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Il Tesoro di Terrasanta approda a Firenze con una eccezionale mostra al Museo Marino Marini

Per la prima volta nella storia riunite le reliquie destinate alla Terrasanta: La bellezza del sacro, l’Altare dei Medici e i doni dei Re

12 Settembre 2024

Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini

Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini

Il Museo Marino Marini di Firenze ospita un'esposizione senza precedenti: "Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini". Le opere più prestigiose della collezione che costituisce il Tesoro del Santo Sepolcro, capolavori di elevato pregio artistico e mai esposti prima. Dal 13 settembre 2024 al 7 gennaio 2025, raccoglie in mostra capolavori sacri che raccontano secoli di fede e di mecenatismo. Tra le opere esposte, spicca l'Ornamento di Ferdinando I de' Medici, restaurato e tornato a splendere. Il percorso espositivo avrà inizio nella Cappella Rucellai, con il sacello del Santo Sepolcro che testimonia da secoli il profondo legame che unisce i popoli di Firenze e Gerusalemme. Dalle pietre portate da Pazzino de' Pazzi, che infiammano ancora oggi la tradizione dello "Scoppio del Carro", alla necessità di creare opportunità di incontro e dialogo tra popoli divisi in Terra Santa, questa mostra rafforza il legame tra la Toscana e la Terra Santa come un filo conduttore che unisce passato e presente. Presenti in mostra 108 opere, in gran parte provenienti dal Terra Sancta Museum di Gerusalemme, testimonianze di fede e di affermazione dell'influenza e del prestigio politico delle corti europee nei secoli. Le restanti opere provengono da importanti musei italiani, come le Gallerie degli Uffizi e il Museo di Capodimonte, oltre che da prestigiose biblioteche come la Nazionale di Firenze, la Laurenziana e la Riccardiana. Contribuiscono inoltre l'Archivio di Stato di Firenze, il Banco di Napoli, la Collezione Pratesi e alcune collezioni private. La mostra è dedicata a promuovere la bellezza come strumento per favorire una cultura della pace e contrastare ogni forma di violenza e conflitto. Bellezza: l'unico linguaggio che possa supportare una visione di pace. In un momento storico in cui la Terra Santa, crocevia di fedi e culture, è purtroppo anche teatro di divisioni e tensioni, questa mostra si propone di riscoprire le radici spirituali e culturali che uniscono, attraverso il potere universale dell'arte. “Il nostro Museo Marino Marini è onorato di presentare al pubblico un tesoro di inestimabile valore artistico e spirituale,” sottolinea Carlo Ferdinando Carnacini, presidente della Fondazione Marini San Pancrazio. “Questa mostra, ospitata in uno dei luoghi più antichi di Firenze, è un'occasione unica per ammirare capolavori che raccontano la storia della devozione cristiana e per riflettere sul legame profondo tra arte e fede. Inoltre, rappresenta un'opportunità per il nostro museo di continuare celebrare l'eredità di Marino Marini, rafforzando il legame profondo tra Firenze e Gerusalemme, simboli di fede e dialogo tra le culture." Questo straordinario tesoro, arricchito dai prestiti di musei italiani e collezioni private, illustra il complesso intreccio tra mecenatismo e culto religioso, guidando i visitatori in un affascinante viaggio attraverso i secoli, il genio della creazione artistica e la spiritualità che hanno contribuito a plasmare le radici culturali dell'Occidente cristiano. La collezione di opere, posta sotto la