19 Luglio 2024
Il danno interspecifico di Paolo Donadoni, disponibile dal 18 luglio nelle librerie, rappresenta la prima monografia in Italia a esplorare trent'anni di sentenze italiane sul danno non patrimoniale subito dai proprietari per l'uccisione dei propri animali d'affezione. Questo volume, frutto di dieci anni di intensa ricerca e studio, è rivolto principalmente ad avvocati e giudici.
Il libro entra nello specifico dell'ordinamento giuridico italiano riguardo questa tematica: esiste una forte ambivalenza tra le diverse categorie giuridiche di animali: da lavoro, da allevamento, da sperimentazione, da caccia e d'affezione. Questo crea un difficile equilibrio tra un approccio di subordinazione degli animali alle utilità umane e un approccio di relazione affettiva. Il codice civile considera gli animali come beni patrimoniali, mentre il codice penale, dopo la riforma del 2004, protegge il sentimento umano verso gli animali. Questa normativa prevede sanzioni severe per il maltrattamento degli animali, trasformando il maltrattamento da contravvenzione a reato. Parte della dottrina ritiene che la legge miri anche a tutelare direttamente gli animali.
“Non esiste una normativa unica per l’animale, perché non esiste ‘l’animale’. L’uso del singolare onnicomprensivo —fatto salvo un contesto in cui sia stato previamente concordato a quale specifico animale ci si riferisca— rappresenta un concetto generico, vago, indeterminato, intangibile, privo di confini, astratto, irreale. Animale sono tanto il cane quanto la pulce. Un concetto indifferenziato e come tale utile solo al disordine e alla confusione”, spiega Donadoni nel suo volume.
Le relazioni tra esseri umani e animali d’affezione sono spesso caratterizzate da un'intensa affettività, tanto che questi animali diventano parte integrante della vita quotidiana delle famiglie. Studi sociologici e psicologici confermano il radicamento e la diffusione di queste relazioni nella nostra società. Negli ultimi anni, inoltre, si è assistito a una significativa evoluzione del concetto giuridico di animale, sia in ambito civile che penale, grazie a rilevanti modifiche legislative e a diverse sentenze che riconoscono agli animali la qualità di esseri senzienti.
Il libro di Donadoni analizza dettagliatamente trent'anni di giurisprudenza italiana, includendo schede specifiche delle sentenze, per illustrare il concetto di “danno interspecifico” – il danno non patrimoniale subito dal proprietario per la perdita del proprio animale d'affezione. Questa opera offre un contributo fondamentale per comprendere le implicazioni giuridiche e affettive di tali relazioni, fornendo una risorsa preziosa per i professionisti del diritto e per chiunque sia interessato alla tutela degli animali d'affezione.
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