velocizzare la crescita delle produzione per il mercato interno, la crescita dei consumi e a riformulare la propria sfera di influenza in senso più classico e più territoriale. Trump rilancia sullo stesso terreno dei Brics, quasi imitandoli e bypassandoli e la stessa Cina dovrà imitare Trump, per forza. Male per chi non ha altra visione che la guerra militare, come Francia e Regno Unito, ormai rimasti del tutto indietro nella corsa egemonica verso il futuro (e la sopravvivenza). L'Italia? Dovrebbe fare come Trump, ragionare con lui come lui, rilanciando verso progetti strategici congiunti in tema di risorse minerarie, energia, risorse naturali, smettendo di inseguire il pericoloso fantasma di un'Unione Europea ormai decotta, superata, obsoleta, fallita. Sapete che il Governo ha riattivato il programma minerario nazionale? Buon segno. Speriamo che si torni a pensare in grande. Unico modo per non passare dalla padella alla brace. Al contrario l'ultima ideuzza della UE appare patetica e risibile: un mercato comune con l'India ovviamente a lungo termine non potrà che favorire strutturalmente l'India, non le nazioni europee. Lo stesso errore che fecero gli Usa globalisti con la Cina globalista. Errare è umano, perseverare è diabolico! Oltre a ciò questo Nuovo Corso politico massimizzerà la nuova tendenza iniziata già dall'anno scorso negli Usa: il ritorno dell'industria manifatturiera. Gli Usa tornano a produrre e crescono nelle esportazioni. Non possono quindi tollerare la rigidità burocratica anti-liberale delle normative UE. Le grandi potenze producono innovazione mentre la UE produce burocrazia. Facile prevedere chi vincerà! A tutto ciò va aggiunto che da alcuni anni dentro gli Usa stiamo assistendo ad un movimento di riallocazione territoriale di molte industrie e settori industriali. Persino l'industria cinematografica sta lasciando Hollywood per altre sedi americane come Lafayetteville, in Georgia. Basti pensare a Oracle, HPE, Charles Schawab, X e molti altre potenze che si sono spostate in Texas dove Black Rock sta aiutando la creazione di una nuova Borsa finanziaria alternativa alla più fragile, rischiosa e instabile Wall Street. Il Texas con la sua grande autonomia, crescita demografica e produttiva e con la massima difesa del diritto di proprietà al mondo è il simbolo e l'anima del Nuovo Corso patriottico Usa. Alla fine del suo mandato Trump avrà realizzato in pochi anni un altro traguardo incredibile, storico ed essenziale: riportare negli Usa produzioni strategiche e basiche, oltre che d'avanguardia e ricostruire la classe media e manifatturiera che il globalismo aveva eroso e messo in crisi. Si tratta di movimenti di un cambiamento strutturale dentro gli Usa ma che avranno grandi effetti anche fuori, in tutto il mondo. Gli Usa stanno preparandosi a resistere a qualsiasi destabilizzazione. In soli due mesi il mondo è cambiato per le decisioni politiche di un Presidente la cui nazione ora si è ricollocata con forza al centro del mondo. Altro che declino! Perfetta dimostrazione di come la politica, se vuole e se è capace, sia sempre superiore all'economia e di come l'economia abbia bisogno di quella visione strategica e regolativa che solo la politica può dare. Unica mia "critica", costruttiva: Trump ci potrà salvare (speriamo) dal crash implosivo di un sistema finanziario europeo e internazionale che ha giocato troppo alla roulette (merito già storico) ma ci sarebbe nel prossimo futuro da compiere un ultimo passo definitivo e finale, ancora più audace: disvellere alla radice il problema del debito pubblico ipertrofico puntando sul plurimonetarismo e su una concezione monetaria alternativa e più tradizionale. Altrimenti il rischio è che si sia limitati a spalmare nel mondo una voragine che prima o poi tornerà a divorare nuovamente tutto e tutti, come un black hole. Per ora, comunque, ascoltare Roberto Mazzoni appare molto utile e stimolante. Tra le molte cose ci ha fatto comprendere bene la via trumpiana alla ri-dollarizzazione. Una delle voci più interessanti e profonde a disposizione. Una voce che ci da elementi fondamentali per capire il reale e che ci fa pensare in profondità, a differenza di altre voci sul web che si limitano a strillare, a far eco, senza comprendere veramente.
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