La Poesia è ancora vitale, attuale, per nulla in crisi. E trabocca anzi di energia. Soprattutto quando si tratta, come per l’opera di Lidia Sella, di autentica poesia e non di mero decorativismo sentimentalista. Lidia difatti realizza una “poesia totale”, una voragine di luce che tutto ingloba e assorbe, un incrocio misterioso dove gli opposti si congiungono: fierezza e incanto, sfrenata passione estetica e rigore logico, intimità e dimensione cosmica. Un canto che sembra continuare il “filone caldo”, e carsico, della lirica patriottica italica: da Petrarca all’Alfieri, da Dante a Leopardi, da D’Annunzio a Pound e Marinetti… Una parola che si traduce in intensificazione del dis-corso, incandescenza verbale, Logos incoercibile che erompe con l’impeto delle forze di natura. Il profilo di Lidia, dotato di una sua unicità originaria, presenta altresì alcuni tratti tipici della migliore autoralità: versatilità, dinamismo, e un metamorfismo contraddistinto da un’estrema coerenza tra vissuto e stile letteraio. Lidia ci dimostra che la poesia è una questione di sguardo, scelta, volontà. E ci ricorda che, per l’essere umano, la creazione artistica è un processo maieutico, essenziale, irrinunciabile. Una poesia quale continuo e tenace laboratorio lessicale, ritmico e di auto-analisi. Ne abbiamo bisogno come di aria per i nostri polmoni.
Lidia, come definiresti la tua produzione letteraria?
Viva, libera, mutevole. Fedele al mio stile. Ma insofferente agli schemi. Filosofia, arte, scienza, musica, letteratura: il sapere mi seduce, nelle sue mille sfaccettature. Scrivo articoli, brevi saggi, recensioni, invettive, componimenti poetici, aforismi, reportage di viaggio. Dipende dall’umore, dalle circostanze, da ciò che in un certo momento mi turba, ammalia, impensierisce.
Con la scrittura hai un rapporto sereno o tormentato?
Creare è un’agonia, una sorta di parto. Ma quando, dopo tanto fatica, dubbi, sofferenza, notti insonni e frane di autostima, puoi finalmente ammirare la tua creatura, provi quasi una gratitudine cosmica. Allora concludi che in fondo ne valeva la pena. Così, per un attimo, ti senti un po’ meno inutile.
Ti consideri una perfezionista?
Sì, lo ammetto. Un δαίμων mi tiranneggia. Eppure non potrei o saprei rinunciarvi. Né mai lo vorrei. A orientarmi sono decenni di letture sterminate e vagabonde, un’autocritica feroce, la fede nella parola esatta, acuminata, evocativa, l’aspirazione a esprimere nel modo più aderente possibile il mio universo interiore, la sfida a enucleare granelli di significato dal fiume del divenire. Mi sforzo di immedesimarmi nel lettore. Ho sempre il terrore di deluderlo, annoiarlo...
Come e fino a che punto la materia narrativa influisce sulle forme espressive?
Immagini, riflessioni e sentimenti scelgono, nel guardaroba del linguaggio, i modelli, le fogge e i colori che giudicano più adatti per mostrarsi in pubblico. Un meccanismo misterioso, seducente.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Le letture, lo studio, l’arte, la musica classica, i viaggi, il mare, i paesaggi, la volta stellata.. Poi gli incontri, i ricordi, i sentimenti, la sfera onirica. E, più in generale, l’osservazione della realtà. Nonché l’introspezione.
Consegnare un testo alle stampe aggiunge valore alla propria esistenza?
Sì, per me è l’unico strumento capace di dare un po’ di senso a questa mia passeggiata sul pianeta Terra.
Quale messaggio ti prefiggi di veicolare al lettore?
Desidero offrire la mia particolare visione del mondo, un intreccio di modernità e radici greco-romane. Con un pizzico di ironia. Fremiti interiori. Semi di meditazione. Fiaccole a rischiarare, forse, un futuro remotissimo.
Dal 2020 sei impegnata in una coraggiosa battaglia di informazione, diretta a contrastare le menzogne propalate dai media di regime. Puoi raccontarci questa tua esperienza e trarne un bilancio?
Epoca buia, disperante. Eppure al tempo stesso un periodo eroico, pieno di entusiasmo. Avevo persino nutrito l’illusione che potesse nascerne una società migliore, animata da nobili valori. Se ora continuo a lottare è invece solo per disperazione. Il nostro nemico è potentissimo. Ma sfortunatamente gli italiani consapevoli, onesti e coraggiosi sono troppo pochi. Perdipiù, anche laddove talvolta sia stato possibile imbastire qualche progetto decente, subito piombavano i servizi segreti a disfare tutto. Ho stilato un’agenda antimondialista che temo rimarrà soltanto un sogno.
