16 Marzo 2021
Il Parlamento sta vagliando una proposta di legge del Movimento 5 Stelle sull’Rc Auto.
Questo progetto avanzato dai pentastellati racchiude le richieste fatte dall’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e dall’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), ovvero l’abolizione del bonus-malus.
Al momento in Italia, il meccanismo che regola la maggior parte delle polizze assicurative di responsabilità civile delle automobili è diviso in varie classi di merito. Ciascuna classe equivale a un importo diverso da pagare come premio.
"La riforma del bonus-malus, a nostro avviso", ha spiegato il consigliere dell'Ivass Riccardo Cesari, "non è più procrastinabile. Oggi si basa su un unico indicatore, il numero di sinistri, ma dobbiamo passare quanto prima ad un sistema multidimensionale che renda effettiva la misurazione del rischio. Oggi è assolutamente priva di capacità informative".
Il Parlamento sta anche valutando la possibilità di una riforma della 'Card', la convenzione a risarcimento diretto. Cesari, infatti, di fronte ai parlamentari della Commissione Finanze della Camera, ha sottolineato la necessità di eliminare "i comportamenti opportunistici" tra compagnie e riformare il sistema forfait, considerato “un po’ antiquato”.
Ha inoltre spiegato che sul tema è in corso un ragionamento con l'Antitrust.
La presidente dell’associazione delle compagnie Bianca Maria Farina è della stessa opinione: "Il sistema attuale non è più efficace nel distinguere i clienti secondo la propria effettiva rischiosità e non svolge quindi più la propria funzione educativa e premiante dei comportamenti virtuosi2".
La proposta di legge del Movimento 5 Stelle punta anche ad una stretta contro l'evasione Rc auto. I veicoli non assicurati in circolazione sono circa 2,6 milioni, con un mancato incasso di premi stimato dalle imprese di assicurazione in circa 1 miliardo di euro.
La deputata 5 Stelle Maria Soave Alemanno, prima firmataria della proposta di legge depositata alla Camera, in merito ha dichiarato: "Se un veicolo non assicurato causa un sinistro a pagare è il Fondo vittime della strada, rimpinguato ogni anno dalle compagnie, che però ne spalmano il costo su ogni polizza. Riuscire a limitare il traffico dei veicoli non autorizzati, significa poter da una parte limitare il contributo delle compagnie e quindi il peso sugli assicurati, ma anche destinare più risorse alle vittime".
Il progetto proposto punterebbe a identificare i veicoli non assicurati incrociando le banche dati dell'Ania sui veicoli assicurati con quella della Motorizzazione sui veicoli immatricolati.
Con il coinvolgimento dei Comuni si potrebbe controllare "se le vetture sono ferme in un garage o in circolazione e smascherare eventuali furbetti o le bande malavitose che vendono polizze false", spiega la deputata.
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