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Palazzo Strozzi presenta la grande mostra dedicata all’artista contemporaneo tedesco Anselm Kiefer

L’arte di Anselm Kiefer invade gli spazi di Palazzo Strozzi a Firenze con una mostra che include una nuova monumentale opera per il cortile rinascimentale

20 Marzo 2024

Anselm Kiefer: Engelssturz

Anselm Kiefer: Engelssturz

“Anselm Kiefer. Angeli caduti”, a cura di Arturo Galansino, è il titolo della nuova mostra che Palazzo Strozzi dedica all’artista contemporaneo nato nel 1945 a Donaueschingen, in Germania e che inaugura il 22 marzo per proseguire fino al 21 luglio. Il percorso espositivo include una nuova grande opera creata in dialogo con il cortile rinascimentale. L’espressione “angeli caduti” indica gli angeli cacciati dal Paradiso a seguito della loro ribellione contro Dio. Quest’immagine simbolica, rappresentazione dell’intera umanità, diventa punto di partenza della mostra: un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono sull’identità, la poesia, le vicende storiche, i diversi pensieri filosofici. Utilizzando pittura, scultura, installazione e fotografia, l’arte di Kiefer propone un percorso di introspezione sull’essere umano, esplorando le connessioni tra passato, presente e futuro.  Con l’uso audace di diversi materiali e tecniche, Kiefer crea lavori celebri per una forte presenza fisica e tattile, stabilendo una connessione immediata e autentica con lo spettatore. Profondamente interessato al loro valore alchemico, Kiefer trasforma materie grezze come piombo, cera, semi, terra, fiori, sabbia e cenere in opere imponenti e suggestive, fatte di dense stratificazioni. Utilizzando l’elettrolisi o il fuoco, ad esempio, i materiali sono sottoposti a reali trasformazioni fisiche. I diversi strati visivi, le sedimentazioni, offrono una lettura multipla, rivelando sempre nuovi dettagli e significati all’osservatore. Ogni produzione artistica di Kiefer esprime il rifiuto del limite, non solo nella monumentalità o nella materialità ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato. L’artista ha esordito nella scena tedesca alla fine degli anni Sessanta con opere che, tra le prime, hanno segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia. Sono complessivamente venticinque le opere storiche e di recente produzione dell’artista tedesco, tra cui un lavoro immersivo composto da sessanta tele di dimensioni diverse, l’esposizione permette di esplorare la variegata pratica dell’artista che abbraccia pittura, scultura, installazione e fotografia. Punto di partenza è la nuova opera per il cortile di Palazzo Strozzi Engelssturz (Caduta dell’angelo, 2022-2023), la cui installazione è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati, che si pone in dialogo con la severa architettura rinascimentale attraverso una potente materialità e le dimensioni di oltre sette metri di altezza. Questo grande dipinto ha per soggetto il celebre brano dell’Apocalisse che descrive il combattimento tra l’arcangelo Michele e gli angeli ribelli, metafora della lotta tra Bene e Male. Esaltata dal contesto dello spazio aperto verso il cielo della corte di Palazzo Strozzi, l’opera diviene un invito a riconsiderare il nostro rapporto tra spirito e materia, divenendo metafora della ricerca di significato di tutta l’umanità. Kiefer afferma che «la pittura è filosofia», e una sezione dell’esposizione è incentrata su questa disciplina, che da sempre permea il suo lavoro, con tre grandi opere inedite presentate per la prima volta a Palazzo Strozzi. La Scuola di Atene (2022) riconduce a Raffaello e all’affresco della Stanza della Segnatura (1509-1511 circa)con il consesso di filosofi ambientato in un edificio classico. VorSokrates(Prima di Socrate, 2022) crea una sorta di albero genealogico dei filosofi presocratici, tra cui Archimede, Anassimandro, Anassimene, Parmenide. Nell’opera Ave Maria (2022) sono rappresentati invece filosofi sia precedenti che antecedenti Socrate, da Eraclito ed Epicuro a Platone e Aristotele. Se i filosofi presocratici si concentravano principalmente sulle spiegazioni naturali e cosmologiche del mondo, spesso ricorrendo a elementi come l'acqua, l'aria e il fuoco, dopo Socrate la filosofia sposta la sua attenzione sull’umanità e sulla conoscenza, in un’indagine sugli aspetti etici, politici ed epistemologici. Il tema della filosofia si ripresenta in mostra anche nella grande xilografia HortusPhilosophorum(Il giardino dei filosofi, 1997-2011). L’opera raffigura un campo di girasoli il cui formato verticale allude all’unione tra terra e cielo;uno dei fiori cresce prendendo nutrimento dall’ombelico di un uomo nudo disteso a terra, che rappresenta l’artista stesso, oltre che rimandare a una delle figure di riferimento di Kiefer: il filosofo, medico, occultista e alchimista inglese Robert Fludd (1574-1637), secondo il quale ogni pianta ha un equivalente stellare nel firmamento. La posizione del corpo, che sembra senza vita o nella posizione dello shavasana nella pratica yoga, sottolinea il legame tra il mondo terreno e quello celeste alludendo a un percorso iniziatico che consente di superare la paura della finitezza umana. Altro grande tema della mostra è la mitologia, personale e collettiva, che Kiefer esplora anche reinterpretando suoi lavori precedenti: non come semplici riproduzioni, ma rielaborazioni di materiali, temi e composizioni. In DerRhein (Il Reno, 1982-2013), Kiefer rimanda alla sua infanzia e al rapporto con il corso d’acqua che è simbolo dell’intera Germania. In Dem unbekanntenMaler(Al pittore ignoto, 2013) Kiefer si identifica con la figura del “pittore sconosciuto” cui viene dedicato un memoriale, onorando anche la memoria degli artisti che hanno subito la repressione e la censura o che sono stati dimenticati dalla storia. Il riferimento alla mitologia classica è evidente invece in opere come Daphne (Dafne, 2008-2011) e Nemesis(2017). La celebre ninfa insidiata da Apollo e la dea del castigo e della vendetta sono rappresentate come abiti di gusto ottocentesco, in resina e gesso. La loro identità è suggerita e rivelata attraverso gli attributi che sono al posto delle teste, rispettivamente un ramo e un masso. Nell’operaAve Maria turris eburnea (Ave Maria, torre d’avorio, 2017) Kiefer si rifà invece all’immaginario cattolico. Qui la “testa” dell’opera è costituita da una pila di torri in bilico che ripropongono, in miniatura, quelle che caratterizzano la prassi artistica di Kiefer come nei famosi Sette Palazzi Celesti di Pirelli HangarBicocca a Milano. Il percorso si conclude con una sezione speciale dedicata alla celebre serie Heroische Sinnbilder (Simboli eroici), qui presentata attraverso quattro fotografie stampate su piombo. Nel 1969 Kiefer si fece fotografare eseguendo quelleche chiamerà Besetzungen (Occupazioni) in varie località europee, tra cui luoghi ‘occupati’ dall’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale. Con indosso prevalentemente l’uniforme da ufficiale della Werhmacht del padre, Kiefer replica il saluto del SiegHeilc on il braccio alzato, sebbene in maniera meno marziale rispetto all’originale. Kiefer utilizza così un gesto caratteristico del regime nazista con l’intenzione di affrontare, con evidente volontà provocatoria, la storia recente del popolo tedesco. In questo contesto, per richiamare la precarietà della vita umana e la transitorietà del tempo, ma anche a dimostrazione dell’importanza della poesia, della scrittura e della parola nella pratica artistica kieferiana, la mostra si chiude con i celebri versi del 1930 del poeta Salvatore Quasimodo, tracciati da Kiefer stesso su una parete della sala: «Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole / ed è subito sera». La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi. Sostenitori pubblici: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze. Sostenitori privati: Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi. Main Partner: Intesa Sanpaolo. Con il contributo di Città Metropolitana di Firenze. Con il supporto di Gagosian, Maria Manetti Shrem e Fondazione Hillary Merkus Recordati.

