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Capri, la Certosa di San Giacomo ospita la mostra personale dello scultore Vasily Klyukin

In alcune delle antiche celle dei monaci certosini saranno ora esposte, fino al 31 maggio 2025, le opere che caratterizzano la tecnica distintiva dell'artista, nota come "demetricismo"

05 Aprile 2025

Solo exhibition Civilization. ph Sandro E.E. Zanzinger

Solo exhibition Civilization. ph Sandro E.E. Zanzinger

Si intitola "Demetricism", la mostra personale dello scultore Vasily Klyukin, a cura di Joseph Kiblitsky, realizzata in collaborazione con i Musei e Parchi archeologici di Capri e la  Direzione regionale Musei nazionali Campania, che inaugura venerdì 18 aprile 2025 alle ore 12.00 alla Certosa di San Giacomo di Capri. L’importante sede espositiva torna a ospitare una nuova mostra di arte contemporanea, confermando il suo ruolo di attrattore di artisti e manifestazioni di rilievo internazionale, con un’offerta culturale sempre più ampia anche grazie all’inaugurazione del Museo archeologico nazionale di Capri e al restauro di alcuni lavori di Diefenbach, esposti nell’omonimo museo.  Artista visivo, scultore e architetto, Vasily Klyukin con questo progetto riassume più fasi della propria ricerca, tutte caratterizzate da una forte attenzione al movimento, piena fiducia nel proprio metodo e aderenza alla tecnica.

“La Certosa di San Giacomo fu edificata tra il 1371 e il 1374 dal conte Giacomo Arcucci, segretario di Giovanna I d’Angiò. Nel XVI secolo subì gravi danni durante le incursioni dei pirati turchi, che la incendiarono e saccheggiarono. Ristrutturata e ampliata nel XVII secolo, in seguito all’espulsione dei Certosini nel 1808, divenne ospizio e poi carcere. Nel 1921, l’allora sindaco Edwin Cerio promosse la realizzazione di un orto botanico nelle aree verdi, per preservare la flora locale. Quando ai primi del ‘900 Capri divenne metà preferita di intellettuali ed artisti, particolarmente amata dai futuristi, la Certosa di San Giacomo fu scelta come sede di incontri, mostre ed esposizioni d’arte. In particolare, negli anni ‘70, un rinnovato interesse per il complesso certosino diede vita al Museo Diefenbach, una delle più consistenti e pregevoli collezioni pubbliche dedicate all’artista tedesco Karl Wilhelm Diefenbach (Hadamar 1851 – Capri 1913), che promosse sull’isola una comunità teosofica, segnando una tappa significativa di quel processo che trasformò Capri da centro marginale del golfo di Napoli a luogo iconico, sospeso tra memoria dell’antico e primitività mediterranea. Dal 2024 la Certosa ospita anche il Museo archeologico nazionale, a cura di Massimo Osanna, Direttore generale Musei, e Carmela Capaldi, docente all’Università di Napoli Federico II, che racconta la storia dell’isola nel momento del suo massimo splendore, all’epoca degli imperatori Augusto e Tiberio, attraverso oggetti e opere d’arte, tra cui pregiate sculture in marmo, affreschi, ricco vasellame da mensa in ceramica e argento. Cuore dell’esposizione, i reperti rinvenuti sull’isola, finora conservati nei depositi della stessa Certosa e del Museo archeologico nazionale di Napoli, adesso riuniti e fruibili da parte del pubblico in un unico percorso museale, reso accessibile a tutti i pubblici grazie a supporti multimediali. Il rapporto continuo e simbiotico con il mare segna l’allestimento, che si snoda in un continuo dialogo fra la natura esterna e gli spazi interni del museo per concludersi in una suggestiva ambientazione, arricchita da giochi di luce e commenti sonori, con le sculture della Grotta Azzurra.

Siamo felici di accogliere alla Certosa di San Giacomo la mostra di Vasily Klyukin, che con le sue opere entra in dialogo con uno dei luoghi più suggestivi dell’isola. Capri, con la forza del suo paesaggio, della sua storia e del suo patrimonio, continua a rivelarsi un contesto ideale per l’incontro tra passato e presente. La Certosa, oggi più che mai, si conferma uno spazio dinamico e vivo, a pochi mesi dall’inaugurazione del nuovo Museo Archeologico di Capri, che ne ha rafforzato la vocazione culturale e l’apertura a tutti i tipi di pubblico”, sottolinea Massimo Osanna, Direttore Generale Musei.