tutela della Custodia di Terra Santa, costituisce un patrimonio di oggetti religiosi, gioielli, ornamenti e paramenti sacri, codici e baldacchini che i francescani hanno preservato nel corso di oltre cinquecento anni, e che ritorneranno a Gerusalemme per l’istituzione Terra Sancta Museum Art and History, nel convento di San Salvatore. Il percorso espositivo prende avvio dalla Cappella Rucellai, di cui fa parte il sacello del Santo Sepolcro, meraviglia del Rinascimento fiorentino concepita da Leon Battista Alberti come replica della basilica gerosolimitana. La mostra si apre con una suggestiva narrazione della millenaria storia del Santo Sepolcro di Terrasanta, arricchita da documenti e preziosi manufatti. L'esposizione culmina con la preziosa collezione di capolavori donati dai sovrani di Spagna, Francia, Portogallo e del Sacro Romano Impero, seguiti dai tesori provenienti dalle grandi potenze italiane come Venezia, Genova, il Granducato di Toscana e il Regno di Napoli. Il percorso si snoda attraverso i fasti del Rinascimento mediceo, le raffinate opere degli Asburgo-Lorena e giunge fino al periodo moderno. “Questa mostra, è un’escursione nella storia del Santo Sepolcro: con un percorso preliminare nella storia della basilica gerosolimitana, a partire dalla Cappella Rucellai, che evoca la costruzione della basilica costantiniana”, illustra Leyla Bezzi, curatrice esecutiva della mostra, “e racconta anche del concetto di bellezza del sacro che si intreccia con elementi estetici, spirituali e culturali, manifestandosi attraverso l'arte che suscita meraviglia e riverenza, elevando lo spirito umano e facilitando il contatto con il divino.” Particolare attenzione è riservata ai doni provenienti da Firenze a dall’Italia, anche grazie al prezioso restauro di alcune opere, promosso dal Museo Marino Marini di Firenze. Tra queste, spicca l'Altare dei Medici, di cui fa parte l'Ornamento donato da Ferdinando I granduca di Toscana e realizzato da Domenico Portigiani, Giambologna e Pietro Francavilla tra il 1588 e il 1590. L’iniziativa del Museo Marino Marini ha riportato all’antico splendore altri tesori come il Tabernacolo del Commissario di Terra Santa e la Lampada voluta da Ferdinando IV granduca di Toscana, il codice manoscritto Antifonario 18, insieme a paramenti sacri come la Pianeta di Alice di Toscana e il Paliotto del Commissario di Terrasanta a Venezia, e infine, l'arazzo delle Gallerie degli Uffizi con soggetto Cosimo il Vecchio fa costruire un ospedale per i pellegrini a Gerusalemme. La mostra intende far conoscere ai visitatori anche lo splendore dei doni napoletani del XVIII secolo, come la serie di tre dipinti inediti che raffigurano l’Estasi di San Francesco d’Assisi, Sant'Antonio da Padova e San Giuseppe e il Bambino, opera del pittore Francesco De Mura (1696-1782), e che appartengono alla quattro tele inviate a Nazareth per la cappella costruita sui resti della casa della Vergine. Queste opere, ora accuratamente restaurate, sono rimaste per lungo tempo derelitte ed erroneamente attribuite a un artista andaluso affine a Bartolomé Esteban Murillo. Le ricerche di archivio correlate alla redazione del catalogo della mostra hanno permesso di risalire ai documenti di trasporto e alle note contabili legate alla commissione dei tre dipinti, restituendoli al pubblico con l’esatta data in cui furono realizzati e con il nome dell’autore reale, aprendo a nuove interessanti riflessioni circa l’evoluzione stilistica di De Mura e della sua scuola.

