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"Due donne che corrono sulla spiaggia" di Picasso: il quadro frettoloso di un'artista spagnolo

Nonostante i caratteri figurativi dei soggetti che mostrano nel dettaglio e nella loro complessità ogni parte del corpo e l’utilizzo del drappeggio rigido delle tuniche, le proporzione sono del tutto mancanti e palesi sono le incongruenze visive date dall’irregolarità della linea d’orizzonte

20 Gennaio 2024

"Due donne che corrono sulla spiaggia" di Picasso: il quadro frettoloso di un'artista spagnolo

"Due donne che corrono sulla spiaggia" di Pablo Picasso

“Due donne che corrono sulla spiaggia”, (noto anche col titolo di “La corsa”) è un dipinto “a gouache” (in italiano “il guazzo”: è un tipo di colore a tempera reso più pesante e opaco con l'aggiunta di un pigmento bianco -per esempio biacca o gesso- mescolato con la gomma arabica -un tempo era preferita la gomma adragante-. Il risultato è un colore più coprente e più opaco rispetto al normale colore a tempera) di 32,5x41,1 cm realizzato su compensato nel 1922 dal pittore e scultore spagnolo Pablo Ruiz y Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973). È conservato nel Musée National Picasso, galleria pubblica d'arte, ospitata nel palazzo Salé, che si trova in Francia a Parigi nel quartiere “Le Marais”, all'indirizzo rue de Thorigny, 5.

Quest’opera mostra le chiare influenze del mondo classico al quale Pablo Picasso si avvicina in seguito ad un suo viaggio in Italia dove visita Roma, Napoli e Firenze. Egli rimane folgorato dalle opere dei pittori classici, tanto da riprenderne le caratteristiche come la tradizione figurativa e la monumentalità , non tralasciando ovviamente la matrice cubista intrinseca nelle sue opere.

Nelle “Due donne che corrono sulla spiaggia”, Pablo Picasso pone come uniche protagoniste le due donne che occupano l’intera scena tenendosi per mano e focalizzano l’attenzione nelle diverse direzioni grazie all’azione quasi danzante.
Chiara risulta la monumentalità delle figure, che paradossalmente trasmettono all’osservatore una sensazione di leggerezza enfatizzata dalle movenze armoniche delle donne e dallo sfondo blu del cielo e del mare. Nonostante i caratteri figurativi dei soggetti che mostrano nel dettaglio e nella loro complessità ogni parte del corpo e l’utilizzo del drappeggio rigido delle tuniche, le proporzione sono del tutto mancanti e palesi sono le incongruenze visive date dall’irregolarità della linea d’orizzonte.
Sono proprio questi gli elementi che garantiscono la giusta commistione tra due mondi diametralmente opposti -quello dell’arte classica e quello del cubismo- ma che Picasso con il suo genio estroso è riuscito a generare, attribuendo una perfezione stilistica che si dice non abbia eguali.

Nel 1924 una copia (10,4 per 11,7 metri) di questo quadro fu fatta dipingere dall’impresario russo Sergej Djagilev come fondale di scena in occasione del balletto “Le train bleu”. Si tratta di un balletto composto nel 1924 dal francese Darius Milhaud su commissione dello stesso impresario per la sua compagnia nota in Francia come “I Balletti Russi”: il soggetto era di Jean Cocteau e la coreografia di Bronislava Nijinskaja. Il balletto è ritenuto oggi rappresentativo dell'avanguardia artistica del primo dopoguerra in Francia. Questa copia del dipinto è adesso parte della collezione del Victoria & Albert Museum Cromwell Road (South Kensington) Londra.
Il piccolo quadro di Picasso doveva fungere da schizzo da presentare al regista.

Di Giovanni Conticelli.

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