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Scoperto il profumo di Tutankhamon: "Legnoso, dolce e piccante insieme, per le mummie di divinità odori piacevoli, per i corrotti odori sgradevoli"

Alla ricerca, condotta su 9 reperti conservati al Cairo, hanno partecipato anche due studiose italiane

14 Febbraio 2025

Scoperto il profumo di Tutankhamon: "Legnoso, dolce e piccante insieme, per le mummie di divinità odori piacevoli, per i corrotti odori sgradevoli"

Scoperto il profumo di Tutankhamon, è nello stesso tempo legnoso, dolce e piccante. Alla particolare constatazione sono giunti i restauratori e curatori del Museo egizio del Cairo in una ricerca condotta su nove mummie insieme agli scienziati di Slovenia, Polonia e Regno Unito.

Scoperto il profumo di Tutankhamon: "Legnoso, dolce e piccante"

Uno studio pubblicato sul "Journal of the American Chemical Society" e condotto al Cairo ha permesso di scoprire l'odore delle mummie dell'antico Egitto. "E' la prima volta che l'aroma emesso dai corpi mummificati viene studiato sistematicamente combinando un mix di tecniche strumentali e sensoriali, tra cui un 'naso elettronico' e 'annusatori' umani addestrati" ad hoc, spiegano gli autori che hanno analizzato 9 mummie egiziane ricavando indizi sui materiali utilizzati nella mummificazione, su come si sono evoluti ingredienti e procedure, nonché sulle tecniche di conservazione adottate nei musei.

L'obiettivo principale di queste indagini è aiutare gli addetti ai lavori a proteggere i resti custoditi, preservandone fra l'altro il patrimonio olfattivo. Tuttavia la scoperta a cui si è giunti permetterà un giorno di coinvolgere i visitatori in esperienze sensoriali inedite.

"Per gli antichi egizi la mummificazione era un'importante pratica volta a preservare il corpo e l'anima per l'aldilà attraverso un rituale dettagliato di imbalsamazione del defunto che utilizzava oli, cere e balsami", spiega Ali Abdelhalim, direttore del Museo egizio del Cairo e co-autore dell'articolo. "La pratica si è evoluta nel tempo e l'identificazione delle diverse tecniche e dei differenti materiali impiegati offre informazioni sull'epoca, la posizione e lo stato socio-economico del defunto".

L'olfatto veniva considerato un fattore chiave perché gli odori gradevoli erano associati ai corpi delle divinità e alla loro purezza, mentre quelli sgradevoli erano ritenuti un segno di corruzione e decadimento. Ancora oggi, a distanza di circa 5mila anni, i restauratori descrivono spesso l'aroma delle mummie come "piacevole", il prodotto di oli di pino, cedro e ginepro, di resine gommose come mirra e incenso, di cere.

La scoperta del profumo delle mummie

Per scoprire l'odore, i ricercatori hanno usato un gascromatografo abbinato a uno spettrometro di massa per misurare le sostanze chimiche emesse dalle 9 mummie esaminate, tutte conservate ed esposte al Museo egizio del Cairo. Inoltre è stato reclutato un gruppo persone che con il proprio "naso" hanno descritto gli odori dei corpi imbalsamati in termini di qualità, intensità e piacevolezza. Grazie a questo insieme di metodiche, gli autori dello studio sono stati in grado di distinguere se un composto chimico olfattivo derivava dal reperto archeologico, oppure da prodotti di conservazione o pesticidi aggiunti in seguito, o ancora dal naturale deterioramento dei resti per effetto di muffe, batteri e altri microrganismi. La ricerca ha indicato nell'esame dell'odore un parametro efficace e non invasivo per categorizzare e analizzare chimicamente i reperti antichi.

"L'odore dei corpi mummificati ha suscitato per anni un grande interesse tra gli esperti e il pubblico in generale, ma finora non era stato condotto nessuno studio scientifico combinato chimico e percettivo. Questa ricerca innovativa ci aiuta davvero a pianificare meglio la conservazione e a comprendere gli antichi materiali per l'imbalsamazione, aggiungendo un altro livello di dati utili ad arricchire l'esposizione museale dei corpi mummificati", ha spiegato Matija Strlič, della Ucl Bartlett School Environment, Energy & Resources e dell'università di Lubiana, autore principale del lavoro.

"Due aspetti di questo studio mi colpiscono - sottolinea Cecilia Bembibre della Ucl Bartlett School of Environment, Energy & Resources -. Innanzitutto gli odori hanno rivelato nuove informazioni, evidenziando l'importanza di usare i nostri sensi per comprendere il passato. In secondo luogo, mentre la maggior parte delle ricerche sui corpi mummificati finora si è svolta nei musei europei, qui abbiamo lavorato a stretto contatto con i colleghi egiziani affinché la loro competenza ed esperienza percettiva fossero rappresentate, e abbiamo sviluppato congiuntamente un approccio etico e rispettoso allo studio dei corpi mummificati".

"Acquisire una conoscenza più approfondita della conservazione e della storia materiale degli antichi corpi mummificati" non è l'unico scopo dello singolare studio scientifico. "La ricerca consentirà ai musei di coinvolgere il pubblico non solo visivamente, ma anche attraverso l'olfatto", immergendolo in veri e propri "paesaggi olfattivi'", prospettano gli autori. In futuro, il team lavorerà infatti a una "ricostruzione contemporanea dell'odore degli antichi corpi mummificati, che permetterà al pubblico di sperimentare questo importante aspetto dell'antico patrimonio egiziano e di avvicinarsi alle pratiche di imbalsamazione e conservazione in un modo coinvolgente".

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