Biografia: Anselm Kiefer è nato nel 1945 a Donaueschingen, in Germania, Anselm Kiefer è uno degli artisti più importanti e versatili di oggi. La sua pratica artistica abbraccia medium diversi, tra cui pittura, scultura, fotografia, xilografia, libri d'artista, installazioni e architettura. Kiefer ha studiato legge e lingue romanze prima di dedicarsi agli studi d'arte presso le accademie di Friburgo e Karlsruhe. Da giovane artista è entrato in contatto con Joseph Beuys e ha partecipato alla sua azione Save the Woods nel 1971. Con le sue prime opere ha affrontato la storia del Terzo Reich e si è confrontato con l'identità post-bellica della Germania come mezzo per rompere il silenzio sul passato recente. Attraverso la parodia del saluto nazista o la citazione visiva e la decostruzione dell’architettura nazionalsocialista e dei miti germanici, Kiefer ha esplorato la propria identità e la propria cultura. Dal 1971 fino al trasferimento in Francia nel 1992, Kiefer ha lavorato nell’Odenwald, in Germania. In questo periodo ha iniziato a inserire nel suo lavoro materiali e tecniche divenuti emblematici, come piombo, paglia, piante, tessuti e xilografie, insieme a temi come L’anello del Nibelungo di Wagner, la poesia di Paul Celan e Ingeborg Bachmann, oltre a riferimenti biblici e al misticismo ebraico.L’artista ha ottenuto vasta attenzione internazionale da quando, insieme a Georg Baselitz, ha rappresentato la Germania Ovest alla 39. Biennale di Venezia nel 1980. La metà degli anni ’90 segna un cambiamento nel suo lavoro: lunghi viaggi in India, Asia, America e Nord Africa hanno ispirato un interesse per lo scambio di pensiero tra mondo orientale e occidentale, e strutture che ricordano l’architettura mesopotamica, entrano nel suo operare. Sono evidenti accenni ai paesaggi del sud della Francia, con rappresentazioni di costellazioni o l'inclusione di piante e semi di girasole. Kiefer, appassionato lettore, arricchisce le sue opere con riferimenti letterari e poetici stratificati. Queste associazioni non sono necessariamente fisse né letterali, ma si sovrappongono in un tessuto interconnesso di significati e l’interesse per i libri, sia come testo che come oggetto, si riverbera nel suo lavoro. Fin dall’inizio della carriera i libri d'artista hanno costituito una parte significativa della sua produzione. Oltre a realizzare dipinti, sculture, libri e fotografie, Anselm Kiefer è intervenuto in vari luoghi. Dopo aver trasformato una vecchia fabbrica di mattoni a Höpfingen, in Germania, in uno studio, ha creato installazioni e sculture che sono diventate parte del luogo stesso. Alcuni anni dopo il suo trasferimento a Barjac, in Francia, Kiefer ha nuovamente trasformato la proprietà intorno al suo studio scavando per creare una rete di tunnel sotterranei e cripte collegati a installazioni. Lo studio fa ora parte della Eschaton-Anselm Kiefer Foundation,ed è aperto al pubblico regolarmente. L'istituzione della fondazione nel 2022 è coincisa con il ritorno di Kiefer a Venezia dove, in parallelo alla Biennale, ha inserito nel Palazzo Ducale una serie di dipinti ispirati agli scritti del filosofo italiano Andrea Emo.  Anselm Kiefer attualmente lavora e vive vicino a Parigi. Le opere di Kiefer sono presenti in importanti musei di tutto il mondo, tra cui il MoMA e il Metropolitan Museum di New York, l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, l’Art Institute di Chicago, il Philadelphia Museum of Art, il San Francisco Museum of Modern Art, l’Albertina di Vienna, la Nationalgalerie im Hamburger Bahnhof di Berlino, la Pinakothekder Moderne di Monaco di Baviera, il Sezon Museum of Art di Tokyo, il Louisiana Museum of Art, in Danimarca, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Centre Pompidou di Parigi, il Guggenheim Museum di Bilbao, il Tel Aviv Museum of Art. Opere realizzate su commissione sono inoltre installate in modo permanente al Louvre e al Panthéon di Parigi.