Il percorso espositivo, all’interno della Certosa di San Giacomo, sarà scandito non solo dalla naturale separazione delle diverse sale che fanno da cornice alla mostra, ma anche seguendo i differenti stili adoperati, dal figurativo all'astratto. In contrasto con il "metricismo", basato sulla rigida costruzione ritmica o metrica di un'opera d'arte, il "demetricismo" cerca fondamentalmente di rompere l'ordine degli elementi. L’autore, aggiungendo l'illusione del movimento alla composizione, parte dal "punto zero" della massima proporzionalità ed inizia a decostruirlo. Rompendo l'equilibrio ideale dell'opera, crea il proprio equilibrio, dando vita ad un'armonia completamente nuova.Nella sezione "Abstract" della mostra, Klyukin propone la sua iconica serie di sculture murali “Crypto”, già esposte durante la Biennale di Venezia 2024 come parte del progetto "Personal structures" dell'European Cultural Center e che saranno presentate alla Biennale di Firenze 2025. Oltre ai soliti colori acrilici, lo scultore ricorre a materiali insoliti, quali microchip o schede elettroniche. La serie "Puzzles" funge allo stesso tempo da ponte e transizione dall'area "Abstract" della mostra a quella figurativa. In alcune opere Vasily Klyukin rappresenta  dei paesaggi alla sua maniera "demetricistica": il modo in cui potrebbero apparire diversi frammenti dell'universo se potessimo catturarli. In altri lavori, non vediamo solo i contorni astratti, i colori e le figure, ma schizzi piuttosto distinti dei ricordi dell'artista. La parte figurativa della mostra è rivelata da opere come "Natura" e "Fiamma" che l'artista chiama "Eteri". Qui Klyukin esplora già forme umane comprensibili, strutturandole nella sua consueta tecnica di pannelli di ottone lucidato. Come è noto, il filosofo presocratico Empedocle introdusse la teoria dei quattro elementi (Terra, Acqua, Aria e Fuoco), cui Aristotele ne aggiunse un quinto, l'"Etere", che chiamò elemento primario e di cui sono composti i cieli e le sfere celesti. Klyukin attribuisce un significato diverso a questo termine, per lui rappresenta l'uomo stesso. Non è un caso che le forme delle sculture assomiglino a luccicanti contorni femminili eterei  che sembrano dissolversi e "mescolarsi" con gli altri elementi, creando una nuova forma di esistenza nel processo di composizione. La nascita di una nuova vita è un tema frequente di riflessione nell'opera di Vasily Klyukin. Se si considera il nome della tecnica dell'artista "Demetricismo" da questa prospettiva, lo si può associare all'antica dea greca della fertilità Demetra, che ha molti epiteti, come Achaea o Europa.

 “Con “Demetricism” la Certosa offre un’occasione di incontro con l’arte contemporanea ai tanti visitatori e turisti provenienti da tutto il mondo, ormai alle porte per la prossima stagione turistica, che troveranno nelle collezioni del museo e nella visita ai parchi archeologici dell’isola un museo diffuso, destinato a svolgere nel prossimo futuro un ruolo sempre più di protagonista nel panorama culturale”, commenta Francesco Sirano, Direttore delegato ai Musei e Parchi archeologici di Capri. Il concetto di "Demetricismo" confluirà in un ampio catalogo generale, interamente dedicato a questa tecnica, ed una significativa parte sarà destinata alle immagini di questa sua prima mostra caprese. 

Vasily Klyukin (nato nel 1976) è un artista visivo, scultore e architetto residente nel Principato di Monaco. Dal 2012 ha iniziato a dedicarsi ad un design architettonico digitale altamente fantasioso e nel 2014 ha creato un progetto digitale chiamato "Designing Legends", un libro di architettura immaginaria pubblicato da Skira Editore a Milano. I disegni del libro sono stati diffusi su pubblicazioni d'arte come ArchDaily e Designboom. Nel 2017, il lavoro di Klyukin diventa noto al mondo dell'arte globale con le sue sculture, caratterizzate da una tecnica distintiva in cui realizza pezzi sfaccettati utilizzando materiali industriali come acciaio tagliato al laser, policarbonato, compensato o cartone, in sculture 3D, che rifinisce principalmente dipingendo a mano. Klyukin ha creato sculture per importanti mostre personali internazionali, tra cui il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, l'Arsenal Nord durante la Biennale di Venezia 2019, il Kunstforum a Vienna e l'Osthaus Museum ad Hagen. L'artista è anche presentato durante la Biennale di Venezia 2024 come parte del progetto "Personal Structures" dell'European Cultural Center. Una imponente mostra di sculture da parete e da tavolo di Klyukin è stata esposta a Palazzo Bembo, situato sul Canal Grande presso il Ponte di Rialto, nel cuore di Venezia. Le opere di Vasily Klyukin si trovano nelle collezioni di musei internazionali, come il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, Russia; l’Osthaus Museum Hagen, Germania; il Das Seewerk Museum di Moers, Germania; il Museo della Torre di David di Gerusalemme, Israele; e in collezioni private in tutto il mondo. Le sculture di grandi dimensioni di Klyukin sono esposte in spazi pubblici di città come Malaga, Spagna; Bad Breisig, Moers, Germania; Lucerna, Svizzera; Saint-Riquier-es-Plains, Francia. L'opera "Perché le persone non possono volare", alta 6 metri, è installata nel parco delle sculture Gernot Huber a Granadilla, Tenerife, Spagna.

Info mostra

Titolo: Demetricism

Autore: Vasily Klyukin

Curatore: Joseph Kiblitsky

Coordinamento e promozione: Rossella Bezzecchi

Direzione progetto: Alexander Prosvirin

Produzione: Khachik Matosyan

In collaborazione con: Direzione regionale Musei nazionali Campania

Inaugurazione: 18  aprile 2025 ore 12.00, Certosa di San Giacomo, Capri (NA)

Periodo di esposizione: 18 aprile- 31 maggio 2025

Orari : 10.00 – 16.00 tutti i giorni, tranne il lunedì. Ultimo ingresso ore 15.30

 

 

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