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Mps, il Governo non attiva il Golden Power sull’Ops per Mediobanca: via libera all’operazione che rilancia il risiko bancario

Mps ottiene l’ok da Palazzo Chigi: nessun veto sull’offerta per Mediobanca; si apre la strada a un possibile riassetto dei vertici del sistema bancario italiano

14 Aprile 2025

Mps, il Governo non attiva il Golden Power sull’Ops per Mediobanca: via libera all’operazione che rilancia il risiko bancario

Banca Mps rende noto che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha deliberato il non esercizio del golden power previsto dal decreto-legge n. 21 del 15 marzo 2012, convertito nella Legge n. 56 dell’11 maggio 2012, in relazione all’Ops promossa da Mps sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca.

La decisione, che conferma l’assenza di motivi ostativi da parte dell’esecutivo, rappresenta un passaggio procedurale rilevante per la prosecuzione dell’operazione. I cosiddetti “golden power” attribuiscono infatti al Governo la facoltà di intervenire in operazioni straordinarie che coinvolgano asset ritenuti strategici per la sicurezza nazionale e l’interesse pubblico, in settori chiave come finanza, difesa, energia e telecomunicazioni.

Con il via libera da Palazzo Chigi, BMPS può ora proseguire senza vincoli aggiuntivi nel proprio percorso volto a realizzare l’operazione su Mediobanca, che – qualora andasse a buon fine – avrebbe un impatto significativo sugli equilibri del settore bancario italiano, segnando una potenziale fase di consolidamento con implicazioni sia industriali che di mercato.

Ops Mps-Mediobanca, fondi globali divisi in vista del voto del 17 aprile

In vista dell’assemblea del 17 aprile sull’Ops di Mps su Mediobanca, i grandi investitori internazionali si dividono. Pimco, con l’1,5% del capitale, e Algebris si schierano a favore dell’operazione, definendola solida e intelligente. Al contrario, tre fondi statunitensi — New York City Controller, Calvert e Florida State Board — si oppongono, evidenziando una crescente spaccatura tra i fondi globali e un clima di incertezza sull’esito del voto.

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