Opera site specific per il cortile di Palazzo Strozzi

La mostra Anselm Kiefer. Angeli caduti prende l’avvio dall’opera Engelssturz (Caduta dell’angelo),concepita appositamente dall’artista per instaurare un dialogo con il cortile di Palazzo Strozzi e la sua austera architettura rinascimentale, attraverso una potente matericità, le monumentali dimensioni di oltre sette metri e il fondo oro che richiama i polittici gotici. Il dipinto di Kiefer si inserisce nel contesto storico-artistico del luogo, enfatizzando la fusione fra tradizione e contemporaneità. La presenza imponente nel cortile di Palazzo Strozzi crea un’esperienza unica, suscitando riflessioni sulla caducità e la trasformazione, concetti intrinseci alla rappresentazione della “caduta dell’angelo”. L’artista ha tracciato il titolo in alto a sinistra, e il nome Michele nell’alfabeto ebraico (מיכאל) a destra. Gli angeli ribelli sono cacciati dal Paradiso dall’arcangelo che con la destra impugna la spada, indossa un elmo piumato e con l’indice sinistro addita il cielomanifestando simbolicamentela volontà divina, e, contemporaneamente, rivelando il proprio nome. L’arcangelo si staglia, traslucido nella parte inferiore, sul fondo dorato, simbolo, come nei dipinti trecenteschi, del mondo metafisico. Degli angeli caduti sono visibili solo volti e vesti che precipitano nella parte scura, dove acquisiscono tridimensionalità. Inglobati nel caotico impasto di materiali si distinguono indumenti moderni, come resti sopravvissuti a una catastrofe. L’opera diventa una riflessione sulla lotta tra Bene e Male, nonché un invito a riconsiderare il rapporto tra cielo e terra, tra dimensione spirituale e materiale. L’espressione “angeli caduti” assume una portata più ampia, estendendosi a identificare tutti gli uomini e soprattutto l’artista. Il collegamento tra le due sfere, enfatizzato sia dal dipinto che dallo spazio in cui è inserito, costituisce una sfida all’ignoto: l’arte diventa così il mezzo attraverso il quale l’essere umano tenta di affrontare il trascendente, cercando di ridurlo a una dimensione razionale. Per questa tela Kiefer si è ispirato al San MicheleArcangelo di Luca Giordano eseguito dal pittore napoletano tra il 1692 e il 1702 e conservato oggi nel Museo di Cadice, il cui soggetto è basato sull’Apocalisse(12, 7-9). L’installazione dell’opera Engelssturz(Caduta dell’angelo) è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati.

