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BNP Paribas,  terzo trimestre 2021 con utile netto di gruppo in aumento a 2.503 mln (+32,2% al 2020 e + 29,2% al 2019)

Jean-Laurent Bonnafé, Amministratore Delegato del Gruppo, ha dichiarato: “I risultati di BNP Paribas sono solidi e ne confermano il potenziale di crescita al di là della fase attuale di ripresa"

29 Ottobre 2021

BNP Paribas,  terzo trimestre 2021 con utile netto di gruppo in aumento a 2.503 mln (+32,2% al 2020 e + 29,2% al 2019)

Jean-Laurent Bonnafé Director and Chief Executive Officer of BNP Paribas (fonte: https://www.linkedin.com/in/jean-laurent-bonnafe/?locale=en_US )

Il Consiglio di Amministrazione di BNP Paribas, riunitosi sotto la presidenza di Jean Lemierre, ha esaminato i risultati del Gruppo per il terzo trimestre 2021. Alla fine del Consiglio di Amministrazione, Jean-Laurent Bonnafé, Amministratore Delegato del Gruppo, ha dichiarato: “I risultati di BNP Paribas sono solidi e ne confermano il potenziale di crescita al di là della fase attuale di ripresa. Forte di un modello distintivo, BNP Paribas continua ad accelerare lo sviluppo delle sue attività e ad investire, al servizio dei clienti e dell’economia. Il proseguimento della trasformazione digitale e industriale consente al Gruppo di essere ogni giorno più efficace e in linea con le nuove esigenze dei clienti, grazie a una presenza e a servizi sempre più articolati. BNP Paribas si impegna più che mai sul fronte della finanza sostenibile con risorse e competenze considerate d’eccellenza, sviluppate in tutte le linee di business e piattaforme del Gruppo negli ultimi dieci anni per supportare la clientela retail, le aziende e gli investitori istituzionali nella transizione energetica, sostenerne la trasformazione e contribuire con loro al successo di una ripartenza sostenibile. Colgo l’occasione per ringraziare i dipendenti di tutte le entità di BNP Paribas per il loro costante contributo, e i nostri clienti, che ci accordano sempre più numerosi la loro fiducia in Europa e nel mondo”

BNP Paribas,  terzo trimestre 2021 con utile netto di gruppo in aumento a 2.503 mln (+32,2% al 2020 e + 29,2% al 2019)

BNP Paribas conferma la forza del suo modello diversificato e integrato, nonché il suo potenziale di crescita, al di là dell’attuale ripresa. L’attività commerciale del trimestre continua ad essere molto dinamica, con l’evoluzione della situazione sanitaria, e il Gruppo ottiene risultati solidi, a livelli ben superiori a quelli del 2019. BNP Paribas registra una crescita elevata dei ricavi e ottiene un effetto forbice molto positivo, continuando gli investimenti e supportando la crescita con un approccio disciplinato e mirato. Infine, il costo del rischio si attesta a un livello basso, inferiore alla forchetta compresa fra 45 e 55 punti base. Il margine di intermediazione, pari a 11.398 milioni di euro, è in aumento del 4,7% rispetto al terzo trimestre 2020 e del 4,6% rispetto al terzo trimestre 2019, trainato da un’ottima performance di Domestic Markets e di Wealth and Asset Management, nonché da un livello di ricavi elevato di CIB, con un incremento in tutte le linee di business (Corporate Banking, Global Markets e Securities Services). Nelle divisioni operative, il margine di intermediazione è in aumento del 3,0% rispetto al terzo trimestre 2020. Il margine di intermediazione di Domestic Markets1 cresce molto nettamente, con un incremento del 6,3% rispetto al terzo trimestre 2020, sostenuto sia dalla performance positiva delle reti, sia dalla significativa crescita delle linee di business specializzate. Il margine di intermediazione di International Financial Services diminuisce del 3,0% a perimetro e tassi di cambio storici e dell’1,0% a perimetro e tassi di cambio costanti.

Il significativo aumento dei ricavi delle attività di sset management è compensato da un contesto meno favorevole nelle reti di retail banking internazionali e da un minore contributo delle linee di business Assicurazione e Personal Finance. Infine, CIB registra una performance di ottimo livello, con ricavi in aumento del 6,4% rispetto al terzo trimestre 2020 e del 24,9% rispetto al terzo trimestre 2019. I costi operativi del Gruppo, pari a 7.412 milioni di euro, sono in aumento del 3,8% rispetto al terzo trimestre 2020, a causa degli investimenti e del sostegno alla crescita, e sono in calo dello 0,1% rispetto al terzo trimestre 2019. L’effetto forbice è positivo (+0,9 punti).

I costi operativi contabilizzano nel trimestre l’impatto eccezionale dei costi di ristrutturazione1 e di adattamento2 (20 milioni di euro), nonché dei costi di potenziamento dei sistemi informatici (42 milioni di euro) per un totale di 62 milioni di euro (contro un totale di costi operativi straordinari di 106 milioni di euro nel terzo trimestre 2020). Nelle divisioni, i costi operativi sono in aumento del 3,7% rispetto al terzo trimestre 2020. Essi sono in aumento del 2,0% per Domestic Markets3 a causa della crescita nelle linee di business specializzate e grazie al buon contenimento dei costi nelle reti. L’effetto forbice è molto positivo (+4,3 punti). I costi operativi sono in aumento del 3,5%4 per International Financial Services, a causa del sostegno offerto alla crescita delle attività di asset management e gestione del risparmio e di iniziative mirate.

