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Eni avvia costruzione di una centrale a fusione in Virginia, Joint venture con il MIT per nucleare pulito a confinamento magnetico in Usa

La joint venture con il MIT costruirà il primo impianto Arc vicino a Richmond, con l’obiettivo di collegarlo alla rete oltre il 2030, accordo di affitto con Dominion Energy per il sito

24 Dicembre 2024

Eni avvia costruzione di una centrale a fusione in Virginia, Joint venture con il MIT per nucleare pulito a confinamento magnetico in Usa

La contea di Chesterfield, in Virginia, è stata scelta come sede per la prima centrale elettrica a fusione a confinamento magnetico, un progetto realizzato da Eni in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT). La joint venture Cfs-Commonwealth Fusion Systems (Cfs) ha annunciato la localizzazione del progetto Arc, che sta per “affordable, robust, compact” (economico, robusto, compatto). L’impianto sorgerà in un’area vicino a Richmond, una zona che si distingue per la sua economia in crescita, una forza lavoro altamente qualificata e una forte domanda di energia pulita e stabile, come sottolineato da Bob Mungaard, CEO e co-fondatore di Cfs.

Inoltre, la joint venture affitterà il sito per Arc a Dominion Energy Virginia, una società elettrica quotata al NYSE. “Dominion ci fornirà sviluppo e competenza tecnica mentre noi forniremo loro le conoscenze su come costruire e gestire centrali elettriche a fusione”, ha osservato Mungaard.

Arc: Un Passo Decisivo Verso l’Energia da Fusione

Con questo passo, l'energia da fusione sarà disponibile per la prima volta su scala di rete, aprendo la strada a una tecnologia che potrebbe essere replicata su scala commerciale dopo il 2030. La joint venture ha infatti in programma di connettere 400 Megawatt di energia da fusione alla rete elettrica dello stato a partire da quel periodo.
Ci aspettiamo che Arc crei centinaia di posti di lavoro per costruire e gestire la centrale elettrica. La centrale Arc in Virginia è la prima di migliaia di centrali a fusione che intendiamo mettere in rete come parte della nostra missione per fornire energia da fusione con l’urgenza richiesta dalla transizione energetica”, ha aggiunto Mungaard. “Portare su larga scala una nuova tecnologia è un duro lavoro, ma l’umanità lo ha già fatto, quando motivata da una potente missione: gli Stati Uniti che costruiscono aerei durante la Seconda Guerra Mondiale e Tesla che costruisce auto elettriche sono buoni esempi”.

Una parte fondamentale del lungo processo di costruzione di una centrale elettrica è la selezione del sito, che richiede l'ottenimento dei permessi, la preparazione della rete e la livellatura del terreno, prima che possano iniziare i lavori legati alla fusione.
Per mantenere il nostro programma del percorso più rapido verso l’energia da fusione sulla rete, abbiamo cercato un sito per Arc negli ultimi due anni valutando più di cento possibili sedi nel mondo, eseguito un esame di due diligence e parlato con centinaia di stakeholder chiave”, ha sottolineato Mungaard.

Al momento, la joint venture è concentrata sulla costruzione di Sparc, un impianto tokamak progettato per dimostrare la possibilità di ottenere energia da fusione netta, ovvero quando l'energia prodotta supera quella necessaria per alimentare il processo. Questo traguardo è considerato un passo fondamentale verso la commercializzazione della fusione. “Per raggiungere gli obiettivi dobbiamo fare le cose in parallelo impostando l’attività successiva mentre finiamo quella su cui stiamo lavorando”, ha concluso Mungaard. “Sparc è nel pieno della costruzione e abbiamo gettato le basi per Arc”.

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