EVENTO SPECIALE: Da Firenze a Milano: Anselm Kiefer tra angeli caduti e palazzi celesti

Nel palinsesto di miart, uno speciale appuntamento alle Gallerie d’Italia di Milano per celebrare il grande artista tedesco in occasione della mostra Anselm Kiefer. Angeli caduti di Palazzo Strozzi e nel ventennale de I Sette Palazzi Celesti 2004-2015 presso Pirelli HangarBicocca. Venerdì 12 aprile alle ore 11.00 Intesa Sanpaolo ospita alle Gallerie d’Italia di Milano uno speciale appuntamento organizzato da Fondazione Palazzo Strozzi dedicato al grande artista tedesco Anselm Kiefer nell’ambito della settimana di miart e in occasione della mostra Anselm Kiefer. Angeli caduti a Firenze e del ventennale dell’opera I Sette Palazzi Celesti 2004-2015 di Pirelli HangarBicocca. Intesa Sanpaolo, che è Main Partner sia della fiera che della mostra di Palazzo Strozzi, mette in dialogo le istituzioni con cui collabora per promuovere un confronto sui temi della contemporaneità attraverso l’arte e la cultura. L’evento permetterà di approfondire temi cardine dell’opera di Kiefer come il rapporto tra spirito e materia, individualità e collettività, mito e storia, nel dialogo tra Michele Coppola (Intesa Sanpaolo - Gallerie d’Italia), Arturo Galansino(Fondazione Palazzo Strozzi), Nicola Ricciardi (miart), Giovanna Amadasi (Pirelli HangarBicocca), e Lia Rumma (Galleria Lia Rumma), con uno speciale contributo da remoto dell’artista. I Sette Palazzi Celesti 2004-2015è la grande opera site-specific di Anselm Kiefer per gli spazi di Pirelli HangarBicocca, il cui titolo fa riferimento all’antico trattato ebraico SeferHekhalot, il “Libro dei Palazzi/Santuari”, risalente al V-VI secolo d.C., in cui si narra il simbolico cammino d’iniziazione spirituale di colui che vuole avvicinarsi al cospetto di Dio. L’opera è composta da sette costruzioni a forma di torre, di altezza variabile tra i 13 e i 19 metri, realizzate assemblando moduli in cemento armato integrati da elementi e materiali quali libri e cunei di piombo. Nel corso degli anni l’opera è divenuta un’installazione permanente, attraversando cambiamenti che ne hanno modificato la fruizione, primo fra tutti nel 2015 l’aggiunta di cinque grandi tele pittoriche che hanno ulteriormente ampliato soggetti e simbologie dell’installazione. Dal 22 marzo al 21 luglio 2024, la mostra Anselm Kiefer. Angeli caduti a Palazzo Strozzi permette di entrare in contatto diretto con il grande maestro tedesco attraverso un percorso tra lavori storici e nuove produzioni, tra cui una nuova grande opera creata in dialogo con il cortile rinascimentale. Attraverso pittura, scultura, installazione e fotografia, l’esposizione si pone come un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono su grandi temi come l’identità, la poesia, la storia, la filosofia. Protagonista è una profonda riflessione sulla natura umana, i suoi conflitti, le sue contraddizioni e le sue potenzialità. L’appuntamento si terrà presso le Gallerie d’Italia – Milano, a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o via e-mail all’indirizzo milano@gallerieditalia.com

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