Infine, i costi operativi di CIB aumentano del 5,9%5 rispetto al terzo trimestre 2020 a causa degli investimenti e del supporto alla crescita dell'attività. L’effetto forbice è positivo (0,5 punti). Il risultato lordo di gestione del Gruppo si attesta quindi a 3.986 milioni di euro, con un incremento del 6,4% rispetto al terzo trimestre 2020 e un significativo aumento, pari al 14,7%, rispetto al terzo trimestre 2019. Il costo del rischio, pari a 706 milioni di euro, diminuisce di 539 milioni di euro rispetto al terzo trimestre 2020. Con 32 punti base in rapporto agli impieghi a clientela, il costo del rischio è a un livello basso e registra nel trimestre riprese di valore contenute su impieghi sani (livelli 1 e 2) e un limitato aumento delle sofferenze.

Il risultato di gestione del Gruppo, pari a 3.280 milioni di euro, è quindi in considerevole aumento, del 31,1%, rispetto al terzo trimestre 2020, e in significativa crescita, del 24,8%, rispetto al terzo trimestre 2019. Esso è in aumento in tutte le divisioni. Gli elementi non ricorrenti ammontano a 170 milioni di euro nel terzo trimestre 2021, (168 milioni di euro nel terzo trimestre 2020) e registrano l’impatto straordinario della plusvalenza realizzata sulla cessione di titoli Allfunds6 per 144 milioni di euro, compensato nel terzo trimestre 2021 da svalutazioni straordinarie per 149 milioni di euro. Essi includevano, nel terzo trimestre 2020, l’impatto straordinario della plusvalenza realizzata sulla cessione di un immobile per 41 milioni di euro. L’utile ante imposte, pari a 3.450 milioni di euro (2.671 milioni di euro nel terzo trimestre 2020), registra un forte aumento, del 29,2%, ed è in netto rialzo, del 23,0%, rispetto al terzo trimestre 2019. Il tasso medio di imposta sugli utili si attesta al 24,7%.

L’utile netto di Gruppo si attesta a un livello elevato, a 2.503 milioni di euro, con un considerevole incremento del 32,2%, rispetto al terzo trimestre 2020, e del 29,2% rispetto al terzo trimestre 2019. Al netto dell’effetto degli elementi straordinari7 , esso sarebbe pari a 2.595 milioni di euro, con un incremento del 33,8% rispetto al terzo trimestre 2020 e del 22,7% rispetto al terzo trimestre 2019.

Al 30 settembre 2021, il Common Equity Tier 1 si attesta al 13,0%1 , con un incremento di 10 punti base rispetto al 30 giugno 2021. Le riserve di liquidità immediatamente disponibili del Gruppo ammontano a 478 miliardi di euro, equivalenti ad oltre un anno di margine di manovra rispetto alle risorse di mercato. Il rapporto di leva finanziaria2 si attesta al 3,9%. L’attivo netto contabile tangibile3 per azione è pari a 76,8 euro, con un tasso di crescita annua media del 7,1% dal 31 dicembre 2008, ad illustrazione della continua creazione di valore attraverso i cicli economici. Il Gruppo prosegue il rafforzamento del suo sistema di controllo interno e continua a condurre un’ambiziosa politica di impegno in favore della società. In questo senso, le tematiche sociali occupano un posto essenziale nelle attività del Gruppo.

La strategia di Responsabilità Sociale e Ambientale (CSR) e la mission aziendale pongono l’inclusione sociale al centro del modello di business di BNP Paribas. La partecipazione di tutte le linee di business del Gruppo ad attività ad impatto sociale è ampia e si distingue per le sue iniziative e i suoi impegni concreti. Per i primi nove mesi del 2021, il margine di intermediazione ammonta a 35.003 milioni di euro e cresce del 4,6% rispetto ai primi nove mesi del 2020 e del 5,2% rispetto ai primi nove mesi del 2019. Nelle divisioni operative, il margine di intermediazione è in aumento del 2,8%4 . Esso aumenta del 5,6% in Domestic Markets5 , sostenuto dalla dinamica crescita nelle reti e dal considerevole incremento delle linee di business specializzate, in particolare di Arval. È inoltre in aumento dell’1,6% in International Financial Services a perimetro e tassi di cambio costanti6 , sostenuto dalla significativa crescita nelle attività di gestione del risparmio e di asset management e dal favorevole andamento di BancWest, compensati da un contesto meno favorevole per le altre linee di business. Infine, la crescita di CIB è vivace (+5,0% rispetto ai primi nove mesi del 2020) dopo la performance eccezionale del 2020. I costi operativi del Gruppo, pari a 23.181 milioni di euro, sono in aumento del 2,4%, a causa degli investimenti e del sostegno alla crescita.

Essi includono l’impatto straordinario dei costi di ristrutturazione7 e di adattamento8 (103 milioni di euro) e dei costi di potenziamento dei sistemi informatici (107 milioni di euro) per un totale di elementi straordinari di 210 milioni di euro (contro 346 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020). L’effetto forbice è molto positivo (+2,2 punti). I costi operativi includono la quasi totalità delle tasse e dei contributi annui (fra cui in particolare il contributo al Fondo Unico di Risoluzione) per 1.491 milioni di euro (1.305 milioni di euro per i primi nove mesi del 2020). I costi operativi delle divisioni sono in aumento dell’1,9%, rispetto ai primi nove mesi del 2020. Essi crescono dell’1,7% per Domestic Markets5, a causa del supporto fornito alla crescita nelle linee di business specializzate e alla ripresa dell’attività nelle reti, contenuto dalle misure di adattamento. L’effetto forbice è positivo. I costi operativi sono in aumento del 3,3% a perimetro e tassi di cambio costanti9 per International Financial Services, in relazione allo sviluppo dell'attività. Infine, essi sono in crescita del 4,8% in CIB, a causa degli investimenti e della crescita dell'attività, nonché dell’impatto delle tasse soggette alla norma IFRIC 21.

 

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