20 Febbraio 2025
Mediobanca, il patto di consultazione boccia l'Ops di Mps, l'accordo parasociale sale a 11,87% (in aumento rispetto all’11,62% precedente) con l'ingresso di Falck e Aspesi. La decisione è emersa nell’assemblea dei soci storici della banca, tenutasi mercoledì 19 febbraio nella sede di Piazzetta Cuccia.
Tra i membri già presenti nel patto figurano Finprog, la holding della famiglia Doris, che ha recentemente incrementato la propria partecipazione allo 0,96% del capitale di Mediobanca, e Mediolanum, con una quota del 3,49%. Partecipano inoltre Monge, Lucchini, Gavio, Pecci, il gruppo metallurgico Ferrero, Vittoria Assicurazioni (famiglia Acutis) e Valsabbina Investimenti.
A rafforzare la compagina si aggiungono ora Afl Srl, società controllata da Federico Falck con lo 0,13% del capitale (pari a 1,1 milioni di azioni), e lo stilista Alberto Aspesi, che, direttamente e tramite la sua società Bocca di Rosa Srl, ha acquisito una quota dello 0,33% (2,7 milioni di azioni).
Questi nuovi ingressi stanno compensando la progressiva riduzione della partecipazione del gruppo Gavio, storico azionista di Mediobanca. Prima dell’ingresso di Aspesi e Falck, la quota complessiva del patto era scesa all’11,4%. Durante l’assemblea, i soci hanno preso atto della recente cessione dello 0,21% delle azioni da parte di Gavio, effettuata attraverso la holding Aurelia. Complessivamente, da fine gennaio, Aurelia ha venduto lo 0,2% della merchant bank, riducendo la propria quota dallo 0,82% allo 0,63%.
Il gruppo Gavio potrebbe azzerare completamente la propria storica partecipazione per evitare di schierarsi nella battaglia in corso tra i potenziali scalatori di Mps e la difesa della governance attuale guidata dall’amministratore delegato Alberto Nagel, sostenuto dai grandi investitori istituzionali.
Durante l’assemblea è stato inoltre confermato alla presidenza Angelo Casò, affiancato nel comitato da Massimo Doris e Alberto Pecci. Nel corso della riunione sono stati esaminati anche i risultati semestrali di Mediobanca al 31 dicembre, già approvati dal cda il 10 febbraio. I dati confermano la validità del modello di business, incentrato su wealth management e private investment banking, elementi chiave della strategia One Brand – One Culture, mirata a consolidare la crescita.
Infine, i soci del patto hanno condiviso la valutazione preliminare del board di Mediobanca, ritenendo inadeguata l’offerta pubblica di scambio promossa da Mps.
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