Carlo Ferdinando Carnacini

presidente della Fondazione Marini San Pancrazio - Museo Marino Marini

Il Museo Marino Marini è onorato di presentare la mostra Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini. La bellezza del sacro: l'Altare dei Medici e i doni dei Re, un progetto espositivo di straordinaria rilevanza, frutto della collaborazione con il Terra Sancta Museum, il CalousteGulbenkian Museum di Lisbona e la Frick Collection di New York. Era l'aprile del 2023 quando il Comune di Firenze e il Commissariato di Terra Santa della Toscana hanno ideato un palinsesto di eventi tematici intitolato "Firenze e Gerusalemme: Un viaggio tra fede e cultura per una visione di pace". Questo programma ambizioso mirava a creare un legame tra due città, geograficamente lontane ma storicamente e culturalmente unite, Firenze e Gerusalemme, due luoghi di incredibile bellezza e profonda spiritualità, che sono diventati nei secoli simboli di fede, cultura e dialogo. Tra i vari eventi del palinsesto, il Museo Marino Marini era stato scelto come luogo per ospitare un workshop, e precisamente quello su "Gli scavi al Santo Sepolcro". Da questo evento si sono consolidati i contatti tra il Museo e la Custodia di Terra Santa, che hanno portato alla realizzazione del progetto della mostra al Museo Marino Marini.  Il Museo Marino Marini è ospitato in uno degli edifici più antichi di Firenze: la ex chiesa di San Pancrazio, situata nel cuore del centro storico della città. La chiesa subì nei secoli numerose trasformazioni architettoniche.  Un momento cruciale nella storia della chiesa di San Pancrazio fu la costruzione del sacello del Santo Sepolcro, dal 1457 al 1467, commissionato da Giovanni di Paolo Rucellai e realizzato da Leon Battista Alberti. Questo sacello, concepito come una replica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, divenne una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino.  Durante l'epoca napoleonica la chiesa fu sconsacrata e destinata a vari usi civili. Con la soppressione degli ordini religiosi e la confisca dei beni dei conventi, i suoi arredi vennero messi all'asta e dispersi, e fu destinata a sede della Lotteria imperiale di Francia. I Rucellai riuscirono a conservare la proprietà delle Cappelle, ma per farlo dovettero donare all'amministrazione la trabeazione e le colonne dell'ingresso - che oggi vediamo nella facciata del museo -, costruire un muro divisorio fra la cappella e la chiesa, e realizzare un nuovo ingresso da via della Spada. Successivamente, il complesso di San Pancrazio fu utilizzato come sede della pretura e, nel 1883, fu destinato a Reale Manifattura Tabacchi, e in seguito destinata a deposito della caserma che si era installata nell'attiguo convento. Nel 1980 Marino Marini - poco prima della morte - e Marina (Mercedes Pedrazzini, rinominata Marina dallo stesso artista) scelgono San Pancrazio come luogo adatto a ospitare il museo dell'artista. Marina, rispettando il desiderio del marito scomparso, fece una significativa donazione alla città di Firenze delle opere dell'artista. Fu avviato il restauro degli spazi nel 1982, affidato agli architetti Bruno Sacchi e Lorenzo Papi, che ha portato all'attuale configurazione del museo, introducendo passerelle in legno che permettono di godere di punti di vista sorprendenti e rendendo leggibili le diverse fasi storiche dell'edificio, dall'involucro medievale agli interventi settecenteschi e protoindustriali. Ancora però abbiamo due entità discinte, il Museo Marino Marini e la Cappella Rucellai, luogo sconsacrato il primo e consacrata la seconda. Nel 2011 il Museo sigla una convenzione con la Parrocchia di Santa Trinita e San Pancrazio e dal 2013 la Cappella Rucellai entra a far parte del percorso di visita del Museo Marino Marini, mantenendo la sua destinazione di luogo sacro destinato al culto. La mostra Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini. La bellezza del sacro: l'Altare dei Medici e i doni dei Re, rappresenta non solo un momento di grande cultura e bellezza artistica, ma anche un'opportunità per il Museo Marino Marini per continuare a celebrare la memoria e l'eredità di Marino Marini. Il lavoro di restauro dell'Altare del Calvario della Basilica del Santo Sepolcro e di altri preziosi oggetti tra cui il Tabernacolo utilizzato per le celebrazioni del Giovedì Santo a Gerusalemme è stato possibile grazie alla straordinaria competenza ed energia di Sua Eccellenza Reveren­dissima Mons. Paolo De Nicolò vescovo titolare di Mariana in Corsica, Reggente emerito della Prefettura della Casa Pontificia, già Segretario della Biblioteca Apostolica Vaticana.

INFORMAZIONI UTILI

 Titolo: Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini

Data: dal 13 settembre 2024 al 7 gennaio 2025

Curatore esecutivo: Leyla Bezzi

Luogo: Museo Marino Marini, Piazza di S. Pancrazio Firenze

Orari di apertura

Dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 19

Mercoledì chiuso

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

 Contatti

Tel.: +39 055 219432

e-mail: info@museomarinomarini.it e prenotazioni@museomarinomarini.it

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