Parlaci del tuo libro “Pallottole. Contro la dittatura dell’Uno”. Quali sono i principali bersagli che hai inteso colpire con questo saggio?
Il politicamente corretto, la pirateria finanziaria e il traguardo distopico del Nuovo Ordine Mondiale, la tirannide dei monoteismi.
Quali i temi che più hai approfondito di recente?
Il transumanesimo e il transgender, abissi che ritengo occorra conoscere meglio. Ho inoltre scandagliato i meccanismi legati alla truffa della moneta a debito e del debito pubblico. Ho smascherato le menzogne su cui si reggono le democrazie liberali. Ho infine lavorato a un’ipotesi di riforma dell’istruzione pubblica.
La società italiana ha qualche possibilità di salvarsi?
Ne dubito… ripenso a Oswald Splengler, al suo saggio Il Tramonto dell’Occidente. La nostra civiltà è un organismo agonizzante. Peggio, in decomposizione. In vista di una progressiva omogenizzazione dei popoli, qualunque forma di identità – storica, etnica, linguistica, artistica, culturale e religiosa – risulta scomoda, ingombrante. Perciò l’Europa è sotto attacco, su tutti fronti.
Il mare: la nostra piccola illusione di infinito.
Tramonto:l’altrove della luce.
da La figlia di Ar. Appunti interiori (2011)
Non m’importa che l’umanità sopravviva
quando il mio popolo non ci sarà più.
Muore due volte chi appartiene a una civiltà in declino.
da Strano virus il pensiero (2016)
Le particelle che ci compongono rispondono al principio di indeterminazione: perché stupirci se siamo imprevedibili?
Molto spesso la Storia non è che una storia.
da Pensieri superstiti (2019)
La legge del profitto
Suicidi per debiti: sacrifici umani sull’altare dell’usura.
Banchieri, politicanti: come investirete i sorrisi rubati ai popoli europei?
da Pallottole. Contro la dittatura dell’Uno (2020)
Il buco nero nel cuore della Galassia: metafora dell’abisso che è in noi.
Umano: breve intervallo tra due parentesi di eternità.
da Una terrazza sul cosmo. Meditazioni poetiche (2022)
Preparati a essere solo, se sei un uomo libero.
Ore giorni stagioni: ingenui esorcismi ad arginare la piena del tempo.
da Tempuscolo. Lampi sul teatro della vita (2023)
Per un attimo recitiamo la nostra parte sul palcoscenico del mondo, prima di sparire di nuovo dietro le quinte del nulla.
Il nastro della tua vita si dipana
e tu cerchi di capire se abbia un senso
ma quando finalmente pensi di averlo trovato
scopri che mentre l’orizzonte del nulla si avvicina
ogni giorno quel significato si assottiglia
insieme a te
svanisce.
Lidia Sella, giornalista, scrittrice, aforista e poeta. Nata a Milano, dove vive e lavora, si è laureata in Scienze Politiche all’Universita degli Studi di Milano, con una tesi in Diritto Internazionale Pubblico su La disciplina internazionale degli esperimenti nucleari.
Ha collaborato con alcuni quotidiani (L’Indipendente, Il Giornale, Libero, Affaritaliani.it, Il Giornale d’Italia) e numerose riviste (L’Europeo, Gente, Gioia…)
Al suo attivo ha nove libri. I primi due, con il Gruppo Rizzoli: Amore come (Sonzogno, 1999); La roulette dell’Amore (Bur, 2000). Poi tre sillogi con La Vita Felice: La figlia di Ar. Appunti interiori (2011); Eros, il dio lontano. Visioni sull’Amore in Occidente (2012) e Strano virus il pensiero (2016). Con Puntoacapo Editrice, nel 2019 ha dato alle stampe Pensieri superstiti. Nel 2020 è uscito Pallottole. Contro la dittatura dell’Uno, ora alla V edizione (OAKS Editrice). Con Mimesis Edizioni, nel 2022 ha editato Una terrazza sul cosmo. Meditazioni poetiche, alla quinta edizione, volume che è stato oggetto di una tesi in filologia moderna all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Con la medesima casa editrice, nel 2023, ha proposto un’antologia di scritti brevi, dal titolo Tempuscolo. Lampi sul teatro della vita. Le sue opere hanno ricevuto diversi premi letterari e riconoscimenti da parte della critica.
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