16 Febbraio 2021
Il 2020 dell’export italiano si è chiuso con una contrazione complessiva del 9,7%, il peggior risultato dal 2009. Nonostante la ripresa dopo lo stop quasi totale dei mesi di marzo ed aprile, a poco è valso il rapido recupero dei mesi successivi. A comunicarlo uno studio Ista che ha sottolineato, anche, una diminuzione dell’import del 12,8%. La contrazione delle esportazioni è dovuta, in particolare, come segnalato dallo studio, “per oltre un terzo al calo delle vendite di beni strumentali ed è estesa a tutti i principali mercati di sbocco: paesi ASEAN e OPEC, Francia e Regno Unito mostrano le flessioni più marcate; all'opposto, è molto contenuto il calo dell'export verso la Cina”.
L'Istat ha diffuso, inoltre, i dati relativi al mese di dicembre e all'ultimo trimestre dell'anno: per dicembre l'Istat stima una flessione per le esportazioni del 3,8% rispetto a novembre e per le importazioni dell'1,1%. Su base annua, invece, l'export accelera la crescita al 3,3% (dopo il +1,1% di novembre), trainato da metalli e mezzi di trasporto. L'import cala dell'1,7% rispetto a dicembre 2019.
"Nonostante il calo congiunturale a dicembre, la dinamica dell'export nel quarto trimestre è positiva nel confronto con il trimestre precedente" con un aumento del 3,3%, spiegano dall’Istat, "trainato soprattutto dalle maggiori vendite di beni strumentali e beni intermedi. Nello stesso periodo, l'import aumenta del 4,3%".
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