26 Maggio 2024
Che il mondo dell'editoria si dichiari eternamente in crisi, è noto ai più. Non esiste casa editrice che a parole vanti una situazione economica di benessere, ma tutte continuano a sfornare libri su libri. Miracolo dell'economia globale?
Il pienone del Salone del Libro di Torino 2024 è una cartina tornasole sullo stato di salute dei libri: gli italiani leggono, e neanche poco. Il problema vero è che ci sono troppe uscite, e di queste la maggior parte sono robette mediocri di case editrici improvvisate, ma sono tante, fanno numero e mandano in bolla le statistiche.
Noi, però, scrupolosi selezionatori, qui di seguito vi proponiamo gli ultimi titoli che a conti fatti meritano una menzione.
Partiamo con ordine con l'ultima raccolta di Stephen King, quel You Like It Darker (Salto nel Buio), che tanto ci ha commossi. Di cosa si tratta? Forse perché i suoi ultimi romanzi non hanno stravenduto, forse perché stanco delle critiche, il Re ha fatto un'inversione a U cercando di ritornare sui lidi dell'orrore che fu, ricalcando il successo di quel A Volte Ritornano da cui tante pellicoli sono venute fuori. La morale è che il risultato è un'antologia a nostro avviso poco ispirata, con storielle che potevano essere accettabili nei primi anni ottanta, ma oggi sanno tanto di ridicolo. Stephen King con la letteratura non c'entra niente, lui stesso si autodefinì a suo tempo un fastfood della scrittura, orbene il Big Mac è andato a male.
Francesca Fagnani abbandona i panni della conduttrice di Le Belve e ritorna nella sua comfort zone di giornalista d'inchiesta con Mala (Roma Criminale). Cosa possiamo dire su questo saggio? Che è scritto in modo straordinario, tanto che l'incipit ricorda un giallo, con un omicidio sospetto, un arresto e un processo ancora oggi in corso. La Fagnani mette nero su bianco i risultati di un'inchiesta che ci mostra una Roma violenta, spietata, che raramente uccide ma che non ha un briciolo di umanità, con tanto di nomi, cognomi, e quartieri. Diciamo che, chi vive nella Capitale, una volta letto Mala, non osserverà con gli stessi occhi le strade.
Inaspettato e sorprendente, torna in libreria con Mr. Crowley, Le Cronache di Cefalù, l'autore del best seller Edgar Allan Poe (L'Ultimo Incubo). Siamo di fronte a un giallo a tinte noir, a tratti lisergico, che indaga sul mistero degli anni in cui il mago Aleister Crowley ha vissuto in Sicilia, a Cefalù. L'opera, che trova le sue radici in personaggi realmente esistiti, luoghi ancora esistenti e fatti realmente accaduti, scritta con una prosa asciutta ed elegante, fonde in sé la logica perversa del giallo d'autore e alcune tracce dell'esoterismo di matrice massonica. Un libro che conferma la possibilità per il giallo italiano di uscire dal solito schema fatto di commissari, brigadieri e preti. Senza esagerare, il migliore giallo made in Italy degli ultimi 20 anni.
Altro capolavoro, questa volta annunciato, Gli Incantatori, ultima fatica dell'autore di L.A. Confidential, sua immensità James Ellroy. A metà strada tra capolavori del suo passato come White Jazz, La Dalia Nera e Cronaca Vera, Ellroy ci offre una rilettura cruda e nera del mistero sulla morte di Marylin Monroe, mettendoci in mezzo gansters, Jimmy Hoffa, la mafia e i servizi segreti. Al solito, il vecchio James ci va giù pesante, con il suo linguaggio senza fronzoli alla Bukowski e surfando sulle note sfacciatamente perverse del miglior Miller di Tropico Del Cancro, questo senza dimenticare la sua forte personalità dotata di un'eleganza fuori dal comune e un ritmo narrativo stradaiolo e sporco. Un must.
Chiudiamo con un titolo che ha del macabro, anche se qui di spettri non se ne vedono. Parliamo di Ricordatemi Come Vi Pare, In Memoria Di Me, firmato post mortem da Michela Murgia. Di cosa si tratta? Commercialmente, del più classico dei modi per guadagnare sul successo di un defunto, editorialmente di una serie di racconti in cui la fu Murgia mette nero su bianco le sue esperienze, alcune divertenti, altre meno, con quel flavour di buonismo e spirito femminista 2.0 che aleggia tra tutte le 300 e rotte pagine. Indipendentemente dalle simpatie e antipatie che si possono conservare nei confronti della regina dell'amichettismo, è comunque un'opera che farà felici i nostalgici lettori di Michela e lascerà indifferente chi non l'ha mai digerita.
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