Paolo Fiorentino ha annunciato le sue dimissioni da amministratore delegato di Banca Progetto dopo la condanna per irregolarità finanziaria e indagini per legami con la 'Ndrangheta; La Banca smentisce il commissariamento. La decisione è stata comunicata il 26 febbraio al Consiglio di Amministrazione, che ha accettato la sua scelta, chiedendogli di restare in carica fino alla nomina del successore. Fiorentino ha spiegato che la sua decisione è legata a ragioni personali, sebbene le indagini in corso e le problematiche legali abbiano sicuramente influenzato il contesto. La sua uscita arriva poco dopo l’udienza del 25 febbraio 2025, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, che aveva già disposto l’amministrazione giudiziaria di Banca Progetto.
Le indagini e l'Amministrazione Giudiziaria di Banca Progetto
L'amministrazione giudiziaria è stata disposta in seguito a un'inchiesta che ha coinvolto la banca per aver concesso finanziamenti per oltre 10 milioni di euro a società legate alla ‘Ndrangheta. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e dai pm Paolo Storari e Silvia Bonardi, hanno rivelato come alcuni di questi finanziamenti fossero garantiti da aiuti statali e fossero stati concessi a società inserite in dinamiche criminali. Il tribunale ha nominato Donato Maria Pezzuto come amministratore giudiziario per monitorare e rafforzare i controlli interni della banca, al fine di evitare ulteriori irregolarità.
La posizione di Banca Progetto
Nonostante il provvedimento, Banca Progetto ha precisato che non è sotto commissariamento e che le sue operazioni continueranno regolarmente. L’istituto ha anche sottolineato che il provvedimento riguarda una minima parte dei finanziamenti concessi, e che si è deciso di nominare Pezzuto per verificare l’adeguatezza delle procedure interne di controllo.
La condanna di Paolo Fiorentino e le conseguenze legali
Parallelamente, Paolo Fiorentino è stato recentemente condannato a 4 anni di reclusione per manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali riguardo alla gestione di Banca Carige, in relazione a una semestrale del 2018. La condanna include anche una multa di 50.000 euro e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Inoltre, l'ex AD di Carige e attuale CEO di Banca Progetto dovrà risarcire Malacalza Investimenti con una provvisionale di circa 28,6 milioni di euro. La sentenza, emessa dalla terza sezione penale del tribunale, ha visto anche la condanna di Mauro Mangani, ex responsabile delle scritture contabili di Carige, a 2 anni e 6 mesi di carcere. La banca è stata multata di 700.000 euro.
Fiducia del Consiglio di Amministrazione e piani di trasformazione
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Progetto, nonostante la condanna di Fiorentino, ha rinnovato la piena fiducia al CEO, dichiarando di voler proseguire con il piano di trasformazione digitale e di mantenere la massima trasparenza verso i clienti e gli altri stakeholder. Tuttavia, con le recenti difficoltà legali, la situazione della banca è sicuramente sotto osservazione e il futuro dell'istituto potrebbe risentire degli sviluppi legali in corso.
I risultati economici di Banca Progetto nel 2023
Infine, mentre Banca Progetto sta cercando di rafforzare la propria posizione, è importante notare che la banca ha chiuso il 2023 con un utile netto di 71,9 milioni di euro, in crescita del 38,3%, con un CET1 ratio del 17,4% e nuovi finanziamenti alle piccole e medie imprese per 2,8 miliardi di euro. Nonostante le turbolenze legate alle indagini, la banca continua a dimostrare solidità economica, anche se l'esito delle inchieste in corso potrebbe influire sul suo andamento futuro.